Home FixingFixing Bilancio dello Stato assestato. Ora sotto l’occhio del FMI

Bilancio dello Stato assestato. Ora sotto l’occhio del FMI

da Redazione

L’ultimo Consiglio della legislatura mette in ordine i conti, ma non la questione NPL. Dal 27 al 29 settembre la visita ufficiale dei tecnici del Fondo Monetario Internazionale.

 

di Daniele Bartolucci

 

Il Bilancio dello Stato è “assestato”, ma i conti non sono certamente in sicurezza. Viene infatti confermato un disavanzo, per un totale di 9.463.270,89 euro (anche se, ridotto del 12,75% rispetto alla previsione di 10.846.427,15 euro) e il debito pubblico sfiorava i 280 milioni di euro al 31/12/2015 (fonte Programma Economico 2017), quindi prima del l’emissione di titoli di Stato (per la prima volta anche San Marino ha utilizzato tale metodo), sottoscritti interamente nel corso del 2016. Cresce anche la spesa corrente, nonostante la riduzione dei dipendenti pubblici e le prime (timide) azioni conseguenti alla Spending Review. A compensare il tutto, aumenta il gettito della monofase e l’economia conferma qualche positivo segnale di ripresa, già intravisto nelle statistiche riguardanti imprese e occupazione. E’ con questi dati che San Marino si presenterà alla delegazione tecnica del Fondo Monetario Internazionale, in visita ufficiale dal 27 al 29 settembre. Un appuntamento, quello annuale della Staff Visit (quindi ridotta rispetto alle due settimane previste per l’Article IV) che arriva purtroppo in una fase estremamente delicata per il Paese, a meno di due mesi dalle elezioni del 20 novembre e, formalmente, senza un Bilancio di previsione per il 2017, che sarà evidentemente onere del prossimo Governo.

La visita servirà inoltre per fare chiarezza su alcuni temi che il Fondo Monetario Internazionale ha già sollevato da tempo, rimarcandone alcuni aspetti anche nell’ultimo report. In particolare l’attenzione del FMI sul sistema bancario sammarinese è altissima, come noto, sia per quanto riguarda la vicenda della Cassa di Risparmio sia per ciò che è emerso anche negli ultimi anni, ovvero i “crediti dubbi”, tecniocamente Non Performing Loans. A tal proposito, al netto delle polemiche, il Titano si sta interrogando su come risolvere questa problematica, a partire da Banca Centrale e Congresso di Stato. Il Presidente Wafik Grais, all’indomani delle indicazioni del FMI, aveva subito concordato con gli esperti che “senza una profonda, dettagliata conoscenza della qualità degli attivi non può essere messa in atto alcuna strategia sana che risolva i problemi”. E nello stesso comunicato, Grais ha annunciato che “BCSM è pronta a lanciare una piena rassegna della qualità degli attivi nel 2016, da effettuare secondo i migliori standard internazionali, in cooperazione con le banche. La BCSM vuole ridare vitalità al sistema finanziario del paese e creare le condizioni che permettano una crescita futura sana e sostenibile”. Di questa azione, come noto, si è discusso tutta l’estate, senza però che si concretizzasse molto in termini di leggi. Nonostante, ricordava sempre Grais nel suo comunicato, che “il FMI raccomanda con forza di affrontare il problema della salute dei bilanci delle banche. Tale raccomandazione conferma ed estende la raccomandazione presente nel rapporto dell’anno precedente. Identifica nella salute dei bilanci del sistema bancario una minaccia alla stabilità del sistema finanziario, e, oltre a questa, dell’economia e del benessere della cittadinanza. Il rapporto insiste sul fatto che affrontare questo problema dovrebbe essere al centro delle preoccupazioni e azioni delle autorità”.

“Il primo passo”, spiegava il Presidente della BCSM, “è quindi ciò che il FMI chiama nel proprio rapporto “valutazioni prospettiche e lungimiranti (AQR o asset quality review) degli attivi per tutte le banche, che dovrebbero ridurre l’incertezza sulla qualità di tali attivi”. Che è poi la sollecitazione anche dell’ANIS, ovvero, prima di spostare gli NPL in una società di gestione (o bad bank/company), si distinguano tra quelli esigisibili e quelli più difficili se non impossibili da riscuotere.

La questione, come detto, ha investito anche il Governo e la maggioranza, tanto che Giancarlo Capicchioni, Segretario alle Finanze, ha avvertito tutti che per settembre San Marino dovrà sottoporre al Fmi linee d’intervento “perché sono convinto che non ci farà più sconti”. Queste linee di intervento dovrebbero essere quindi pronte, come da Delibera nr 8 del Congresso di Stato del 14 settembre “Definizione di una strategia di intervento per il rafforzamento del sistema bancario”, in un cui si specifica: “Sentito il riferimento dei Membri del Comitato per il Credito e il Risparmio sulla situazione del sistema bancario; considerata la necessità di definire una strategia di intervento in sintonia con Banca Centrale e con le raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale; considerata l’imminenza della visita dello Staff del FMI programmata dal 27 al 29 settembre 2016 […] dispone l’adozione della risoluzione”.

Il testo è stato “posto agli atti” – ma non reso pubblico – e inviato a Banca Centrale.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento