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Consiglio Grande e Generale: Banca Centrale e Iss i temi al centro del dibattito

da Redazione

“Il Consiglio direttivo, nella sua autonomia, aveva davanti a sé una decisione da prendere – spiega Capicchioni all’Aula – entro 6 mesi doveva decidere se riammettere Vivoli all’interno della banca o prendere un’altra decisione”. Di fronte a questa situazione “il Consiglio direttivo – prosegue – ha deciso per il licenziamento”. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Banca Centrale e Iss sono i temi al centro del dibattito in apertura dei lavori consiliari. La seduta della mattina infatti si è concentrata sul comma Comunicazioni che proseguirà anche nel pomeriggio. Ad inaugurare il dibattito è stato l’intervento del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni, che ha affrontato la vicenda dei premi per i dipendenti di Banca centrale, l’autonomia del Consiglio direttivo dell’Istituto e il licenziamento dell’ex funzionario della Vigilanza, Andrea Vivoli, motivato dagli sviluppi della vicenda giudiziaria in cui è coinvolto. “Il Consiglio direttivo, nella sua autonomia, aveva davanti a sé una decisione da prendere- spiega Capicchioni all’Aula- entro 6 mesi doveva decidere se riammettere Vivoli all’interno della banca o prendere un’altra decisione”. Di fronte a questa situazione “il Consiglio direttivo- prosegue- ha deciso per il licenziamento”. Capicchioni rivendica la neutralità della sua Segreteria di Stato su tutta la vicenda: “Le decisioni vanno prese dal Consiglio direttivo”, puntualizza, lanciando poi la proposta di una Commissione consiliare Finanze dedicata a Banca centrale. Prende quindi la parola il segretario di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini, per spiegare il suo intervento sulla stampa all’indomani del licenziamento di Vivoli da parte del Consiglio direttivo, di cui lamenta la mancanza di coinvolgimento su temi primari con gli interlocutori politici. “Non mi ha animato- precisa tra le altre cose- nessuna recriminazione nei confronti del collega Capicchioni”. Il tema trasversale, affrontato da numerosi interventi da parte di tutte le rappresentanze in Aula è poi quello dei rapporti interni tra maggioranza e governo. A gettare il sasso è per primo Augusto Casali, Ps: “Mi pare- osserva- che dietro alle parole usate dai due segretari di Stato ci sia in atto un evidente scontro fra esponenti dello stesso governo”. Rincara la dose direttamente Antonella Mularoni segretario di Stato per il Territorio: “Non possiamo continuare a governare così- esordisce- o si trova compattezza, e allora restiamo, oppure se non troviamo la quadra su nulla penso anche io sia opportuno concludere la legislatura in tempi brevi”. Luca Santolini, C10, si chiede come sia possibile per governo e maggioranza, portare avanti un anno e mezzo di legislatura litigando. Luigi Mazza, Pdcs, esorta alla coerenza e coesione, poi risponde a Mularoni: “Non si governa a qualsiasi costo- manda a dire- non faremo parte di una coalizione che non è chiara su ciò che deve fare”. Getta acqua sul fuoco Gerardo Giovagnoli, Psd, lanciando un appello affinché maggioranza e governo risolvano i conflitti: “Il Paese ha bisogno di un governo che vada avanti e faccia le cose- conclude- il Psd è pronto, la prossima legislatura è un’altra vicenda”. Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza, interroga i colleghi: “Cosa ci ha impedito- chiede- nonostante le emergenze fossero chiare, di arrivare a fondo alle questioni e di dare gambe agli Odg votati in Aula, spesso anche con il contributo dell’opposizione?”. Infine, Mario Venturini, Ap, chiarisce quali sono le divisione e i temi su cui le forze di maggioranza sono divise: Banca centrale, Iss e Cassa di risparmio. “Se le divisioni si protrarranno- sentenzia- per governo e maggioranza non c’è né presente, né tanto meno futuro”.

Con il suo intervento si conclude la seduta, i lavori riprenderanno nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta della mattina.

Comma 1. Comunicazioni

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Sulla stampa è stata ripresa una questione che riguarda Banca Centrale. Ci sono due o tre ordini di cose. La prima: i premi che Banca Centrale non ha corrisposto alla fine di maggio. Il tema riguarda la gestione interna della banca. Nella sua autonomia il Consiglio direttivo ha proposto ai dipendenti e dirigenti, in ragione del risultato dell’esercizio 2015, di poter non corrispondere, per il 2015, il premio. Ciò è legittimo. Ma il contratto di Banca Centrale prevede la corresponsione di un premio. Ci vorrà un accordo fra la banca e i dipendenti. Altra questione: il licenziamento del dottor Vivoli. Le regole sono scritte, ci sono e vanno rispettate. Il Consiglio direttivo, nella sua autonomia, aveva davanti a sé una decisione da prendere. Entro 6 mesi doveva decidere se riammettere Vivoli all’interno della banca o prendere un’altra decisione. Purtroppo, ricordo, in questo lasso di tempo c’è stato un pronunciamento dell’autorità giudiziaria in primo grado. L’esito è sfavorevole per il dottor Vivoli, anche se questo non significa sia una condanna definitiva. Di fronte a questa situazione il Consiglio direttivo ha deciso per il licenziamento. Esprimo pubblicamente la mia solidarietà al dottor Vivoli, ho lavorato con lui e apprezzato le sue capacità, la sua professionalità. La segreteria alle Finanze deve rimanere neutrale in questo ambito. Le decisioni vanno prese dal Consiglio direttivo. E così è stato. La segreteria alle Finanze si è mossa su una posizione trasparente, nel rispetto dell’autonomia e indipendenza di questa istituzione, che non deve essere condizionata da alcuna pressione. E’ auspicabile che, nel tempo più breve possibile, si possa discutere, in una seduta della commissione Finanze, sulle questioni di Banca Centrale. Chiedo di convocare la Commissione con all’ordine del giorno il tema Banca Centrale e ciò che ne consegue”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato aglio Affari Esteri: “Non sono stato nominato ma credo di essere persona coinvolta nelle valutazioni degli ultimi giorni. Governo e maggioranza hanno preso spunto per un approfondimento, quello era l’ambito più adatto. Chiarisco due cose. Non mi ha animato, nella mia comunicazione pubblica, nessuna recriminazione nei confronti del collega Capicchioni. Ho segnalato la gravità della situazione che sta accadendo, che è iniziata da un po’ di tempo, che non collima con l’esperienza che io ho potuto fare. Non ho ancora incontrato una persona, nelle istituzioni e nella popolazione, che non ha manifestato disagio e incomprensione per quello che sta succedendo a Banca Centrale, in particolare sul dottor Vivoli. Credo si debba fare una piccola riflessione sul concetto di autonomia di Banca Centrale. Credo fermamente nell’autonomia di Banca Centrale, quando parliamo però della sua funzione: vigilanza, authority. In questo ruolo Banca Centrale non deve avere interferenze. Ma quando parliamo di politica bancaria e finanziaria, di gestione di Banca Centrale, è diverso. Il tribunale, per quanto riguarda la gestione del personale e i carichi di lavoro, viene nel Consiglio giudiziario. Ritengo che sia fondamentale chiarirci in questo senso. Non ho dubbi che Capicchioni abbia mantenuto una posizione neutrale. Il Consiglio direttivo è di nomina politica. Credo abbia necessità di avere confronti con organi che noi decidiamo. Non dico che va discusso il licenziamento o meno di Vivoli. Ma ci sono questioni che ultimamente non sono state discusse. Questo è il motivo per cui c’è un dovere di responsabilità che tutti abbiamo, per fare in modo che le questioni non passino in maniera innocua, come se fossero oggetto solo del meccanismo incontrollabile e incontrollato di qualche regola e basta. Ci sono, in queste cose, delle valutazioni che vanno fatte. Abbiamo bisogno che le decisioni, e la politica svolta da Banca Centrale, siano sopra le parti, portate avanti nell’interesse di tutti gli operatori del Paese. Dobbiamo fugare ogni ombra su come certe decisioni vengono prese. Le reazioni mi confermano che un approfondimento non solo è necessario, ma dovuto”.

Augusto Casali, Partito Socialista: “Banca Centrale non può essere una repubblica a parte, una repubblica nella repubblica. E’ necessario esaminare attentamente tutto ciò che avviene in questi settori definiti autonomi. Quando si apre la querelle dei premi di produzione, leggo che il bilancio si chiude con un passivo di oltre 3 milioni e penso che qualche domanda ce la dobbiamo fare. Non si può lasciare l’istituto all’autodeterminazione. E’ arrivato il momento di dimensionare Banca Centrale alle reali possibilità di San Marino. Bisogna tornare con i piedi per terra. Mi pare che dietro alle parole usate dai 2 segretari di Stato ci sia in atto un evidente scontro fra esponenti dello stesso governo. Ciò non può essere taciuto. Dimostra lo stato in cui versa il governo. Servirebbe invece un governo interventista con le idee chiare. Si perde tempo senza portare beneficio al Paese”.

Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi: “Non ci devono essere contrapposizioni su temi come questo. Mi sento di non condividere certe affermazioni di Capicchioni, dove rivendica l’autonomia di Banca Centrale a seconda delle utilità e delle occasioni. La vicenda Vivoli è molto particolare. E’ sintomatico di quello che è lo scontro fra certi poteri che non sono in quest’Aula. Penso che lui paghi le conseguenze di questo scontro. Non ho nulla in contrario a discutere in Commissione, ma penso sia più indicato farlo in Consiglio, in seduta segreta, parlando del sistema bancario e finanziario a 360 gradi. Vorrei aggiornamenti sulle situazioni con le istituzioni italiane su Torre d’Avorio. Mi hanno mostrato che continuano ad arrivare delle lettere. Sono a conoscenza di tre lettere. Vorrei sapere a che punto è lo stato delle trattative e del dialogo con l’Italia. Non mi pare ci sia un atteggiamento di collaborazione. Ciò mi preoccupa. Il segretario Capicchioni o il governo sono in grado di dare degli aggiornamenti? Altrimenti solleciterò attraverso un’interpellanza”.

Ivan Foschi, Sinistra Unita: “Siamo rimasti perplessi di fronte alle dichiarazioni dei giorni scorsi sul licenziamento di Vivoli. Non si era mai assistito a uno scontro così aperto fra i vertici di governo, che hanno mostrato una scarsa compattezza nella maggioranza e una scarsa coesione nell’esecutivo. Valentini ha fatto affermazioni dure, con toni sopra le righe. Ciò ha creato non poco imbarazzo nelle istituzioni. Al di là della sostanza, va salvaguardata la forma. I vertici delle istituzioni devono cercare il confronto fra loro e comunicare la loro posizione. Evitando di fare dibattiti o processi mediatici. Autonomia non significa che non ci debba essere interazione fra Consiglio direttivo e governo, lo Stato è il socio di maggioranza. Ricordo il licenziamento di Caringi e l’azzeramento dei vertici di Banca Centrale a opera di Gatti. Trovo singolare che il Consiglio direttivo dica che la sentenza penale non incide sul licenziamento di Vivoli. Possiamo discuterne in commissione, ma bisogna poi verificare la correttezza formale delle cose.”

Marco Podeschi, Upr: “Maggioranza e Congresso hanno diverse visioni su giustizia, Banca Centrale e sanità. Capicchioni non parla più dello stato delle finanze pubbliche. I cappelletti di cui aveva parlato per l’approvazione della finanziaria forse sono nel freezer. Occorre parlare della liquidità. Se l’Inghilterra esce dall’Ue qualche impatto ci sarà. Sulla sanità si è tracciato un percorso per uscire dalle criticità. La lettera inviata dalla consulta è un atto mai avvenuto a San Marino. Sono poste in evidenza criticità molto forti nella struttura gestionale di vertice dell’ISS. Il documento è articolato e preciso. C’è un problema di credibilità per i vertici dell’ISS. La governance dell’ISS è adeguata? Il direttore può fare di tutto con assoluta opacità? A livello politico qualche riflessione su quanto succede nella maggioranza va fatta. E’ inutile lanciare proclami all’ottimismo con questa situazione. Quale Consiglio ha approvato un odg per il rilancio del sistema finanziario? Lo chiedo Capicchioni. E lo sforzo fatto dall’opposizione per la definizione dei vertici di Banca Centrale? Su passaggi anche molto dubbi vi abbiamo dato un’apertura di credito molto grande. Lo abbiamo fatto perché crediamo nel Paese. Ricordo infine il grande lutto che ha colpito gli USA. Esprimo la mia vicinanza al movimento LGBT”.

Luca Santolini, Civico 10: “Su Vivoli ammetto di non essere riuscito a interpretare la vicenda, ciò che ha portato i segretari di Stato a uscire sui giornali con dichiarazioni che mi hanno lasciato a bocca aperta. E’ una vicenda strana che non sta facendo il bene del Paese. All’opposizione non siamo riusciti a creare un’alternativa a questa maggioranza. E’ una responsabilità che sento sulle spalle e rende pesante, per me, presentarmi qui. Non è giustificato che questa maggioranza, votata e delegata per governare, si presenti a oggi in una situazione a mio avviso sconfortante per quanto riguarda le divisioni interne, che stanno impedendo alla maggioranza di governare. A sanità, Banca Centrale e giustizia aggiungo la questione di Cassa di Risparmio, Torre d’Avorio, l’energia. Vedo una campagna elettorale in cui ogni gruppo di maggioranza e segretario di Stato sgomita per portare avanti i suoi temi. C’è contrasto fra loro. Com’è possibile portare avanti un anno e mezzo di legislatura litigando? La mattina non voglio leggere i giornali perché trovo questo teatrino sconfortante. E’ questo il bene del Paese?”.

Matteo Zeppa, Rete: “Si assiste a una debacle della classe governativa, generata dalle figure apicali. Mi domando: i consiglieri, i congressisti, sanno di poter con un loro voto incidere su questo Paese? Credo di no. Credo che il Paese sia in mano ai poteri forti. Il teatrino di questa mattina fra Valentini e Capicchioni ne è l’evidenza. Quali sono i progetti imprenditoriali? Dare sgravi a chi promette posti di lavoro? Questo è lo sviluppo che volete dare? Il Fondo monetario dice di consolidare gli strumenti degli ammortizzatori sociali. Un progetto di legge potreste portarlo. Non portate nulla. Banca Centrale è all’ossa. Cosa fate lì dentro? Del negativo di oltre 3milioni non sapevate? Chi li deve integrare? Serve un dibattito dal vivo con la cittadinanza. Che senso ha fare tutto in segreto? Sono convinto che ci siano 3 o 4 persone che fanno il bello e il cattivo tempo a San Marino. I casi di questo ultimo anno e mezzo sono lì a testimoniarlo”.

Nicola Selva, Upr: “La nuova dirigenza di Banca Centrale risponderà solo al governo, come fatto dai predecessori? Mi sembra di sì, dagli ultimi comunicati. Banca Centrale deve rendere conto del bilancio e dall’attività svolta al Consiglio grande e generale. A oggi presidente e direttore non hanno mai colloquiato con gli esponenti del Consiglio. Il segretario ha fatto riferimento a quanto sta succedendo ai dipendenti. Se ci saranno decisioni ci piacerebbe essere informati. Sono a favore dell’autonomia di questa istituzione, ma quando si tratta di lavoratori sammarinesi ci vuole attenzione e l’Aula deve essere informata su quanto succede. Banca Centrale operava su un sistema di 12 banche e 50 finanziarie. Oggi le cose si sono ridimensionate. La gestione Clarizia – Giannini ha capito quanto accadeva, adeguando la struttura? Perché si sono preferiti dipendenti italiani a discapito dei sammarinesi, a certi livelli? Sono iniziati i controlli sull’operatività della Smac card. E’ vero che ci si è accaniti sui turisti con controlli pesanti? Sono stati creati disagi ai commercianti con la Smac, credo sia doveroso gestire i controlli in maniera adeguata”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Non possiamo continuare a governare così. O si trova compattezza, e allora restiamo, oppure se non troviamo la quadra su nulla penso anche io sia opportuno concludere la legislatura in tempi brevi. Su Banca Centrale, il bilancio è in sofferenza. Ci sono cose che fra politica e Banca Centrale vanno gestite in maniera diversa. Su Vivoli mi lascia sorpresa quanto detto da Foschi, che il licenziamento sia avvenuto a prescindere dal procedimento penale. Così capisco ancora meno. C’è un altro elemento, inquietante, che mi è giunto all’orecchio: nel frattempo sono state avviate procedure di assunzione che costeranno più di quanto previsto con il tetto stipendi. Spero di avere dei chiarimenti che ritengo doverosi. Condivido le preoccupazioni espresse dall’opposizione in questi ambiti. Siamo in un momento di grande difficoltà, anche in termini economici. Invito maggioranza e governo a ritrovare l’unità e valutare se ci sono le condizioni per lavorare ancora un po’ di mesi insieme. Se la risposta non sarà positiva, penso sia meglio fare i bagagli e presentarci di fronte all’opinione pubblica. Sull’energia, devo dire che si è scatenato l’inferno sul nulla. Si è detto che la segreteria al Territorio ha presentato un progetto, cosa non vera. Il progetto è stato presentato alla segreteria. La segreteria non ha preso decisioni. Nella prossima legislatura lo spartiacque dovrebbe essere sulle diverse proposte per lo sviluppo del Paese”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Questo governo può procedere se con coerenza e coesione riesce ad affrontare le tematiche. In primis quanto emerso dai referendum. Si deve fare una riflessione. E’ poi utile il richiamo del segretario alle Finanze a un esame in Commissione Finanze delle tematiche di Banca Centrale. E’ giusto andare avanti in Commissione anche sulla sanità. Bisogna capire se questo governo riuscirà a portare avanti le iniziative. Non si governa a qualsiasi costo, non faremo parte di una coalizione che non è chiara su ciò che deve fare. Non è possibile che il governo non sappia cosa fa Banca Centrale. Non basta il concetto di autonomia. Quel comunicato bisognava farlo. Bisogna conoscere le motivazioni. Ben venga il confronto, in maniera il più veloce possibile. Non accetto che su Banca Centrale si dica che non vengono dati i premi perché c’è un problema di bilancio. Il fatto è che ci sono ragionamenti che vanno fatti. Chiediamo a presidente e direttore se quelle 97 persone servono. Non servono più i premi di produzione, quel contratto va disdetto, serve un nuovo contratto. Non è possibile che in termini retributivi quello sia un mondo diverso rispetto al settore pubblico allargato. Vanno rivisti mission e contrattualistica”.

Alessandro Mancini, Ps: “Nessuno mette in dubbio l’autonomia di Bcsm, altro discorso sono le linee di indirizzo. E’ il Consiglio Grande e Generale che deve dire ai vertici dell’istituto che modello finanziario vogliamo per il Paese, il Consiglio direttivo di Bcsm lo deve attuare e ricordiamo che è il Consiglio Grande e Generale che lo nomina, quindi non è un organismo estraneo alla politica. Non possiamo pensare che quello che decide non ci interessa. Qualcuno dalla maggioranza ha detto che forse non ci sono le condizioni per governare il paese, noi che siamo all’opposizione togliamo la parola ‘forse’, da tempo lo pensiamo. Dobbiamo prendere atto che manca veramente poco al termine di legislatura e il bilancio non è positivo. Due auspici: che si possa affrontare quanto prima il problema di Bcsm, l’audizione in Commissione va bene, ma sarebbe utile anche un dibattito in Consiglio sul sistema finanziario che vogliamo dare al Paese. Altro appello a governo e maggioranza: si chiariscano le idee, forse è il caso di fare le leggi sul referendum e poi resettare tutto”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Lo scambio fin qui avvenuto su Banca centrale deve indurci a ragionare su qual è la portata delle parole ‘indipendenza’ e ‘coinvolgimento’. E’ vero che nella precedente legislatura, la guida del segretario Valentini, anche con il contributo tecnico del dottor Vivoli, è riuscita a fare pulizia del sistema. Lo riconosciamo. Ma non vorrei che dal momento in cui Vivoli è stato licenziato, si pensi che siccome questa persona ha avuto un ruolo in quel processo, allora venga colpita. Anzi, dobbiamo proseguire l’opera di controllo e verifica del sistema. Forse sarebbe stato meglio che il segretario di Stato Valentini prima che far uscire un comunicato, facesse uscire certe questioni all’interno del congresso di Stato. La scelta di Capicchioni di oggi, ovvero proporre il confronto con i vertici di Bcsm sulla loro visione dell’organizzazione interna e gli scenari di sviluppo, dà risposta a diverse domande sorte rispetto a compiti, funzioni e indirizzi. Adesso che i vertici nuovi sono arrivati e devono fare valutazioni sulla struttura, non è possibile fare marcia indietro, nessuno qua dentro vuole sottoporre ad abiura tutto ciò che è stato fino adesso, per altro è vero però che se il bilancio di Bcsm dimostra sofferenze, è evidente che dei cambiamenti sono necessari. Colgo l’aspetto del coinvolgimento non dell’ingerenza. Ci sono difficoltà nel sistema che non richiedono di mettere in discussione l’operato diBanca centrale. In tutto ciò c’è anche l’avvicinarsi delle elezioni. Non si può andare avanti semplicemente per inerzia, faccio appello a maggioranza e governo per risolvere i conflitti che si sono palesati. Sia perché non si può andare alle elezioni in questo momento, non sapendo quali possono essere i legami tra le forze politiche, le coalizioni e per cosa fare. Risolviamo le vicende create, il Paese ha bisogno di un governo che vada a vanti e faccia le cose, il Psd è pronto. La prossima legislatura è un’altra vicenda”.

