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Shopping experience: l’arte protagonista nel punto vendita

da Redazione

Lo showroom Colombini Casa ha ospitato per tutto agosto le opere di Andrea Lazzari. Gaudenzi (Store Manager): “Un nuovo modo di esporre e comunicare, è come un’orchestra”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Mobili e arte contemporanea: molto più di binomio vincente, una vera e propria “shopping experience”. Per tutto il mese di agosto, infatti, lo showroom Colombini Casa di Cerasolo ha ospitato all’interno degli spazi espositivi diverse opere di Andrea Lazzari, apprezzato designer riccionese e non nuovo a questo tipo di inziative estemporanee. “Molte delle opere esposte”, spiega lo stesso artista, “hanno già fatto parte di altri eventi, come il Cenacolo 2.0 e il progetto Ritratti, mentre i quadri paesaggistici sono stati esposti per la prima volta”. L’abbinamento delle opere d’arte a eventi specifici ha infatti fatto di Lazzari un artista molto conosciuto in tutta la Romagna, grazie alle collaborazioni sia con privati che con organizzazioni più grandi, come Giardini d’Autore, la Movida de Pais e la collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Riccione nel progetto Concerti all’alba, anche se questa volta l’iniziativa ha avuto un valore diverso: Lazzari è infatti un dipendente del Gruppo Colombini come arredatore d’interni e il suo ufficio si affaccia proprio sugli ampi spazi espositivi dove, assieme al management dell’azienda, si è scelto di posizionare le opere. “Lo considero un riconoscimento importante a livello personale, ma soprattutto a livello professionale. E’ evidente che ci sia una grande sintonia tra la professione che svolgo e l’ambiente in cui lavoro, e questo non può che tradursi in ispirazione e soddisfazioni”. L’esposizione “in negozio”, come detto, non è che una tappa di un percorso artistico che parte da lontano, dall’Istituto Statale d’Arte “Federico Fellini” di Riccione all’Accademia delle Belle Arti di Ravenna, dove Lazzari si è diplomato e dove ha potuto conoscere la tradizione delle vele artistiche di Cesenatico: “Sono delle tele particolari, utilizzate al tempo come parasole in spiaggia e che, grazie all’iniziativa dell’Accademia, vengono annualmente riproposte con un tema culturale specifico, dal tributo ad un autore particolare al cinema, alla musica. Nel mio caso ho proseguito questa tradizione elaborando una mia poetica, specializzandomi nei ritratti, che personalizzo a seconda del contesto e dell’evento, ma anche, e soprattutto, in base al soggetto che ho davanti”. Nell’esposizione nello showroom Colombini Casa, infatti, c’erano diversi soggetti, tra cui un trittico e un polittico, oltre ad alcuni quadri ritraenti paesaggi riminesi: “Al contrario delle vele, che hanno una struttura particolare e originale, ma vincolante, queste opere hanno tutte dimensioni differenti a seconda della scena che ho voluto raccontare. Si tratta di paesaggi riminesi che spesso sfuggono all’occhio delle persone, scorci di paesaggio in verità, raccolti da punti di vista particolari, come ad esempio il Flaminio visto da una prospettiva originale e quasi irriconoscibile”. Ben riconoscibile, invece, è la strategia dell’azienda, così come la disposizione delle opere, in abbinamento cromatico con i mobili in esposizione. “La scelta di esporre un’opera artistica”, spiega infatti Monica Gaudenzi, Store Manager di Colombini Group, ” è una delle tante strategie di marketing legata al concetto di shopping experience – eomozionalità e comunicazione – del punto vendita di arredamento. I nuovi spazi del consumo, oggi, devono essere concepiti con uno spirito innovativo. L’esperienza estetica – nella sua espressione più legata al sentire, al gusto e all’intuizione – permea oramai il consumo in tutto il mondo e riapre i giochi consegnandoci un mercato da ripensare, da ricreare, da ridisegnare. Un mercato in permanente trasformazione in cui il verso è multiplo: architettura, design , grafica, arti visive. Gli oggetti rappresentano dei veri e propri facilitatori relazionali , mascotte quotidiane tramite cui esprimere se stessi e la propria relazione con gli altri. Il semplice ma inusuale accostamento di contesti comuni ed oggetti unici, rivela il desiderio di una inaspettata interpretazione del mondo che ci circonda, ma anche la voglia di esprimere le proprie passioni”, spiega Gaudenzi. “Il mobile, i colori , la tela d’arte danno vita ad una emozione e sono il connubio che anima lo spirito espositivo, da cui deriva un nuovo modo di esporre e comunicare che è come una orchestra. Il rischio è il rumore dell’informazione”.

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