Home FixingFixing Tra coalizioni “odio e amore” e molte variabili inaspettate

Tra coalizioni “odio e amore” e molte variabili inaspettate

da Redazione

Tre blocchi: Pdcs-Ps (e Psd?), Ap-Upr-C10-Ssd e Rete-Mdsi. Il ballottaggio è realistico. Si stanno definendo gli schieramenti, in attesa delle decisioni di NS e Liberi Cittadini.

 

di Daniele Bartolucci

 

In principio c’era Bene Comune, la coalizione che ha vinto le ultime elezioni e che, dalla sua disgregazione, ha portato alla crisi di governo sfociata poi nelle elezioni anticipate. Quella coalizione era composta, come noto, da Pdcs, Psd, Ap e Ns, con quest’ultima compagine direttamente in lista con i democristiani. Un “ritorno”, quello di Arzilli & co. che oggi si ripete, per certi versi, con l’alleanza di Ap (che ha costituito Repubblica Futura insieme a Upr) e C10, o quel che ne resta dopo l’addio di sette componenti di peso. Nel movimento civico qualche problemino in effetti c’è, visto che la sua nascita avvenne in concomitanza con l’addio di alcuni esponenti di spicco (Zafferani era appena stato Reggente) di Ap. Un “ritornino”, in questo caso. Magari reso un po’ più soft dalla rinuncia, ufficiale, di ricandidatura da parte dei big del partito di Nicola Renzi, ovvero Antonella Mularoni, Valeria Ciavatta e Mario Lazzari Venturini. La nuova alleanza, però, non è l’unica novità della partita: in campo con Ap, Upr e C10 è sceso anche il nuovo contenitore della sinistra, quel Ssd che avrebbe dovuto essere il super blocco democratico, e invece rischia di diventare la pietra della discordia, scagliata dagli ex Psd ai propri compagni. Una pietra pesante, visto che a guidare questa fuoriuscita c’è il segretario politico che si è dimesso (Lazzarini) e uno dei tre Segretari di Stato in carica (Morganti). Con l’aggiunta di qualche altro bel sasso, tirato sempre con la mano sinistra, dagli ex Ps capeggiati da Simone Celli e Sinistra Unita, che invece è rimasta compatta. Dall’altra parte, quindi, ci sarà un “Bene Comune” bis? Almeno nel nome no, ma certamente nemmeno nella sostanza, visti gli ultimi addii in casa Psd . Inoltre il Ps l’altra volta era all’opposizione e Ns era dichiaratamente un alleato, mentre ad oggi (mercoledì 28 settembre, data di chiusura del giornale) non è dato sapere se il gruppo di Arzilli e Berti confermerà tale collocazione. Nel frattempo ha presentato lista e simbolo, rinforzando le truppe con l’arruolamento dei Sammarinesi senza Confini, ovvero dei sammarinesi residenti all’estero che, grazie al referendum , avranno pari diritti di voto (una preferenza) come mai successo prima. La scelta di “Sammarinesi”, questo il nome del soggetto unito, sarà ufficializzata solo nei prossimi giorni, come del resto faranno i movimenti che hanno dato vita alla “Lista delle persone libere”, coordinata da Marco Severini. Anche questa new entry nel tabellone elettorale, infatti, non ha una collocazione precisa, anche se sembrerebbe da escludere (da ambo le parti) un’alleanza con Rete, con cui la sintonia non potrebbe proprio esistere. Inoltre Rete, che alla prima assoluta, quattro anni fa, aveva portato a casa un risultato eccezionale (4 Consiglieri e una valanga di voti pur correndo da soli), ha fatto un’opposizione serrata e dura, raccogliendo un consenso che viene confermato anche dai primi sondaggi. E con l’innesto degli “indipendenti” Pedini Amati e Lazzari di Mdsi, è oggi il blocco più coeso, un blocco con cui dovranno fare certamente i conti gli altri. Anche per questo si stanno valutando anche nuove alleanze, utili a raccogliere fino all’ultimo voto necessario per arrivare almeno tra i primi due schieramenti, perché molto probabilmente, se lo scacchiere sarà questo, il ballottaggio sarà molto più che probabile. In questo senso sono da valutare attentamente le mosse di “Sammarinesi” e “Lista delle persone libere” (che difficilmente andranno dalla stessa parte, visti gli screzi Arzilli-Severini), ma anche di “Rinascita Democratica Sammarinese”, il soggetto politico ideato da Augusto Casali insieme a Erik Casali , Alberto Amati e l’aiuto di Glauco Sansovini e Romeo Morri. Nomi che valgono voti. Quanti? E’ ciò che tutti, le varie coalizioni in primis, stanno valutando. Sempre che non arrivino altre liste a riempire il tabellone.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento