Home FixingFixing Patuelli, priorità: il nuovo accordo commerciale Transatlantico e Russia

Patuelli, priorità: il nuovo accordo commerciale Transatlantico e Russia

da Redazione

All’Assemblea di Confindustria Romagna anche il Presidente di ABI. Il n. 1 di Confindustria Vincenzo Boccia ha incontrato il Presidente ANIS Stefano Ceccato.

 Confindustria Romagna

 

di Alessandro Carli

 

Parterre du roi per la prima Assemblea della neonata Confindustria Romagna, che rappresenta circa 900 imprese e oltre 35.000 occupati che generano un fatturato stimato di oltre 10 miliardi di euro: sul palco, oltre a Paolo Maggioli (Presidente della neonata Associazione) e a Guido Ottolenghi (Presidente di Confindustria Ravenna), sono intervenuti anche il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli.

“Noto forti sensibilità culturali e metodologiche parallele – ha spiegato Patuelli davanti a una platea davvero gremita (presenti anche il Presidente ANIS Stefano Ceccato, il Segretario Generale William Vagnini e il Vice Presidente Giulio Caramaschi) – fra Confindustria e Abi, che sono maturate negli ultimi difficili anni della crisi. In particolare, con la presidenza Squinzi – e ora in collaborazione con Boccia – abbiamo concordato i tanti interventi di moratoria e di alleggerimento, rinvii di scadenze e misure creditizie per combattere insieme gli effetti della crisi. Ora ci confrontiamo sulle strategie per rendere più forte la ripresa con ampi orizzonti internazionali, che vanno dalle tematiche del nuovo accordo commerciale Transatlantico alla necessità di concludere reciprocamente gli embarghi tra Russia e Occidente, ambedue inserite tra le strategie per accentuare lo sviluppo e la ripresa”.

Ma andiamo con ordine. “Il nuovo accordo commerciale Transatlantico è stato discusso in segreto nonostante la grande rilevanza che ha”, ma soprattutto in antitesi con l’anima dell’Occidente, che Patuelli ha rimarcato essere “trasparente”. Per il Presidente di Abi, che ha parlato di “grande occasione di sviluppo”, bisogna abbattere le “barriere di ingresso negli USA dei prodotti italiani”: le ricadute, in termini di Prodotto Interno Lordo, si aggirerebbero attorno “allo 0,5%”.

Sull’embargo russo, l’auspicio del Presidente è quello che venga “superato”. “Ci ha penalizzato negli anni della crisi, e ancora oggi sta rallentando la ripresa”.

L’intervento di Vincenzo Boccia invece è partito dalla costituzione di Confindustria Romagna. “La scelta lungimirante e coraggiosa degli industriali della Romagna è pienamente coerente con la visione di una Confindustria che unisce e si rafforza, guardando al futuro con fiducia e concretezza. Una Confindustria che vuole essere promotrice instancabile di cambiamento. Solo attraverso un progetto comune che dia nuova forza al nostro stare insieme, potenziando la capacità di servizio per le imprese associate, potremo affrontare le sfide del nuovo paradigma economico”.

“La nostra economia – ha rimarcato con forza – è senza dubbio ripartita, ma non è ancora in ripresa. È una risalita modesta che non ci porterà in tempi brevi ai livelli pre-recessione. Per risalire la china dobbiamo attrezzarci e non mollare. Dobbiamo pensare in grande e porci obiettivi ambiziosi, che siano misurabili e raggiungibili. Dobbiamo passare dalla constatazione alla visione, dalle criticità alle proposte. Dobbiamo essere capaci di accrescere il merito dei nostri padri e generare valore”.

Sul ruolo di Confindustria, Boccia è chiaro: “Siamo distanti dai partiti, ma dobbiamo fare politica con coraggio e competenza”. Per affrontare le sfide dei mercati, “occorre cuore e testa ma non pancia”. Ma anche azioni mirate che permettano alle imprese di essere competitive: “Nonostante paghiamo un 30% in più di energia e di costo del lavoro rispetto alla Germania, siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa”.

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