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Città di Riccione, proclamati tutti i vincitori dei DIG Awards 2016

da Redazione

RICCIONE – Anche quest’anno i più grandi professionisti dell’informazione, produttori televisivi, broadcaster, fotografi, videomaker e reporter di guerra si sono dati appuntamento al DIG Festival per una quattro giorni, molto partecipata, di workshop ed eventi esclusivi.

Il momento più atteso a Riccione, che si conferma così prestigioso punto di incontro e momento di formazione del giornalismo internazionale d’inchiesta, è arrivato con la proclamazione dei DIG Awards, annunciati ieri sera dalla giornalista di La7 Vicsia Portel sul palco allestito in Piazzale Ceccarini.


VINCITORI DIG AWARDS 2016

 

Categoria: Investigative

 

The Italian Handshake di Ali Fegan & Lars-Goran Svensson | Mission Investigate, SVT 1

Nel 2012 la Svezia ha acquistato 7 nuovi elicotteri SAR dal produttore italiano AgustaWestland / Finmeccanica. Un contratto dal valore di almeno 250 milioni di dollari. Il governo svedese ha assicurato i contribuenti che questi erano i migliori elicotteri al miglior prezzo. L’azienda italiana ha sostenuto che la vicenda era un libro aperto. E allora perché hanno dovuto mentire, classificare i documenti cruciali come riservati e infrangere la legge? La squadra investigativa di SVT rivela come i funzionari della SMA (navigazione marittima) hanno bypassato la gara d’appalto e negoziato l’affare in segreto con l’agente di vendita svedese di AgustaWestland. Emerge che hanno utilizzato account di posta elettronica privati per comunicare con il produttore italiano e concordare l’affare in completa segretezza. L’indagine ha condotto all’apertura di un procedimento presso l’autorità nazionale anticorruzione che è ancora in corso.

 

Categoria: Long Reportage – Ex Equo

 

#myescape di Elke Sasse |wdr |deutsche welle

Il film documentario #MYESCAPE mostra i viaggi che i rifugiati dall’Afghanistan, Siria ed Eritrea hanno dovuto affrontare perché le circostanze nelle loro terre di origine erano diventate insostenibili. Centinaia e centinaia stanno lasciando i loro stati, le famiglie e gli anziani, alla ricerca di sicurezze e libertà di base. Nella maggior parte dei casi, il cellulare diventa uno strumento essenziale per organizzare la fuga e un accompagnatore costante. Questo ha portato molti a documentare la loro esperienza. Nei 90 minuti #MYESCAPE i video dei migranti si alternano alle interviste di approfondimento con i protagonisti, mettendo a confronto il percorso che hanno affrontato e dove sono arrivati.

Fukushima: A Nuclear Story di Matteo Gagliardi con Christine Reinhold e Pio d’Emilia | TeatroPrimo Studio – Film Beyond

Un viaggio lungo quattro anni nella duplice tragedia che ha colpito il Giappone nel marzo 2011, seguendo il giornalista Pio d’Emilia, corrispondente per Sky, che vive in Giappone da più di 30 anni. La produzione Teatro Primo Studio – Film Beyond, Christine Reinhold, Matteo Gagliardi e Pio d’Emilia uniscono in questo documentario – risultato di tre anni di ricerche – la storia di un giornalista che non ha abbandonato il suo lavoro nel momento di maggior pericolo nucleare, i dubbi e i timori di un uomo nei giorni seguenti la triplice tragedia di Fukushima e la ricerca di ciò che è veramente accaduto nella centrale nucleare di Fukushima Daichii. Il risultato è FUKUSHIMA: A NUCLEAR STORY, con la regia di Matteo Gagliardi, che ne ha anche curato il montaggio e la post produzione. I disegni manga, per la prima volta utilizzati in un film italiano, sono stati realizzati dall’Accademia Europea di Manga.

 

Categoria: Short Reportage

 

Travelling with the refugees|di Valentina Petrini| Piazza Pulita, La 7

Valentina Petrini è partita da Salonicco per raggiungere lungo la rotta Balcanica, la salvezza a Graz, in Austria. Per due settimane profuga tra i profughi. La giornalista si è finta curda siriana, moglie di un giovane curdo di nome Ivan proveniente dalla città di Amuda e ho camminato per campi, ferrovie insieme a tutta la sua famiglia. Abbiamo pagato due volte i trafficanti: da Prescevo a Belgrado e dal confine serbo-ungherese a Budapest. E alla fine…

 

Categoria: Digital

 

Ecuador’s Secret Oil Road di Nina Bigalke |reported.ly

In una inchiesta esclusiva per reported.ly la giornalista Nina Bigalke è andata a vedere un sito di estrazione del petrolio nel mezzo della foresta amazzonica e ha filmato una strada costruita illegalmente la cui esistenza è stata negata dal governo dell’Ecuador. Mentre alcuni popoli indigeni stanno cercando di assicurarsi un futuro nelle terre su cui vivono da generazioni, il presidente ecuadoriano Rafael Correa deve affrontare una forte opposizione politica riguardo al suo progetto di espansione della produzione di petrolio nel Parco nazionale Yasuní.

 

Categoria: Data

 

Fatal Extraction di Eleanor Bell, Will Fitzgibbon, Chris Zubak-Skees | http://projects.icij.org/fatalextraction/

L’Australia ha una posizione da gigante nel business delle miniere estrattive africane, ma la sua presenza vastissima, talvolta mortale, non è mai stata presa in esame – fino ad ora. Le compagnie minerarie australiane sono riconducibili a centinaia di morti e presunte ingiustizie che non sarebbe tollerate all’interno di stati con regolamentazioni più rigide. “Fatal Extraction” unisce tecniche investigative tradizionali e una presentazione web innovativa per rivelare morti, feriti e accuse riconducibili allo sfruttamento della manodopera nelle compagnie minerarie australiane che operano in Africa. “Fatal Extraction”utilizza fonti di prima mano che, in molti casi, non sono mai state mostrate fuori dallo stato da cui provengono: atti legali, referti medici, trascrizioni di interrogatori e immagini video di processi da Malawi, Costa d’Avorio, Sud Arica, Zimbabwe, Nigeria, Ghana, Namibia e Repubblica del Congo. Il team di giornalisti ha così costruito una “storia visiva in sequenza” per offrire agli utenti un’inchiesta complessa accessibile per mezzo un’interfaccia semplice.

 

Categoria: FOCUS ON ITALY

 

The Organization di Giuseppe Borello, Andrea Sceresini

Cosa vedono gli occhi di chi lavora per Scientology sette giorni su sette a 250 euro al mese?
Chi sono le persone che incontra nella sede di Milano? Quale il volume di affari che nasconde e muove la struttura di Ron Hubbard proprio sotto il suo naso?
Giuseppe Borello e Andrea Sceresini si sono mossi da insider nella struttura aperta recentemente a Milano, la nuova grande Chiesa di Scientology costata milioni di euro.

Il progetto vincitore della categoria Focus On Italy viene premiato con 20.000 euro per la produzione e realizzazione dell’inchiesta.

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