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IAM srl: bonifica dei siti contaminati, affidatevi ai professionisti

da Redazione

Anche se viviamo in un Paese che si sviluppa su una superficie di circa 60 chilometri quadrati e che conta oltre 30 mila residenti, questo non vuol dire che la nostra terra sia linda, profumata e in ottimo stato di salute.

 

di Mattia Marinelli

 

Anche se viviamo, e posso tranquillamente affermare “felicemente”, in un Paese che si sviluppa su una superficie di circa 60 chilometri quadrati e che conta oltre 30 mila residenti, questo non vuol dire che la nostra terra sia linda, profumata e in ottimo stato di salute.

Nessun allarmismo, sia ben chiaro, però la nostra esperienza sul campo più di qualche volta ci ha fatto imbattere su alcune problematiche. Quando, per esempio, veniamo chiamati per la gestione dei rifiuti derivanti dallo smantellamento di una cosa o di un’impresa, accade che – al di là dei clorocarburi o degli sversamenti – si debba avere a che fare con le cisterne che contenevano il gasolio utilizzato per il riscaldamento. Anche se la Repubblica di San Marino non ha una normativa specifica (a differenza dell’Italia, che invece obbliga la bonifica della cisterna), è chiaro che parliamo comunque un rifiuto pericoloso, e che quindi deve essere trattato con la massima attenzione.

Anche perché, lo ricordo più che volentieri, sino a quando un sito non è “bonificato”, è soggetto a limitazioni d’uso tali da garantire la salute dei fruitori in funzione della specifica destinazione d’uso.

Torniamo al dunque. La nostra azienda possiede tutto il know how e si è specializzata anche in questa particolare tipologia di rifiuto e, quando interveniamo, seguiamo una procedura ferrea. In prima battuta la cisterna viene svuotata e poi, attraverso l’utilizzo di alcune escavatori, viene asportata. Successivamente subentra la parte – altrettanto importante – dei controlli: vengono prelevati dei campioni per sapere se la bonifica è stata eseguita a regola d’arte (ovvero che non vi sono più residui pericolosi), a cui segue tutta una serie di documentazioni che andranno a certificare la “guarigione” del sito. In questo delicato processo, provvediamo anche alla classificazione dei rifiuto (i Codici CER), al confezionamento e infine al suo smaltimento.

Ben più complessa è invece la situazione che riguarda la contaminazione dei materiali dopo un incendio o un crollo. E’ cosa nota che anche nella Repubblica di San Marino, in passato, si sia costruito anche utilizzando l’amianto, come ci ha ricordato il post grande nevone del febbraio 2012.

In questo caso, vista la pericolosità di questo materiale, è fondamentale – e può capitare, magari in un momento di foga – non prendere iniziative personali: anche se al tatto l’amianto “non scotta” e quindi può sembrare apparentemente innocuo, in realtà può essere molto dannoso sia per la salute dell’uomo che per quella dell’ambiente.

Spesso poi la poca conoscenza può essere cattiva consigliera.

Domande del tipo “Ma quanto mi costerà chiamare un’azienda specializzata per una stima?” oppure affermazioni come “Sono solo due calcinacci e faccio da me” possono essere frequenti.

La mia risposta sarà sintetica e, mi auguro, utile: la maggior parte delle volte, una telefonata alla IAM srl e una successiva perlustrazione del sito avviene gratuitamente.

Vale la pena compromettere la propria salute e quella del terreno per una non telefonata?

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