Il Presidente degli Industriali sferza politica e Governo: “Siamo soddisfatti per la legge sulla rappresentatività, ma la strada delle riforme è ancora lunga”.
di Daniele Bartolucci
Più coraggio nell’aprirsi al mondo e più spinta alle riforme per le imprese e il Paese, con un richiamo forte alla politica, e al Governo in particolare, perché si completi il programma elettorale, che questi cambiamenti li ha posti come priorità.
L’Assemblea generale dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, riunitasi il 21 giugno nella nuova sede di Piazzetta Bramante Lazzari a Città, dopo aver votato all’unanimità il Bilancio 2015, ha condiviso con il Presidente Stefano Ceccato e tutto il Consiglio Direttivo sia le attuali preoccupazioni per lo stallo in cui versano alcune importantissime riforme, sia la consapevolezza che il settore di riferimento, il Manifatturiero, con la forza dei numeri sta trainando San Marino e la sua economia verso nuovi e positivi livelli di occupazione e fatturato. “Per questo”, ha ribadito il Presidente Ceccato, “dobbiamo esserne orgogliosi e dobbiamo renderne consapevoli tutti, anche facendolo pesare nei tavoli di lavoro”. “Perché se è vero che la Legge sulla rappresentatività rappresenta un risultato importante per le nostre imprese, la strada delle riforme è ancora molto lunga”.
La relazione di Ceccato, unita a quella dei Vice Presidenti Neni Rossini e Giulio Caramaschi e all’intervento del Segretario Generale William Vagnini, ha abbracciato tutti “i temi più importanti per ANIS, ma anche per il Paese, perché è nell’impresa privata che ci sono le potenzialità di crescita di questo Paese e dei suoi cittadini, come lo sta dimostrando l’industria. La verità”, ha puntualizzato Ceccato, “è che noi stiamo assumendo. Questa è la miglior risposta che possiamo dare, perché qualunque altro discorso, polemica o congettura, perde di valore di fronte ai fatti. Questo si riflette sulla società: famiglie che avevano perso uno stipendio tornano ad avere entrate e fanno quindi ripartire anche i consumi interni, un minore ricorso alla Cassa Integrazione permette la diminuzione del deficit della Cassa per gli Ammortizzatori Sociali, ricominciano ad essere versati tasse e contributi previdenziali. E’ il manifatturiero che sta trainando l’economia del nostro Paese. Ed è anche per questo che le nostre istanze hanno e devono avere, anche per gli altri interlocutori, un peso importante, perché direttamente e indirettamente, il nostro interesse diventa anche l’interesse di tutta la collettività. Permettere alle imprese di nascere, lavorare, crescere e investire, si traduce in benessere per il Paese; per questo verso il Governo e verso la politica tutta, la nostra Associazione ha svolto e svolgerà una azione incessante di pressione per intraprendere con decisione la strada dello sviluppo, promuovendo l’insediamento di nuove imprese e di investimenti, intensificando le relazioni internazionali e soprattutto aggiornando il quadro normativo nell’ottica della chiarezza e della semplificazione. E non lo diciamo solo noi: i moniti del Fondo Monetario Internazionale, con cui anche la nostra Associazione si è recentemente relazionata, incontrando direttamente la delegazione tecnica, vanno in questa direzione da sempre, ma non tutto ciò che è stato chiesto è stato fatto. La conferma, purtroppo, è arrivata proprio in questi giorni, con il downgrade dell’agenzia Fitch, con l’assegnazione di una tripla B con outlook negativo. Anni addietro la stessa agenzia ci considerava tra i Paesi più virtuosi, con una doppia A: è evidente che oltre la crisi economica, sono stati anche altri i fattori a determinare questo abbassamento di rating. Oltre allo snellimento burocratico, che può diventare anche motivo di attrazione di nuovi investimenti, è fondamentale anche il contenimento della spesa pubblica in funzione dell’auspicato pareggio di Bilancio, che ancora non è stato raggiunto. Solo attraverso questi interventi si possono liberare le risorse necessarie agli investimenti pubblici, dalle infrastrutture ai servizi – cito solo l’annosa questione delle telecomunicazioni e il regime di monopolio per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico – che potranno favorire lo sviluppo sociale ed economico del Paese”.
“Quello che stiamo vivendo, infatti, è un periodo veramente straordinario, caratterizzato da sfide difficili in un contesto internazionale in continua e rapida evoluzione. Un cambiamento che sta investendo anche la Repubblica di San Marino, a cui vogliamo dare, come Associazione e come imprenditori, un contributo sostanziale di idee e proposte. Un contributo che la nostra Associazione, nei suoi 70 anni di storia non ha mai fatto mancare, ma che in questa fase deve essere ancora più determinante, anzi, deve essere eccezionale”, ha annunciato Ceccato che, tra gli altri obiettivi, ha posto particolare attenzione alla vita associativa, rilanciandola “con diversi momenti di incontro e di confronto, sia a livello istituzionale che conviviale, la cui frequenza, in entrambi i casi, stiamo cercando di aumentare”.
“L’incontro tra soci, management e dipendenti”, ha spiegato infatti, “assieme al confronto di idee, progetti, esperienze, sono i binari su cui l’Associazione deve muoversi per raggiungere obiettivi sempre più alti. Questo ci darà sempre più forza e coesione, elementi imprescindibili perché le nostre idee, diretta espressione di tutte le imprese che rappresentiamo, assumano l’autorevolezza e la dimensione propositiva necessaria”.
Un ruolo, quello di stimolo e contributo, che ANIS ha voluto ribadire anche in questa occasione, elencando le diverse riforme sul tavolo, a iniziare dal mercato del lavoro, la piena sostenibilità del sistema previdenziale e soprattutto l’introduzione dell’IGC quale sistema di imposte indirette, “perché nel mondo il linguaggio comune delle imprese è l’IVA, e San Marino non può continuare ad avere un sistema tutto suo, seppur compatibile e legittimo, per relazionarsi con l’esterno. La riforma delle imposte indirette è un altro punto del programma di governo, ed è ciò che ci attendiamo, lamentando invero un’eccessiva lentezza nel portare a completamento la riforma fiscale del 2013”. Il richiamo alla politica è chiaro: “Alcune di queste riforme sono ancora in una fase preliminare, altre stanno per concludersi, serve quindi un’accelerazione su tutti i fronti, e una maggiore consapevolezza di cosa si rischia nell’attendere ancora, nascondendosi dietro fantasiose esigenze di approfondimento. Perché fantasiose? Perché il quadro della situazione è ben chiaro a tutti, perché a livello statistico e tecnico sono stati sviscerati tutti gli argomenti possibili e, soprattutto, perché c’è un Governo votato ed eletto che ha inserito tali riforme nel suo programma, che ci aspettiamo venga realizzato.
A tal proposito, auspichiamo che l’Esecutivo abbia la possibilità e il senso di responsabilità di completare il proprio mandato elettorale, consapevoli che la stabilità è un fattore determinante per non perdere le opportunità derivanti da una seppur timida ripresa”.
Altro richiamo, forte, alla politica, è arrivato sul fronte internazionalizzazione, in particolare in merito all’accordo di associazione con l’Unione Europea: “Relazioni internazionali comportano un’apertura verso l’esterno, ma senza abdicare alla sovranità di San Marino. E’ questo lo spirito con cui l’Associazione sta affrontando questa fase storica. San Marino è fisicamente in Italia e in Europa, lo sanno bene tutte le imprese che operano con l’estero, non fosse altro che a ricordarglielo c’è tutta la burocrazia inerente il T2, un’annosa questione che non si può superare in automatico né con l’IVA né con l’associazione all’Unione Europea. Ma è chiaro che queste due condizioni sono propedeutiche ad un accordo in tal senso.
Questa potrebbe quindi essere una delle prime cose da chiedere, come tante altre ce ne sarebbero, ma che ancora oggi non vediamo sul tavolo della trattativa. E qui permettetemi un appunto: è davvero una trattativa? Sono tantissimi i Paesi che hanno trattato con l’Europa condizioni se non di favore, almeno sui generis, stante le loro particolari caratteristiche. Una situazione ben diversa da quella che vive San Marino, dove non vorremmo che anche in questo caso l’unica risposta sia “ce lo chiede l’Europa”. Vogliamo l’esenzione dal T2 e vogliamo poter accedere alla piattaforma Intrastat, ad esempio. Ci è data la facoltà di trattare, trattiamo!”
“I problemi da risolvere e le sfide da vincere sono molti”, ha concluso Ceccato, “e non riguardano solo le nostre imprese, ma abbracciano tutta la comunità sammarinese, dalle nostre famiglie ai nostri dipendenti. Siamo imprenditori e abbiamo dimostrato che per reggere la crisi e stare al passo coi tempi siamo stati capaci di riorganizzare e innovare le nostre aziende.
Questo è quello che chiediamo di fare anche alla nostra classe dirigente. Siamo consapevoli che serve l’impegno di tutti, ognuno per il suo ruolo, e noi, come sempre, come cittadini, come imprenditori e come associazione, saremo pronti a fare concretamente la nostra parte”.
VAGNINI: “STRUMENTI DI FLESSIBILITÀ ANCHE PER LE INDUSTRIE”
La bozza di riforma del mercato del lavoro: cosa c’è e cosa manca per le aziende industriali. Su questo tema ha voluto focalizzare l’attenzione il Segretario Generale William Vagnini. Dopo aver ricordato che la riforma prende spunto dalle indicazioni iniziali del Prof. Ichino, Vagnini ha spiegato quali sono le problematiche attuali per le imprese e le soluzioni che ANIS si aspetta dal nuovo testo. “Una delle nostre priorità è l’annosa questione della ricerca delle competenze necessarie alle aziende, soprattutto in una fase di ripresa economica che ci auguriamo tutti di poter intercettare. La velocità con cui si possono assumere le figure necessarie è spesso determinante per il buon esito di un progetto, di un investimento o di un ampliamento interno o esterno all’azienda. E tutti sappiamo bene che la lentezza burocratica dell’attuale sistema penalizza fortemente l’impresa, ma anche chi è alla ricerca di un’occupazione. Il progetto di legge della Segreteria di Stato per il Lavoro”, ha quindi spiegato Vagnini, “è una vera e propria riforma strutturale dell’intero apparato legislativo, una sorta di testo unico che rivede e aggiorna la disciplina del lavoro subordinato, definisce le varie tipologie contrattuali, rivede diritti e obblighi del prestatore e del datore di lavoro, definisce in modo puntuale le modalità di controllo del datore di lavoro, rivede le forme di recesso del datore di lavoro prevedendo, oltre alla reintegra la possibilità di corrispondere al lavoratore un indennizzo in caso di licenziamento non discriminatorio o ritorsivo. Inoltre segnalo l’introduzione di una piattaforma online dove potrà avvenire l’incontro tra domanda e offerta, anche per il tramite delle associazioni datoriali e dei lavoratori, superando almeno in parte il monopolio della gestione pubblica. La nostra Associazione ha fortemente voluto la creazione di questa piattaforma, che ora è in via di sperimentazione”. Altri temi di discussione sono le festività, “per cui ANIS chiede il rispetto dell’impegno assunto dal Governo già nel 2012 di prevederne una riduzione” e, soprattutto, ” la mancanza di strumenti di flessibilità alternativi al tempo determinato nel settore Industria”.
ROSSINI: “LA FORMAZIONE È OGGI FONDAMENTALE”
Formazione, Innovazione e Responsabilità d’impresa, sono questi i temi trattati dalla Vice Presidente ANIS, Neni Rossini. “La formazione”, soprattutto, “è un aspetto dell’attività di ANIS che riteniamo fondamentale e sempre più determinante per lo sviluppo delle imprese e di chi ne fa parte. Come sapete, la nostra Associazione ha investito e sta investendo molte risorse nell’organizzazione di corsi, seminari e percorsi formativi per permettere a chi lavora, e anche a chi cerca lavoro, di acquisire e accrescere le competenze necessarie per svolgere i vari ruoli e affrontare con maggior preparazione le responsabilità aziendali. ANIS, al pari delle omologhe associazioni industriali d’Europa, crede fortemente in questa attività e Informa, il ramo della nostra associazione che se ne occupa specificamente, è ormai una realtà consolidata e riconosciuta nel nostro Paese da imprese, sindacati e Pubblica Amministrazione”. Senza dimenticare i corsi rivolti ai disoccupati da riqualificare: “Per loro, ANIS si è impegnata fortemente, anche con iniziative condivise con la Segreteria al Lavoro, il CFP, l’Ufficio del Lavoro e la CSU, per implementare corsi tecnico professionali qualificanti e per stimolare queste persone, aiutandole a reinserirsi nel mercato del lavoro”. “Meritano poi di essere citati due progetti particolarmente riusciti. Il primo, il Master in General Management, attivato nel 2010 grazie alla sponsorizzazione di cinque aziende associate e disegnato sulle priorità espresse dalle imprese stesse, che ha rappresentato una bella novità nel nostro approccio alla formazione. Il secondo, il Master in Gestione delle Risorse Umane, che si è appena concluso con successo e il cui obiettivo è stato quello di evolvere il ruolo di responsabile del personale in Direttore delle Risorse Umane, arricchendolo degli aspetti fondamentali di gestione della complessità umana e delle relazioni che possono realmente incidere sulla capacità dell’azienda di essere produttiva e competitiva”. “La nostra Associazione rimane quindi a fianco e a supporto del tessuto imprenditoriale sammarinese con la formazione, i servizi di assistenza all’occupazione e agli investimenti, ma anche con un sostegno presente e concreto alle iniziative sociali e culturali che si svolgono sul territorio e non solo. Come è il caso della partecipazione in Nuove Idee Nuove Imprese, che da anni premia le iniziative di giovani sammarinesi e italiani, e che a breve verrà trasformata in un’associazione vera e propria a cui ANIS aderirà come socio promotore”. “In ottica di innovazione”, infine, “un’attenzione particolare va al Parco Scientifico e Tecnologico San Marino-Italia, progetto che sembrerebbe finalmente prendere corpo. Per ora si registrano sicuramente segnali positivi dall’incubatore di imprese, molte startup sono entrate a farne parte e alcune sono già in contatto con la nostra Associazione. Una volta chiariti gli aspetti tecnici e strategici del progetto potremo quindi esprimerci in maniera più consapevole e obiettiva e definire come supportarlo, a patto che rappresenti un valore aggiunto per il paese”. E proprio di valori ha parlato Rossini al termine del suo intervento, incentrato “su una parola grandiosa, come è il coraggio: quello che serve a tutta San Marino, per vincere le sfide importanti che attendono le imprese e tutti noi”.
CARAMASCHI: “CCIAA, PIÙ AUTONOMIA E PIÙ PROMOZIONE”
“Occorre una immediata accelerazione al processo di internazionalizzazione a cui San Marino deve tendere”, ha esordito il Vice Presidente ANIS, Giulio Caramaschi. “Poter operare sui mercati esteri e poterlo fare in maniera veloce e senza particolari oneri e vincoli, è un obiettivo prioritario della nostra Associazione, probabilmente l’unica a rendersi pienamente conto che il mercato italiano, pur rappresentando un nostro punto di riferimento, non basterà mai a soddisfare l’offerta del manifatturiero e dei servizi che qui vengono prodotti. Questa consapevolezza non sembra propria anche delle istituzioni. Invero, è un problema comune a molti altri Paesi, ne abbiamo compreso la portata partecipando attivamente alle assemblee di BusinessEurope, per esempio, o a tutti gli altri tavoli internazionali a cui l’Associazione siede come pari, altro primato conquistato da ANIS, che vogliamo mantenere e rinnovare in futuro. Ma anche metterlo a frutto, intercettando le dinamiche internazionali e valutare quelle che noi imprenditori chiamiamo opportunità. Per questo riteniamo sia fondamentale alimentare quella rete di contatti che la nostra Associazione ha costruito negli anni con le associazioni imprenditoriali e industriali degli altri Paesi: grazie al confronto continuo con i nostri omologhi non solo possiamo evitare passi falsi, che come piccolo Paese non possiamo più permetterci, ma possiamo soprattutto crescere, come imprese e come sistema economico e sociale. Anche per questo motivo abbiamo deciso proprio poche settimane fa, di mettere nero su bianco, per la prima volta, un accordo di collaborazione con l’Università di San Marino, per confrontarci con un mondo, quello accademico, da sempre votato all’innovazione e alla ricerca. In particolare quello sammarinese, che ha nel Design Industriale e nell’Ingegneria Gestionale due formidabili asset per tutte le nostre aziende”. Ma “è fondamentale”, ha rimarcato Caramaschi, “portare a compimento la riforma della Camera di Commercio. ANIS ha sempre creduto in questo progetto, e per questo ringrazio anche il Presidente in carica nonché nostro associato, Pier Giovanni Terenzi, per tutto il lavoro svolto. La riforma, dicevamo: l’attuale struttura non permette di raggiungere gli obiettivi a cui tutti noi aspiriamo, soprattutto per quanto riguarda l’attrazione di investimenti e la promozione del nostro sistema all’estero. Serve innanzitutto una maggiore autonomia economica, ma anche la ridefinizione dei compiti propri della Camera di Commercio che, nell’ipotesi di riforma oggi in elaborazione, assorbirà anche l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti esteri. Dall’altro lato, è fondamentale avere una struttura di supporto a livello internazionale, che sostenga e indirizzi le imprese verso i nuovi mercati esteri”. Sempre in tema di internazionalizzazione “un’opportunità per promuovere il paese nel mondo è stata l’Expo dell’anno scorso a Milano, un’occasione unica di visibilità e di relazioni a livello globale. Avendo più coraggio probabilmente si sarebbe potuto fare di più, destinando maggiori risorse alla promozione della realtà sammarinese e della sua industria di eccellenza. Ho fatto volutamente questo riferimento, ma ne avrei potuti fare tanti altri, per porre in evidenza come con una Camera di Commercio più strutturata e organizzata si potranno sfruttare al meglio tutte le future opportunità di promozione del nostro sistema paese”.