Indagine sulle famiglie della Repubblica di San Marino: vola l’abbigliamento.
L’Ufficio Statistica ha comunicato in questi giorni la sintesi dell’indagine sui consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi per l’anno 2015, “i cui risultati rispecchiano la situazione economica che sta attraversando la Repubblica di San Marino”. “La spesa media mensile della famiglia sammarinese”, rilevano dall’Ufficio, “nel 2015 è stata di € 2.561,26, registrando un aumento del +4,7% rispetto all’anno precedente. In termini di spesa, hanno subito importanti aumenti la maggior parte delle categorie, i più importanti sono: “Abbigliamento e calzature” (+26,1%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+16,7%), “Attività sportive” (+14,0%), “Pasti e consumazioni fuori casa” (+13,4%), “Istruzione” (+10,7%). Altri aumenti, seppure più contenuti, si sono registrati nelle categorie “Vacanze” (+9,9%), “Ricreazione e spettacoli” (+8,7%), “Utenze telefoniche” (+8,3%), “Utenze domestiche” e “Arredamento e apparecchi per la casa” (+6,5%), “Generi alimentari e bevande” (+3,9%) e “Abitazione” (+0,2%). Le categorie di spesa che hanno fatto registrare una diminuzione dei consumi delle famiglie rispetto al 2014 comprendono “Beni e servizi” (-15,2%) e “Trasporti” (-5,3%). La suddivisione della spesa media mensile è avvenuta nel seguente modo: il 20,5% per “generi alimentari e bevande” (526,09 Euro), il 16,8% per “abitazione” (429,69 Euro), il 10,5% per “pasti e consumazioni fuori casa” (269,48 Euro), il 9,5% per i “trasporti” (243,11 Euro). Nel 2015 si è registrato un lieve aumento dei consumi in territorio che si attestano al 74,3%, rispetto al dato del 2014 che era pari al 73,8%. Le categorie di spesa con la percentuale maggiore in territorio sono quelle per: l’abitazione (96,1%), i trasporti (88,9%), i generi alimentari e le bevande (88,1%). Le categorie dove la spesa avviene prettamente fuori territorio sono: “ricreazione e spettacoli”, “pasti e consumazioni fuori casa”, “abbigliamento e calzature”, “beni e servizi”. Se tra il 2011 e il 2014 i consumi erano diminuiti del -1,6% e i consumi in territorio erano passati dal 75% al 73,8%, il 2015″, spiegano dall’Ufficio, “può considerarsi il primo anno in controtendenza dell’ultimo quinquennio, con un aumento dei consumi del 4,7% e una ritrovata fiducia nella spesa in territorio, tornata al 74,3% del totale”.