Il 21 giugno l’Assemblea: sul tavolo anche la trattativa con l’UE e la troppa burocrazia. Il Segretario generale Vagnini anticipa alcuni dei temi che verranno dibattuti con i Soci.
di Daniele Bartolucci
Riforme, internazionalizzazione e associazione all’Unione Europea. Sono questi alcuni dei temi che l’Associazione Nazionale Industria San Marino svilupperà nell’Assemblea annuale, prevista per martedì 21 giugno nella nuova sede di piazzetta Bramante Lazzari a Città. I quasi 300 soci di ANIS, infatti, sono stati convocati in assemblea privata per la votazione del Bilancio, ma l’occasione servirà anche per fare il punto della situazione su ciò che è stato fatto in questi mesi e ciò che la maggiore associazione datoriale di San Marino farà nel corso del 2016. E’ l’anno del 70esimo, e ANIS si è posta diversi obiettivi per onorare questo importante anniversario. Se da un lato c’è soddisfazione per la recente approvazione della nuova Legge sulla libertà sindacale, che introduce il principio della rappresentatività nelle relazioni industriali, dall’altro gli Industriali sono perfettamente consapevoli che il percorso di riforme su cui San Marino si è incamminato, è pieno di insidie volte a rallentarlo. Dal mercato del lavoro, dove apprezzano per il momento la creazione di una nuova struttura del collocamento dove dovrebbe avvenire più facilmente l’incontro tra domanda e offerta, alla riforma degli ammortizzatori sociali, con l’introduzione – questo l’auspicio – dell’Isee anche a San Marino, le iniziative riguardanti il mondo del lavoro e dell’impresa, sono diverse. Senza dimenticare il completamento della riforma fiscale, ovvero le imposte indirette, con l’introduzione dell’IGC, dotando San Marino e le sue imprese, di un sistema capace di dialogare con quelli della maggior parte dei Paesi. Su questi temi, ANIS da tempo attende dalla politica un’accelerazione, mentre ultimamente sembrerebbe addirittura di assistere ad atteggiamenti titubanti: su questo spingerà molto il Presidente Stefano Ceccato nella sua relazione, anche – le prime indiscrezioni sembrerebbero confermarlo – chiamando in causa la maggioranza, rifacendosi al programma elettorale del Governo in carica, che queste riforme, in effetti, le aveva poste come priorità. La priorità del lavoro come motore per lo sviluppo e il rilancio di San Marino, è un concetto caro all’ANIS, che oggi rappresenta circa 300 imprese (che occupano quasi 6.000 lavoratori nei vari settori), e che assiste in ogni loro esigenza, dalle relazioni sindacali a quelle istituzionali, fino alla formazione, su cui si è investito tantissimo negli ultimi anni. Sul versante esterno, invece, anticipa il Segretario generale William Vagnini, “oltre alle riforme inerenti il lavoro e quella, attualmente in fase di elaborazione, delle pensioni continueremo a sollecitare iniziative volte alla semplificazione burocratica, al contenimento della spesa pubblica e a rendere efficiente la Pubblica Amministrazione rifacendosi alle best practice che annualmente ci vengono ricordate dalla classifica Doing Business dove San Marino deve ambire ad occupare una posizione di prestigio. Anche per questo punteremo molto sull’internazionalizzazione, sia delle imprese che di San Marino come Paese”. Chiaro il riferimento anche all’Europa: “Siamo molto interessati a questo accordo, tanto è vero che abbiamo incaricato un esperto proprio per approfondire una materia così complessa e, per certi versi, poco conosciuta a San Marino. Ma dobbiamo conoscerla se vogliamo fare la scelta migliore e più lungimirante possibile. Perché nell’attuale trattativa con la Commissione Europea”, avverte Vagnini, “occorre aver ben chiari gli obiettivi da raggiungere nell’interesse del Paese e non si deve assolutamente correre il rischio di dover accettare tutto ciò che l’Unione Europea ci chiederà di recepire. Molte sono le cose che possono giovare al nostro Paese e alle nostre imprese, mentre altre potrebbero essere perfino dannose, data la dimensione e le caratteristiche della nostra Repubblica. Occorre saper valutare pro e contro, ma soprattutto, deve essere una vera trattativa”. “Tornando ad ANIS”, conclude il Segretario, “quest’anno celebriamo i 70 anni dalla fondazione dell’Associazione, un traguardo molto importante per tutti noi, che ci inorgoglisce e ci stimola a fare ancora meglio. Lo dobbiamo alle imprese e agli imprenditori che hanno costruito la grande storia di ANIS, lo faremo insieme ai circa 300 associati di oggi, che contribuiscono ogni giorno a far crescere l’economia del nostro Paese occupando da soli circa 6.000 lavoratori. Per questo è intenzione della presidenza e del Consiglio Direttivo rilanciare tutte le attività legate alla vita associativa: dagli eventi pubblici a quelli più conviviali, c’è grande interesse a creare sempre più occasioni e momenti di incontro tra i nostri Soci, un impegno che vogliamo rinnovare e innovare nei prossimi mesi”.