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In Vietnam i planetari e le cupole del Titano

da Redazione

Nei giorni scorsi una delegazione del Paese orientale ha incontrato ANIS. Una parte del “Satellite Center” verrà realizzata dalla S.M. Space.

ANIS - Vietnam

 

di Alessandro Carli

 

Il Vietnam National Satellite Center ha individuato nella Repubblica di San Marino un prezioso partner per lo sviluppo del proprio complesso direzionale, che verrà inaugurato nella primavera del 2017: un progetto il cui costo complessivo è stimato intorno 600 milioni di dollari, totalmente finanziati dal programma giapponese di assistenza ai paesi in via di sviluppo. Al centro del modernissimo complesso saranno installati anche una cupola, un telescopio e un planetario mentre un osservatorio astronomico analogo sarà invece installato a Nha Trang, località marina situata nella zona centrale del Paese asiatico. Per la realizzazione delle due cupole e dei due planetari, il Vietnam National Satellite si è rivolto alla S. M. Space, consociata della Columbia Optics di Ferrara (azienda che produce strumenti di alta precisione sia nell’ottica che nella meccanica e che è specializzata in cupole e planetari), e che è operativa a San Marino da poco tempo. Assieme a uno dei soci, Michele Bonadiman, ripercorriamo le tappe dei due progetti, la partnership con il Vietnam e l’arrivo sul Monte. “La collaborazione con il VNSC parte dall’Italia, dalla Columbia Optics, e si è concretizzata grazie all’Università di Manchester”, che ha fatto incontrare le due realtà. Con l’apertura a San Marino di una sede distaccata dell’azienda, la S. M. Space appunto, “parte del business e della Ricerca e Sviluppo è stata trasferita sul Monte”.

“Siamo arrivati sul Titano nel 2015 – prosegue Michele Bonadiman – e abbiamo iniziato l’installazione a settembre ma solamente da qualche mese siamo pienamente operativi. A San Marino abbiamo portato una parte piuttosto importante della nostra attività, quella che riguarda le ‘grandi strutture’ (7 o 8 metri, ndr), finalizzate alla ricerca scientifica”. Quella che verrà poi portata in Vietnam.

Il progetto di collaborazione è “coordinato dalla JEA, l’Università di Manchester, che sta anche sviluppando in collaborazione con il personale scientifico locale alcuni programmi scientifici adeguati alla strumentazione disponibile. Il contratto – conclude Bonadiman – è iniziato nel 2015 con una campagna di valutazione dei siti e proseguirà fino a fine 2017, con possibili ulteriori sviluppi”.

 

ANIS INCONTRA IL VNSC

Nei giorni scorso una delegazione del VNSC, capitanata dal Direttore Generale Pham Anh Tuan, si è recata sul Titano e ha incontrato l’Associazione Nazionale Industria San Marino e la Segreteria di Stato alla Cultura per conoscere più da vicino il territorio su cui opera, da circa un anno, la S. M. Space e per capire i rapporti diplomatici tra i due Paesi ma anche le convenzioni internazionali in vigore. Il Segretario Generale di ANIS William Vagnini, dopo aver illustrato alla delegazione la struttura e i numeri dell’economia locale – il PIL di San Marino proviene, per circa il 40%, dal sistema industriale, composto principalmente dal settore meccanico -, ha spiegato che il Paese, “pur rivolgendosi principalmente all’Italia, negli ultimi 10 anni ha avviato un processo di internazionalizzazione, di espansione verso i mercati esteri” e che “alcune imprese di San Marino già operano con il Vietnam”.

L’ingegner Pham Anh Tuan ha presentato ad ANIS (e in seconda battuta alla Segreteria alla Cultura) il VNSC, le caratteristiche del ” più importante centro di programmi spaziali”, che vede “coinvolti anche il Giappone, gli USA e l’Europa”. Il Direttore si è poi focalizzato sul progetto che vede in campo anche la S. M. Space, quello dei primi due planetari. “L’astronomia è uno dei tanti settori su cui puntiamo. E’ un business in grande espansione nel nostro Paese e per realizzarlo abbiamo bisogno di tecnologia ma anche di know how e di educational”, ovvero istruzione e Università. Quella stessa Università sammarinese che, attraverso Ingegneria Civile, è particolarmente attenta al trasferimento tecnologico. L’Università, con la quale ANIS di recente ha sottoscritto un accordo di collaborazione, può diventare davvero una bandiera dell’internazionalizzazione, un ponte tra il Titano e il Vietnam.

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