Home categorieComunicati Stampa Testo unico del vino, rafforzata la competitività del settore

Testo unico del vino, rafforzata la competitività del settore

da Redazione

Via libera al nuovo testo unico sul vino. La Camera dei deputati ha approvato ieri la legge che disciplina la coltivazione vite e della produzione e del commercio del vino, raccogliendo e in parte modificando la normativa nazionale in materia. Il provvedimento passa ora al Senato.

“Il testo per la prima volta aggiorna e razionalizza la normativa vigente – spiega Tiziano Arlotti, deputato Pd riminese -. Obiettivo è aumentare la competitività del settore vitivinicolo e delle aziende italiane sui mercati internazionali. La legge semplifica e innova le regole dell’intero ciclo economico, dalla vigna al consumatore: sono previsti la riduzione della burocrazia e degli adempimenti per i produttori, l’adeguamento dei processi di produzione enologici agli standard europei, il riconoscimento del vitigno autoctono nazionale e dei territori viticoli come patrimonio ambientale, culturale, gastronomico e paesaggistico dell’Italia, strumenti di vigilanza rafforzati. Si tratta di una normativa organica e coerente per la produzione e commercializzazione dei vini e degli altri derivati della trasformazione dell’uva (succhi, aceti, mosto), molto attesa dalla filiera e da tutti gli operatori del comparto, un passo avanti fondamentale per rafforzare la filiera vitivinicola nazionale e tutelare la qualità del prodotto italiano”.

Per il 2016 si annuncia in Italia una vendemmia di ottimo livello, sia sul fronte qualitativo che quantitativo, con una produzione stimata di circa 48,5 milioni di ettolitri (+9% rispetto alla media degli ultimi cinque anni). Secondo i dati della Provincia di Rimini, nel territorio la produzione media annua di uva è stimata in circa 204 mila quintali che permettono di ottenere circa 140 mila ettolitri di vino. Di questi circa 84 mila sono vino DOC, 49 mila IGT (Indicazione Geografica Tipica) e 7 mila vino da tavola. Nel territorio riminese, circa 1.500 degli oltre 2.300 ettari coltivati a vigneto risultano idonei alla produzione di vini DOC, più della metà rappresentati dalla DOC “Colli di Rimini”. I vini del territorio riminese siano in prevalenza rossi (75%), ma che anche tra i bianchi vi sono eccellenze. In provincia sono 50 i produttori che trasformano e commerciano direttamente il loro vino.

Nel dettaglio, il “testo unico dei vino” si compone di 89 articoli, a partire dall’armonizzazione delle norme italiane ed europee in materia di denominazione di origine e di indicazione geografica. Per incentivare la certificazione e alleviare il peso della burocrazia sui risultati economici è previsto che si possa etichettare il vino già a partire dalla data di presentazione della domanda di protezione, con l’autorizzazione del Ministero d’intesa con le regioni competenti. Per il riconoscimento sarà necessario appartenere ad una tipologia di DOC da almeno cinque anni e non più dieci.

Per rendere più efficaci ed efficienti i controlli nei disciplinari di produzione ed evitare contraffazioni, deve essere indicata tanto la resa massima di uva ad ettaro, che la resa di trasformazione in vino, o la resa massima di vino per ettaro. Il testo unico del vino riscrive anche l’utilizzo delle denominazioni a tutela di chi produce e di chi consuma vino certificato: è vietato riportare il riferimento alla zona geografica per i vini senza DOP e IGP.

Significativa è l’evoluzione del sistema dei controlli, che confluiscono nel registro unico dei controlli ispettivi, mentre a tutela del made in Italy l’Agenzia delle dogane pubblicherà sul proprio sito internet le informazioni relative alle importazioni di prodotti vitivinicoli.

Introdotte infine norme sulla somministrazione e vendita di prodotti agroalimentari nelle cantine lungo le Strade del vino per incentivare l’enoturismo.

Il primo gennaio 2017 entrerà in vigore il registro telematico delle varietà da vino.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento