L’ammonizione che ci ha dato Fitch non ci deve “abbacchiare” bensì deve essere letta come uno stimolo ad accelerare i tempi. Abbiamo in cantiere molti progetti, molti cantieri aperti.
di Alessandro Carli
L’agenzia di rating Fitch ha abbassato da “BBB+” con outlook stabile a “BBB” con outlook negativo, in data 3 giugno 2016, il merito creditizio di lungo termine di San Marino. E a leggere le motivazioni – il report parla del “perdurare della stagnazione economica e finanziaria sammarinese”, ma anche di “indebolimento delle finanze pubbliche e il mancato completamento delle riforme finanziarie” – non possiamo esimerci da alcune riflessioni.
Alle polemiche tra il PS e il Governo in merito alla “mancata comunicazione” dell’abbassamento del rating da parte di una delle “tre sorelle”, preferiamo la sostanza. Per un cambio repentino di rotta e quindi per migliorare lo stato di salute del nostro territorio, crediamo fermamente che occorra portare a compimento tutta quella serie di riforme già annunciate che stanno rallentando già da tempo il sistema-Paese: da quella del mercato del lavoro a quella che riguarda il sistema previdenziale, passando per il passaggio dalla monofase al regime IVA, la spending review, il completamento della riforma fiscale e un maggiore sviluppo economico.
Sulla revisione della spesa, è necessario razionalizzare le politiche di bilancio così da liberare risorse preziose da investire in una serie di interventi mirati alla crescita, all’attrattività e alla competitività dell’intero sistema Paese.
L’ammonizione che ci ha dato Fitch non ci deve “abbacchiare” bensì deve essere letta come uno stimolo ad accelerare i tempi. Abbiamo in cantiere molti progetti, molti cantieri aperti. E’ ora quindi di passare ai “tagli” del nastro. Solo così, dando cioè concretezza alle riforme, possiamo crescere.