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IGC, ecco tutte le aliquote che sostituiranno la monofase

da Redazione

Regime transitorio per molti beni, aumenti progressivi fino all’ordinaria del 12%. Alberghi e ristoranti tutelati: 5% per sempre. Servizi: 5, 8 e 12% a seconda della manodopera.

 

di Daniele Bartolucci

 

La riforma fiscale delle imposte indirette si arricchisce della proposta della Segreteria alle Finanze sulle aliquote dell’Imposta Generale sui Consumi (IGC), annunciate – dopo mesi di discussione – nel Programma Economico 2017. A causa della crisi di governo, questa proposta probabilmente perderà di valore nel momento in cui cadrà l’esecutivo e ne subentrerà un altro dopo le elezioni, ma è comunque molto indicativa su come si sono mossi i tecnici in questo ambito, dando forma e sostanza al Decreto delegato (quindi disgiunto dall’articolato di Legge vero e proprio) che delineerà il quadro delle aliquote per la cessione di beni e per la prestazione dei servizi.

Ricordiamo che l’IGC si basa sul modello IVA adottato dalla maggioranza dei Paesi nel mondo, in primis quelli europei con cui San Marino ha oltre il 90% del suo import/export, di qui la necessità di facilitare il dialogo superando l’attuale sistema monofase. La proposta è già stata valutata positivamente dall’Ue e può contenere aliquote più basse dei limiti fissati dall’Unione stessa in quanto San Marino non è membro della stessa.

 

PASSAGGIO GRADUALE E PROGRESSIVO

Proprio perché il regime monofase si differenzia molto da quello IVA, l’obiettivo della Segreteria alle Finanze è quello di “consentire un passaggio sostenibile”, con “la necessità di prevedere una progressività delle aliquote, da completarsi nell’arco di 5/6 anni, e una riduzione del numero delle aliquote rispetto all’alto numero di aliquote collegate alla monofase, che attualmente sono 14”. Questo comunque non dovrà ledere un principio fondamentale, ovvero che “assicurare che all’entrata in vigore dell’IGC il gettito sia equivalente o superiore a quello dell’imposta monofase per poi aumentare con il progressivo passaggio dal regime transitorio a quello definitivo della IGC”. Ed è in questo frangente che l’obiettivo declinato nelle aliquote, “è contenere il più possibile l’effetto inflattivo per non aggravare i costi dei consumi delle famiglie e nel contempo non intaccare la competitività dei settori economici”.

 

CESSIONE BENI: ALIQUOTE BASSE E DIFFERENZIATE

Si parte con la cessione dei beni, per cui è previsto un regime transitorio con l’ipotesi di tre distinte aliquote: “L’ordinaria del 12% e due ridotte del 5% e 2%, ad esclusione dei prodotti petroliferi che rimane al 21% per i vincoli imposti dagli accordi con l’Italia”. Allo scopo di ridurre il numero delle aliquote e contenere il più possibile l’effetto inflattivo, si è previsto di “applicare l’aliquota ridotta IGC del 5% a buona parte dei beni che attualmente sono soggetti ad aliquote comprese tra il 5% e il 10%, e di applicare l’aliquota del 2% agli stessi beni (riguarda buona parte dei beni primari) a cui è applicata la medesima aliquota della monofase”. “L’aliquota del 2%”, si legge nel PE2017, “che rientra nel periodo transitorio, essendo applicata sul prezzo, e non sul costo come avviene per la monofase, in teoria può generare un aumento dei prezzi. A nostro parere tale aumento dovrebbe essere assorbito, data l’incidenza minima sul prezzo finale, dalle normali dinamiche della domanda e offerta e dal fatto che vi è una parte dei beni primari che sono soggetti ad una aliquota del 6%”. Finito il periodo transitorio, “a regime sono previste due aliquote di cui una ridotta del 5% che assorbe, come anticipato i beni soggetti al 2%, ed una ordinaria del 12%”.

 

SERVIZI, DIFFERENZE IN BASE ALLA MANODOPERA

Attualmente è in vigore l’imposta complementare sui servizi che prevede l’applicazione di una aliquota del 3%, ma con l’IGC non sarà più possibile applicare due aliquote come avviene attualmente, la monofase per l’importazione dei beni e la complementare per i servizi. “Pertanto”, spiegano nella relazione tecnica, “è necessario prevedere un periodo transitorio per gli operatori economici che operano nei servizi che tenga conto di più aliquote in funzione dell’incidenza della manodopera sul servizio”. Per tale ragione si sono ipotizzate tre aliquote: 5% con alta incidenza della manodopera; 8% con media incidenza della manodopera; 12% con bassa incidenza della manodopera”, in teoria i professionisti. Ovviamente “le sopraindicate aliquote del 5 e 8% dovranno aumentare anno per anno allo scopo di raggiungere, in un arco temporale di 5/6 anni, l’aliquota ordinaria”.

Alberghi e ristoranti saranno tutelati: “Per quanto riguarda le prestazioni rese a clienti alloggiati in strutture ricettive e per la somministrazioni alimenti e bevande, si ritiene opportuno applicare l’aliquota ridotta del 5% anche nel periodo a regime, in quanto in molti paesi europei, che hanno una economia turistica sviluppata, è applicata l’aliquota ridotta”.

 

MAGAZZINO, ESENZIONI E SEMPLIFICAZIONI

Per quanto riguarda i beni di investimento ed ai beni di magazzino, destinati alla vendita, “si presenta la necessita di riconoscere, per una questione di neutralità di prelievo, il recupero di buona parte dell’imposta monofase corrisposta prima dell’introduzione mediante lo scomputo dall’IGC nelle modalità previste dalla norma. Tale scomputo inciderà per i primi anni sul Bilancio dello Stato”. Inoltre sono previste delle semplificazioni “per gli operatori economici che non hanno ricavi significati. A costoro è data facoltà, se rientrano nelle franchigie (da individuare), di essere esentati dall’applicazione dell’IGC. Per quanto riguarda i servizi si segnala, a parte la franchigia per i piccoli, che bisogna tenere conto che i prestatori hanno il diritto di detrazione dell’imposta sugli acquisti che dovrebbe ridurre il costo dei beni acquistati. Inoltre, vi sono dei servizi che sono esenti da imposta (medici, dentisti, servizi funebri, etc) che di fatto escludono dall’imposizione il valore aggiunto del prestatore (e, di conseguenza l’onere sul consumatore finale). Infine ci sono anche dei regimi speciali (agricoltura e beni usati)”.

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