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Camera di Commercio, San Marino e Cina mai così vicine

da Redazione

Le imprese si possono collegare via Skype con l’ufficio a Shanghai. Davide Righi sul Dragone: “Oggi punta sulla qualità e cerca know-how”.

Davide Righi 14

 

di Alessandro Carli

 

E’ il risultato della coda lunga di Expo 2010, ospitato a Shangai, l’ufficio di rappresentanza della Camera di Commercio della Repubblica di San Marino, creato per aiutare le imprese a internazionalizzarsi e a trovare nuovi business in oriente. “L’ufficio – racconta Davide Righi, Chief representative della CCIAA in Cina e della Segreteria all’Industria – offre una serie di servizi a favore delle piccole-medie imprese che non hanno a disposizione risorse e strutture adeguate ad affrontare un mercato difficile e lontano” come quello del Dragone.

“L’iniziativa – prosegue – è nata da un lato dalla necessità di dare seguito alla presenza del nostro Paese all’Esposizione di sei anni fa, e dall’altro di creare un matching tra le realtà imprenditoriali delle due Nazioni”. Quindi “attrarre investimenti verso San Marino” ma anche “fornire una prima consulenza agli imprenditori del Monte” per conoscere meglio “il mercato cinese”.

L’ufficio, ubicato nel centro economico di Shanghai all’interno di un prestigioso edificio, “è stato autorizzato dalle autorità cinesi negli ultimi mesi del 2015” e ha già portato a casa alcuni significativi risultati. “Il primo accordo di collaborazione un’azienda cinese ha riguardato il food & beverage” spiega il Chief representative della CCIAA. “Per l’occasione è stato allestito anche uno spazio promozionale, voluto dalla Camera di Commercio e dalle Segreterie di Stato all’Industria, al territorio e al Turismo, che si sviluppa su una superficie di 140 metri quadrati”.

Sembra lontana, la Cina, nonostante gli storici accordi tra il Titano e il Paese e quelli appena siglati, come ad esempio il Parco Scientifico e Tecnologico di Huzhou. Sembra ma in realtà non lo è: la Camera di Commercio difatti ha predisposto per le aziende interessate una serie di servizi gratuiti per ridurre le distanze. Ogni mercoledì, per esempio, è in programma una conference call presso la Camera di Commercio: attraverso Skype sarà possibile dialogare con Davide Righi. L’offerta della CCIAA di San Marino prevede anche una serie di servizi a pagamento che verranno quotati a seconda dell’esigenze delle imprese, come ad esempio le giornate di presentazione di prodotti o seminari, la possibilità di organizzare eventi, le ricerche di mercato, le visite presso i singoli fornitori e tutte quelle attività di marketing e di promozione.

Già, ma cosa cercano i cinesi? “Il governo centrale cinese, da qualche tempo, ha messo in campo nuove politiche. Gli stipendi dei lavoratori si sono alzati, così come il potere d’acquisto delle famiglie. La Cina sta vedendo crescere una nuova classe media. L’input dato dal Governo rappresenta davvero un taglio con il passato: i nuovi orizzonti riguardano non più ‘prezzo e quantità’, la qualità. Gli imprenditori cinesi sono sempre interessati alla finanza, ma adesso iniziano a cercare partnership tecnologiche. Il costo del lavoro è cresciuto, ma non posseggono tecnologie moderne né tantomeno know-how. Non hanno tempo per formare gli ingegneri o per fare ricerca & sviluppo, quindi si rivolgono ai Paesi più avanzati”.

E i sammarinesi? “Nell’ex economia cinese gli imprenditori cercavano materiale di consumo da rivendere sia sul territorio che in Italia e in Europa. Oggi però, come detto, l’input è cambiato”. Il limite, rimarca Davide Righi, risiede nelle tempistiche e in un acronimo, RMB. “I cinesi vogliono essere pagati in Renminbi, che è la valuta locale. Parliamo comunque di una valuta ‘ballerina’, che ha oscillazioni importanti anche nel giro di poco tempo, alzando notevolmente il rischio da parte dell’acquirente in termini di prezzo finale del prodotto”.

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