Home NotizieSan Marino ANIS, crisi di Governo: “C’è in gioco il futuro di San Marino”

ANIS, crisi di Governo: “C’è in gioco il futuro di San Marino”

da Redazione

“Le riforme bloccate: i temi che giacciono sul tavolo e che chiedono risposta sono sempre gli stessi, a partire dalla messa in sicurezza dei conti pubblici”.

 

SAN MARINO – “Siamo molto preoccupati della situazione che si è venuta a creare in seno alla maggioranza e alle conseguenze che questa crisi avrà sulla società e l’economia di San Marino. Abbiamo sempre sostenuto e restiamo convinti che la stabilità sia un fattore determinante, sia per completare le riforme che il Paese attende da tempo, sia per chi guarda al nostro territorio per insediare un’attività d’impresa”. Così l’Associazione Nazionale Industria San Marino, che interviene sulla strettissima attualità. “Le riforme bloccate: i temi che giacciono sul tavolo e che chiedono risposta sono sempre gli stessi, a partire dalla messa in sicurezza dei conti pubblici. L’agognato pareggio di bilancio, che ancora non è stato formalizzato, è un obiettivo che anche questo Governo si era dato, da raggiungere attraverso una sana e puntuale spending review, di cui la parte più consistente, fatta di riduzione della spesa corrente e di maggior efficienza, è rimasta sulla carta”. A pesare sul bilancio statale nell’indebitamento generale ora ci sono anche i milioni di euro destinati ai fondi pensione, in attesa di una riforma strutturale che renda sostenibile l’intero sistema pensionistico. “Ma servono interventi, non più rimandabili, per l’intero welfare state sammarinese, se vogliamo mantenere l’altissimo livello oggi raggiunto” rimarca ANIS. Sul piano strettamente economico, invece, gli Industriali ribadiscono che “il percorso di riforme non può interrompersi, soprattutto ora che qualche segnale di ripresa si è finalmente visto anche a San Marino”. In particolare va completato il progetto di riforma fiscale con l’introduzione di un nuovo sistema di imposte indirette. La ripresa andrebbe cavalcata, investendo risorse in quei settori che stanno effettivamente trainando l’economia sammarinese, in primis il manifatturiero, che nelle statistiche è quello che maggiormente sta rilanciando l’occupazione e anche il reddito delle famiglie, che si traduce in consumi interni ed entrate tributarie per lo Stato. “Ma anche nell’edilizia, su cui non è stato fatto ancora nulla, mentre sappiamo tutti che potrebbe trainare un indotto eccezionale”.

Riguardo alla crisi di governo, si possono ipotizzare diversi scenari, ma senza entrare nel merito di certe dinamiche politiche, nella consapevolezza che è in gioco il futuro di San Marino, “non ci si può permettere ulteriori rallentamenti. Siamo troppo piccoli per reggere ancora anni di crisi, ma possiamo sfruttare questa dimensione per velocizzare il processo di cambiamento che abbiamo avviato negli ultimi anni. Sappiamo tutti quali sono le cose da fare, facciamole. Certo, sono interventi per alcuni versi impopolari, ma passaggi fondamentali per lo sviluppo del Paese. Occorre quindi che la politica, tutta, si assuma la responsabilità di fare subito ciò che serve all’intero Paese, prendendosi tutti assieme sia oneri che onori di tali cambiamenti”. E’ ormai certo che si andrà alle elezioni anticipate, ma al di là delle formule, ad ANIS interessa la sostanza: “Al Paese servono le riforme strutturali di cui si parla da anni e quelle vanno fatte. E per farle serve una forte coesione e unità d’intenti nella nuova maggioranza che andrà a governare, ma anche che abbia i numeri per arrivare fino in fondo a questo percorso. Il resto è solo una perdita di tempo”.

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