Il professore: “Ma solo a conclusione del negoziato che San Marino ha in atto”. Il II° appuntamento del ciclo realizzato da Università, ANIS e CRRI ha affrontato le merci.
di Alessandro Carli
Su una delle quattro libertà fondamentali dell’Unione Europea – le merci – e a naturale ricaduta sull’economia sammarinese alla luce del processo di integrazione che vede il Titano attualmente impegnato nella negoziazione di un accordo con Bruxelles, è intervenuto, il 6 luglio all’interno della sede di ANIS, il professor Pietro Manzini, docente di Diritto internazionale dell’Università di Bologna (nella foto, ilprimo da sinistra).
L’incontro, organizzato dal Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e riservato ai soci dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, si è soffermato anche sulla stretta attualità, la Brexit.
Per quel che concerne le merci, cosa cambierà?
“Per quanto riguarda il commercio, tra i restanti Paesi membri non cambierà nulla. Diverso è il caso del commercio tra UK e il resto dell’Europa. Una volta uscito dalla UE, l’UK diventa uno Stato terzo, al pari ad esempio degli USA o della Cina. Dunque le regole sul commercio saranno quelle fissate dalla OMC (l’Organizzazione Mondiale del Commercio, ndr), con possibilità di imporre dazi sui beni britannici o di dazi sui beni EU che vengono esportati in UK. Tuttavia regole specifiche potranno essere negoziate tra UE e UK. Ci vorrà tempo e certamente UK non avrà le stesse condizioni di favore di cui ora beneficia come Stato membro”.
Una delle quattro libertà dell’UE riguarda le merci, un elemento di successo del progetto europeo…
“Sì, si tratta di una degli elementi di maggiore successo, tanto è vero che UK vorrebbe uscire dalla UE, restringere l’accesso sul suo territorio ai cittadini comunitari, ma tenersi la possibilità di partecipare al mercato unico che comprende oltre che le merci, i servizi e i capitali. Gli inglesi dovrebbero rileggersi Shakespeare: il loro desiderio è ‘sogno di una notte di mezza estate’. Il mercato unico è un complesso unico, se si vuole la libera circolazione delle merci, occorre accettare anche la libera circolazione delle persone”.
Sono ancora frequenti gli ostacoli tecnici alla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione europea?
“Sono ormai pochi, ma ogni tanto qualche Stato se ne inventa qualcuno. La UE però ha l’esperienza e gli strumenti per eliminare tali ostacoli”.
Attualmente San Marino opera con il T2, che viene utilizzato negli scambi di spedizioni comunitarie. Un grosso limite…
“Sì, è un limite che potrebbe essere eliminato a conclusione del negoziato ora in atto tra UE e San Marino”.
L’auspicio di ANIS è quella di poter accedere alla piattaforma Intrastat. Quali sono i vantaggi per le imprese?
“Come è noto, Intrastat adempie due funzioni. Anzitutto il controllo fiscale degli scambi intracomunitari di beni e servizi effettuati dagli operatori nazionali con il resto dell’Unione europea. E in secondo luogo, serve a definire le statistiche sullo scambio di beni effettuati dagli operatori nazionali con il resto dell’Unione”.
Per un Piccolo Stato come San Marino, quali sono i pro e i contro che potrebbero derivare da questo tipo di accordo?
“Naturalmente i pro e i contro dell’accordo possono essere valutati con precisione solo quando l’accordo è concluso. Credo però che l’appartenenza piena al mercato europeo possa essere un elemento positivo per l’economia di San Marino. Certo si entra in maggior competizione con altre economie e la sfida sarà quella di continuare a migliorare la qualità delle merci e dei servizi offerti dalle imprese sammarinesi”.
In questo percorso, un ruolo strategico lo riveste l’IVA, che a San Marino ancora non c’è…
“Ripeto, andranno verificati i termini dell’accordo”.
Il prossimo appuntamento del ciclo di seminari “L’economia sammarinese: le libertà fondamentali dell’Unione Europea”, sempre all’interno della sede dell’Associazione Nazionale Industria San Marino e sempre dalle 17:30 alle ore 19:30, è in calendario il 13 luglio: Marcello Forcellini del Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali parlerà della “libertà di circolazione dei capitali: finanza e mercato tra Europa e San Marino”.
L’ultimo seminario è previsto invece per il 7 settembre con “Il processo d’integrazione europea e il cammino sammarinese”, a cura di Giuliana Laschi, cattedra Jean Monnet ad personam di Storia dell’integrazione europea.
Per informazioni e iscrizioni: anis@anis.sm