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Crescita record per le start-up. Ora strumenti per finanziarle

da Redazione

Al vaglio la possibilità di emettere bond. E le banche studiano fondi di venture capital. L’Incubatore oggetto di una tesi di laurea: da 8 a 63 dipendenti dal 2014 al 2016, +687,5%.

incubatore pst

 

di Daniele Bartolucci

 

Con un aumento del 687,5% nel numero dei dipendenti, passati da 8 a 63 fra il 2014 e il 2016, “si può affermare che le nuove” start-up coinvolte nell’incubatore d’impresa del Techno Science Park San Marino – Italia “stanno crescendo e si stanno espandendo”. E che lo strumento di sviluppo aziendale del Titano, con la sua attività, “ha permesso un aumento dell’occupazione nel territorio sammarinese”. I dati e le considerazioni fanno parte della tesi con cui Elisa Baschetti, 21enne riminese studentessa dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, ha conseguito oggi la Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale con il voto di 110 e lode.

Lo studio, intitolato “La valutazione della performance negli incubatori di impresa: il caso Techno Science Park San Marino – Italia”, ha offerto una serie di spunti per analizzare il Parco Scientifico e Tecnologico, proponendo inoltre alcune cifre: 30 le start-up incubate in totale al 30 giugno 2016, con un raddoppio rispetto al 2015, quando erano 15. Venticinque, nei primi sei mesi dell’anno in corso, le iscrizioni alla selezione necessaria per valutare la fattibilità tecnica ed economica dell’impresa, a fronte delle 32 totali di due anni fa e delle 31 del successivo.

Valutando le performance, secondo quanto riportato nella tesi coordinata dal relatore Leonardo Tagliente, docente del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, la studentessa rileva che, “visto che saranno pubblicati altri due bandi durante l’anno, si può affermare che l’interesse e la considerazione verso l’incubatore sono in aumento”. Il numero delle iscrizioni alla selezione, inoltre, a fine 2016 “sarà presumibilmente maggiore rispetto agli anni 2014 e 2015”.

La studentessa riporta anche il tasso di sopravvivenza delle imprese incubate, che si attesta attorno al 94%: su 32 start-up, scrive, “soltanto due non sono andate a buon fine e hanno chiuso l’attività. Il risultato, pertanto, risulta perfettamente nella media delle statistiche europee relative all’attività di incubazione”. Destinato a crescere, infine, il volume delle entrate: “Il fatturato delle imprese incubate per l’anno 2015 era di 1.460.000 euro, ciò rappresenta un flusso non banale e tenderà a crescere essendo il numero delle start-up incubate aumentato”.

“L’entusiasmo e la vivacità creativa degli studenti – afferma Valentina Vicari, project manager e coordinator del Techno Science Park – sono risorse importanti per la nostra struttura e per le aziende insediate nell’incubatore. Speriamo quindi che i giovani laureati possano trovare anche sul nostro territorio possibilità di avviare percorsi di ricerca accademica e opportunità di crescita professionale”.

“Il corso di Laurea in Ingegneria Gestionale della nostra Università prosegue con successo crescente il proprio impegno al servizio del territorio – spiega Tagliente – sostenendo lo sviluppo tecnico – scientifico dei giovani ad alto potenziale”. Sono tre in totale gli studenti che si sono laureati oggi in Ingegneria Gestionale. Oltre a Baschetti hanno infatti terminato il percorso di studi triennale Silvia Palombo, con la tesi “La valutazione delle start-up innovative: il caso Feat food”, coordinata da Tagliente, e Giorgia Zanelli con “I principali KPI per ICT: il caso Sit Group”, uno studio realizzato in collaborazione con l’azienda sammarinese che si occupa di packaging nel settore alimentare e non, relatore Pietro Renzi. Dall’inizio dell’anno a oggi i laureati in Ingegneria Gestionale sono stati 17.

 

FONDI DI VENTURE CAPITAL OBBLIGAZIONI E SICAV

La normativa sammarinese per le start-up, riconosciuta anche all’estero come una delle più interessanti, come dimostrano i numeri riepilogati anche nella tesi di laurea di Elisa Baschetti, potrebbe diventare ancora più efficace con gli interventi legislativi che stanno per approdare in Consiglio Grande e Generale in questi giorni. E’ pronto, infatti, il nuovo progetto di legge per il “Sistema normativo a sostegno delle imprese del Parco Scientifico e Tecnologico”, che contiene molti spunti all’avanguardia per San Marino, riguardanti sia il progetto italo-sammarinese legato all’innovazione tecnologica, che dopo aver individuato l’area ora avrà anche un nuovo riferimento concreto, sia, soprattutto, il sostegno all’attività legata all’innovazione tecnologica, vero “motore” del PST ma, in prospettiva, anche dell’economia sammarinese. Per questo in Segreteria Industria stanno lavorando da mesi per introdurre tutti gli interventi necessari affinché le imprese esistenti e quelle appena nate o nasciture, possano svilupparsi nella maniera più efficace e rapida possibile. Uno dei problemi principali, come ogni impresa ma ancora di più per una appena nata o che deve avviare la propria attività, riguarda il finanziamento, che non sempre è assorbito dall’accesso al credito comunemente detto: le start-up, infatti, non sono solo delle nuove imprese, ma anzi, spesso, lo diventeranno col tempo, per cui necessitano di finanziamenti differenti, tanto è vero che nel mondo esistono operatori professionali specializzati nell’investire capitali in questi progetti (fondi di venture capital, ndr). Per favorire la nascita di questi operatori anche a San Marino (come è stato spiegato nell’ultima serata pubblica a tema PST a cui, non a caso, hanno partecipato anche alcune banche sammarinesi, molto interessate allo sviluppo di questi strumenti) o attirarli da fuori, sono al vaglio due strade, parallele per certi versi, anche se diverse. La prima riguarda l’istituzione anche a San Marino delle SICAV, ovvero le società di investimento a capitale variabile, avente per oggetto l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta di proprie azioni. Sarebbe quindi un nuovo soggetto vigilato da Banca Centrale e, come avvenuto con i Trust, si può già ipotizzare che sarà uno strumento all’avanguardia, secondo i più alti standard internazionali, sfruttando il vantaggio di introdurlo dopo altri Paesi, che magari hanno dovuto già correggerne alcuni problemi. L’altra strada, invece, è ancora più innovativa: dare la possibilità alle start-up di emettere proprie obbligazioni. In pratica un finanziamento tra privati, con corrispettivo di interessi pre-concordati, che darebbe la possibilità alle “giovani” imprese di concretizzare i propri progetti, e ai privati (imprenditori, cittadini, enti, associazioni…) di investire direttamente in questi progetti. Una novità che, stando agli intendimenti della Segreteria Industria, si accompagnerà anche a nuove forme di incentivazione e agevolazione per le imprese che investiranno in innovazione.

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