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Diritto allo studio: ingiusto fare parti uguali tra diversi

da Redazione

Il dibattito di questi giorni sul progetto di riforma del diritto allo studio ha il merito di aver promosso un confronto su un tema molto concreto: la misura dell’intervento dello Stato a favore degli studenti e delle loro famiglie.

Gli argomenti in campo sono gli assegni di studio, gli assegni di merito ed il rimborso dei costi del trasporto.

Quest’ultima del trasporto è una vicenda complicata che riguarda i rapporti convenzionali tra le società di trasporti e lo Stato, su cui da anni si cercano soluzioni equilibrate, ma che fino ad ora hanno subito condizionamenti legati a posizioni di monopolio, che certo non hanno favorito l’interesse collettivo; ci piacerebbe registrare dei cambiamenti.

Ma è il tema del sostegno economico dello Stato verso gli studenti e le loro famiglie ad accendere l’interesse. Fin dalla presentazione delle prime proposte di legge, la CSdL ha rivendicato scelte che ponessero al centro l’equità, richiamando il Governo ad una forte attenzione ai fenomeni, non più tanto nuovi neppure per San Marino, quali il disagio economico e la discontinuità di reddito delle famiglie.

Situazioni, queste, sempre più diffuse nella popolazione, che devono essere poste al centro di ogni politica redistributiva, nella scuola come nei servizi e nelle prestazioni sociali.

La promozione del diritto allo studio, quale valore assoluto, crediamo debba sostanziarsi attraverso livelli formativi elevati e politiche di sostegno che lo rendano pienamente fruibile dai cittadini. Da questo punto di vista, non è ininfluente che lo Stato possa considerare in modo differente la condizione reddituale e patrimoniale dei cittadini destinatari di interventi economici pubblici.

In questi giorni altri hanno opportunamente richiamato i valori di equità e giustizia sociale, specie in una fase storica in cui diminuiscono vertiginosamente le risorse pubbliche e al contempo aumentano le disuguaglianze sociali. Condizioni queste che devono indurre la classe politica a scelte mirate, volte a sostenere prioritariamente i percorsi scolastici formativi, in particolare laddove il diritto allo studio è reso più difficile da esercitare, premiando l’impegno e sostenendo una forte scolarità.

L’approccio deve essere realista e finalizzato ad elevare i livelli scolastici e formativi dei giovani cittadini. Ciò impone a tutti di abbandonare visioni legate ad una San Marino che non c’è più, considerando seriamente le difficoltà del bilancio pubblico, e di compiere scelte selettive intelligenti, dal momento che, come diceva Don Lorenzo Milani “non vi è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra diversi”.

Il progetto di legge contiene aspetti che possono essere certamente migliorati, così come crediamo che ci siano anche altre questioni di cui la politica dovrebbe occuparsi, tra cui, ad esempio, la prematura fuoriuscita dal sistema scolastico di un numero significativo di giovani che si trovano a non aver conseguito il diploma di maturità. Un problema importante, anche nell’ottica della loro collocazione occupazionale e su cui è necessario elaborare progetti di recupero e reinserimento nei percorsi di studio.

 

CSdL

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