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Aspettative di vita, San Marino sul gradino più alto

da Redazione

World Health Organisation: il Titano al primo posto assieme al Lussemburgo.

 

di Alessandro Carli

 

La popolazione della Repubblica di San Marino gode, a livello internazionale, di ottima salute. Ma mentre i dati 2015 della World Health Organization rimarcano che il “sistema sanitario che è costantemente valutato come uno dei primi tre in Europa”, il dato più interessante e forse meno conosciuto lo leggiamo in coda alla voce “aspettative di vita”, la quinta più alta del mondo: 86 anni per le donne e 83,5 anni per gli uomini. Piuttosto particolari i motivi che la WHO assegna a questa longevità: “La gente di San Marino ama mangiare olio d’oliva (Omega 3) e pesce”.

Il tasso di mortalità infantile della Nazione, sempre secondo la WHO, è a poco più di 4 unità per ogni 1.000 nati. Classifica che, se messa a sistema con quella stilata dal RCRI (Ranking of Countries Respect Right Child), primo gradino del podio “europeo” ex aequo con Lussemburgo e davanti a Paesi come Svezia, Olanda, Svizzera e Germania, fa emergere una San Marino ideale per chi viene al mondo.

 

IL METODO DI CALCOLO UTILIZZATO

Per “misurare” i più piccoli e stabilire quindi le posizioni, il RCRI ha preso una serie di voci, che spaziano dalla mortalità per gli under 4, la speranza di vita alla nascita (come detto e riportato dal WHO, piuttosto alta, ndr) , l’istruzione, la povertà (uno degli ultimi report del Fitch annota che “il PIL pro capite a San Marino nel 2015 si è attestato attorno ai 49 mila dollari”), il basso peso alla nascita, “l’HIV, il lavoro minorile, il matrimonio precoce, la mutilazione genitale femminile, la registrazione delle nascite, l’impatto ecologico sul futuro dei bambini, i diritti e libertà, la sensazione di soddisfazione per la vita e la guerra e altre situazioni di violenza”. I voti vanno da zero a 10 e San Marino e Lussemburgo sono appaiate in cima alla classifica con 9,42 punti.

 

GLI ASILI NIDO PUBBLICI E PRIVATI

Mentre per la voce “sensazione di soddisfazione per la vita e la guerra e altre situazioni di violenza” rimandiamo il lettore al report del Foreign & Commonweath Office (Fixing n. 29 del 22 luglio 2016) che, in estrema sintesi, indica il Titano come uno dei posti più sicuri al mondo, ci soffermiamo su alcune possibilità che il Monte Titano offre ai più piccoli e ai loro genitori.

A partire dalle strutture che li accolgono. Attualmente nella Repubblica di San Marino – dati del portale www.educazione.sm – sono presenti sette asili nido pubblici (“La Coccinella”, “L’Aquilone”, “Pollicino”, Peter Pan”, “La Mongolfiera”, “Arcobaleno” e “Bruco Verde”), cinque strutture private convenzionate (“Il Bosco Incantato”, “Il Maggiolino”, “Tana Libera Tutti”, Il Ponte di Stelle” e “Mary Poppins”) e una struttura privata non convenzionata, l’asilo nido interaziendale “Un, due, tre … stella!”.

L’asilo nido – un servizio educativo rivolto ai bambini e alle bambine di età compresa fra tre mesi e tre anni – si propone come supporto per la famiglia, nell’intento di offrire un contributo originale al processo di crescita dei bambini. Questi, nel rapporto continuativo con adulti diversi dai genitori (educatrici e addette) e con i coetanei, possono trovare risorse significative per il loro sviluppo affettivo, cognitivo e sociale. L’asilo nido si configura come ambiente di vita confortevole e allo stesso tempo stimolante, dove prioritaria è l’attenzione per gli aspetti relazionali. Ogni esperienza vissuta dal bambino è sempre il risultato di un intreccio di rapporti che vede coinvolti gli adulti tra loro, gli adulti e i bambini, i bambini con i bambini. Il progetto educativo riconosce pari dignità ai momenti dedicati alle cure del corpo (pasto, cambio, sonno) e ai momenti di gioco e attività. Costante è l’attenzione nei confronti delle esigenze proprie di ogni fascia di età, come pure dei bisogni particolari di ciascun bambino e bambina. Le condizioni indispensabili per definire l’identità del nido e la sua qualità possono essere individuate nei seguenti tre aspetti: organizzazione del servizio (rapporto numerico adulti-bambini, strutturazione degli spazi, orari dei nidi), rapporto di collaborazione con le famiglie e formazione permanente del personale.

Già, ma quanti sono i bambini dai 0 ai 4 anni che vivono sul Titano? Il dato più aggiornato dell’UPECEDS risale alla fine del 2014 quando i residenti di 0 anni erano in totale 296 (144 maschi e 152 femmine), 330 quelli di 1 anno (188 m. e 142 f.), 308 quelli di due anni (156 m. e 152 f.), 339 quelli di tre anni (161 m. e 178 f.) e 358 quelli di quattro anni (193 m. e 165 f.).

