“Siamo alla vigilia di importanti appuntamenti istituzionali-politici come il referendum. Ho il fondato sospetto che questa accelerazione sia stata il frutto della volontà di avere tre tg con tre direttori tutti e tre rispondenti ad un’area governativa”. Così Michele Gotor, senatore della minoranza pd, che si è dimesso dalla commissione di vigilanza Rai ai microfoni di Radio 24 durante la trasmissione “Ma cos’è questa estate”. “Le nomine sono di competenza del direttore generale della Rai – prosegue Gotor – a me non è piaciuta un’altra cosa. Sulle nomine non ho nulla da eccepire, non mi permetterei di farlo rispetto alla professionalità dei nomi scelti. Ci siamo dimessi perché abbiamo ritenuto molto grave che la commissione di vigilanza Rai (che ha competenza per indicare una missione del servizio pubblico) si sia trovata di fronte ad un mezzo piano editoriale delle linee di indirizzo, dal mio punto di vista estremamente superficiali. E’ stato il combinato disposto tra un piano appena abbozzato e il blitz agostano di queste nomine a far capire che abbiamo rovesciato l’ordine dei fattori. Il piano editoriale diventa il pretesto per procedere a delle nomine che, secondo la mia valutazione e dell’altro collega dimessosi Fornaro, costituiscono un tentativo di normalizzare un servizio pubblico che per costituzione deve garantire il pluralismo politico-culturale”.
Gotor a Radio 24: “Rai, blitz agostano per garantire governo in vista del referendum”
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