Sempre l’Ufficio di Statistica per, nel bollettino del secondo trimestre 2016, riporta che nel 2013 sono nati 320 bambini, 296 nel 2014, 269 nel 2015. I nati nel 2016 sono stati 25 a gennaio, 16 a febbraio, 18 a marzo, 21 ad aprile, 20 a maggio e 21 a giugno.

 

IL CONSORZIO TERRA SAN MARINO E L’ALIMENTAZIONE

Il Consorzio Terra di San Marino da anni è impegnato nel progetto di valorizzazione e certificazione delle produzioni agro alimentari del territorio. In particolare si preoccupa per l’alimentazione infantile e relativamente alle scelte economiche che riguardano le mense scolastiche che spesso a fronte di una convenienza monetaria mettono in secondo piano la qualità dei prodotti. Quando si parla di qualità di un prodotto alimentare, si deve fare riferimento ai diversi aspetti che concorrono alla “qualità totale”, conoscere e verificare non solo la qualità organolettica dell’alimento, ma anche quella dell’intero processo produttivo, dalla coltivazione della pianta fino alla produzione, trasformazione, conservazione, distribuzione e commercializzazione.

Il marchio collettivo “Terra di San Marino” nel rispetto di specifici “disciplinari tecnici di produzione” garantisce per ogni linea produttiva il percorso che un prodotto agroalimentare fa “dal campo alla tavola” e può essere rilasciato solo ed esclusivamente in seguito ai controlli effettuati su tutta la filiera. La tracciabilità per una sicura e certa qualità e a tutela del consumatore.

Vantaggi e benefici della produzione a “kilometro 0” che a San Marino diventano ancora più amplificati poiché la produzione della materia prima, la sua trasformazione, il controllo e la commercializzazione avvengono tutti entro il territorio dello Stato, quindi entro i 60 kmq, tanto da poterla definire “filiera cortissima”.

Un prodotto alimentare fresco che viaggia di meno conserva con minor difficoltà le proprie caratteristiche nutrizionali e fare meno km riduce automaticamente l’impatto ambientale dei trasporti.

 

UNIVERSITÀ: MASTER IN ALIMENTAZIONE

Parte della longevità delle persone parte dal cibo. L’Università di San Marino, nella sua offerta formativa, già da qualche anno propone un Master in “Qualità e sicurezza dell’alimentazione in età evolutiva”. Che permette agli studenti l’acquisizione delle risorse antropologiche, culturali, nutrizionali e sanitarie fondamentali per comprendere e analizzare le differenze e le esigenze nutrizionali di una società multietnica, e prevenire le patologie e i deficit nutrizionali correlati.

“I possessori del Master – spiega l’Università – saranno in grado di elaborare ed effettuare in prima persona programmi di educazione alimentare e motoria rivolti a bambini ed adolescenti e di collaborare alla attività di formazione agli insegnanti e ad altri operatori dell’età evolutiva.

I laureati delle Professioni Sanitarie abilitati saranno in grado di supportare l’attività del Medico Pediatra nella effettuazione di counseling nutrizionale e nella formulazione e somministrazione di dietoterapie specifiche per le patologie dell’età infanto-giovanile”.

 

UNICEF: UNA STORIA CHE SI È CONCLUSA

Nel settembre del 2014 si è concluso un viaggio di 35 anni. I vertici dell’Organizzazione Internazionale difatti hanno escluso San Marino perché non conforme ai nuovi parametri imposti dalla recente riorganizzazione dell’UNICEF.

I nuovi criteri imposti a livello mondiale (predefinita dimensione del territorio e del bacino di utenza e privatizzazione dell’ente) devono essere soddisfatti contemporaneamente, senza che l’uno possa escludere l’altro. Grande apprezzamento, infatti, è emerso anche dal Direttore Esecutivo Anthony Lake, che ha sottolineato l’impegno profuso nel tempo dal piccolo Comitato, pur nella consapevolezza di dover rientrare nei parametri della massimizzazione delle risorse e di una imponente riorganizzazione che investe l’UNICEF in generale ed i suoi Comitati in particolare.

Il Segretario Pasquale Valentini, citando la legge istitutiva del 1979, ha dato atto di quanto la Commissione abbia rappresentato nel tempo un riferimento imprescindibile nella tutela dei diritti dell’infanzia, un “braccio operativo”, molto spesso della stessa volontà governativa che, all’indomani di tragedie, catastrofi o appelli di emergenza per disastri umanitari, ha saputo prontamente intervenire attivandosi con gli aiuti di prima necessità attraverso i propri canali.

Non si tratta dunque di girare pagina sul fronte umanitario internazionale, bensì di rafforzare la consapevolezza di una cultura della solidarietà, che possa partire dallo stanziamento nel bilancio dello Stato di una percentuale da definirsi in maniera sistematica per le forme di cooperazione e di interventi umanitari a sostegno delle fasce più vulnerabili della società, naturalmente con particolare riferimento al quadro generale dell’economia sammarinese.

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