Andrea Zafferani, C10: “Questa maggioranza ha perso sua forza propulsiva e sta obbligando il Paese alla stagnazione per mancanza di scelte. Alcuni consiglieri e il segretario Mularoni hanno onestamente affermato la necessità di fare una riflessione su questo governo, e mi chiedo che senso abbia proseguire quando si litiga su tutto e lo stesso governo si accusa sui giornali senza parlarne al suo interno. Questione Cassa di Risparmio: c’è un Odg approvato dalla maggioranza, e con apertura da parte delle forze di opposizione, che è ancora lettera morta. Si parlava di revisione degli assetti proprietari per dare allo Stato la giusta rappresentanza nel capitale sociale della banca rispetto al grande sforzo finanziario fatto per ricapitalizzare l’istituto, mentre è la Fondazione continua avere ruolo preponderante. Poi sulla governance: Cda e direttore generale sono ancora al loro posto, nonostante l’Odg e nonostante il report del Fmi. Stiamo pregiudicando così la ripresa del più grande istituto di credito del Paese. Gli ultimi dati di Bcsm dimostrano che la raccolta è in calo e sofferenze sono in crescita, sopra il 20% per la prima volta, mentre arriva la notizia della messa in mobilità di dipendenti di un istituto bancario primario. Siamo lontani dall’accesso europeo dei nostri istituti, non ci sono più notizie sul memorandum con Banca d’Italia, tutti punti inseriti in un altro Odg approvato dal Consiglio grande e generale su Banca centrale. Bene l’audizione dei vertici sulla banca e sul sistema finanziario in generale, ma il governo è ora inizi a fare qualcosa. Infine vicenda Iss: un direttore generale invece che pensare a risolvere i problemi delegittima pubblicamente un intero reparto, è un atto veramente grave. E ancora più grave è la lettera della Consulta sanitaria che sottolinea una serie di incredibili mancanze da parte del Direttore generale e richiede una revisione della governance dell’istituto, mentre i cittadini continuano a registrare un peggioramento dei servizi. Chi dice che non è un problema di persone fa sorridere”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Non concordo con chi ha considerato questa legislatura come facile, è stata tutt’altro. E’ vero però che siamo oltre la normale dialettica interna a governo. Mi è piaciuto l’intervento del collega Santolini, sono ormai alla luce del sole le difficoltà interne a maggioranza, ma difficile e scoordinato è stato il ruolo delle opposizione. Chi parla ha tentato come consigliere unico e indipendente di richiamare al dialogo istituzionale, capace di coinvolgere in ragionamento scevro da tatticismi, maggioranza e opposizione tra i temi più difficili. Il dialogo però, a parte qualche rara occasione, è stato principalmente ricercato nel momento in cui si capiva che potevano esserci difficoltà di numeri nelle singole votazioni. Uno scambio tra segretari come quello avuto su Banca centrale sui giornali è tutt’altro che una comunicazione istituzionale corretta. E’ evidente che ci sono dei rapporti di forza che devono essere chiariti anche al di fuori dell’aula consiliare. Ci troviamo di fronte, azzardo, a veti incrociati? Cosa ci ha impedito, nonostante le emergenze fossero chiare, di arrivare a fondo alle questioni e di dare gambe agli Odg votati in Aula, spesso anche con il contributo dell’opposizione? Non è una battaglia contro le persone, ma bisogna avere la forza di risolvere problemi, a costo di mettere da parte delle persone su cui sono ricadute a loro tempo scelte politiche. Quando non si sono avuti risultati bisogna ammetterlo”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Su Bcsm bisogna attendere la verifica del governo con il direttivo. L’uscita di qualche giorno fa del segretario Valentini non la posso condividere nel metodo. Prima deve esserci confronto interno organi di governo e della maggioranza, per senso di responsabilità nella ricerca di soluzioni. Noi di Ap più volte avremmo potuto uscire sui giornali con dichiarazioni eclatanti di scontento, invece ripetutamente lo abbiamo fatto all’interno della maggioranza, con alto senso di responsabilità. Così è successo con Cassa di risparmio e per la sanità, per la carenza di risultati e metodi usati e la difficoltà di mettere davanti a tutto le priorità. Nelle ultime settimane abbiamo preso atto di dichiarazioni pubbliche irresponsabili. Ha iniziato il direttore di Rtv, Carlo Romeo, sul comunicato del Consiglio plenario che non citava affatto la San Marino Rtv ed è stato travisato. Si possono chiarire i fatti ma le piazzate sono un’altra cosa. Sul direttore Caruso: mi sono state segnalate pressioni sui medici, affinché sostengano la posizione del direttore prima dell’audizione prevista in Commissione. La Consulta sanitaria ha denunciato fatti gravi, che sia tagliata fuori da coinvolgimento e informazioni, da quello che prevede la legge. Il direttore denuncia inadeguatezza di un reparto dicendo cose allarmanti sul percorso nascite e sul rischio, sicuramente infondate per come sono state dette nei giornali, ma anche sotto profilo tecnico. Sono dichiarazione già pubblicamente censurate da Commissione e da Consulta. Qualcuno ha definito certe azioni come ritorsioni. Ap ha da sempre sostenuto l’azione dei medici che sollecitano interventi per garantire professionalità e reclutamento di professionisti all’Iss. Alla luce delle prese di posizioni di Asmo, la difesa per colleghi Ostetrici e Ginecologia, è stata buttata altra benzina sul fuoco. E’ inaccettabile gettare discredito infondato sui professionisti. Il segretario per la Sanità deve agire velocemente, lo dice la Commissione consiliare competente, noi e i suoi colleghi di partito”.

Filippo Tamagnini, Pdcs: “E’ doveroso segnalare che in ambito Bcsm c’è un comunicato stampa dell’assemblea del personale. All’unanimità l’assemblea ha chiesto al Consiglio direttivo di rivedere la sua decisione e mostrato solidarietà a Vivoli, autotassandosi. Non credo sia una difesa ad oltranza della categoria, ma che sia un modo di esprimere pubblicamente un disagio. E’ importante che nei confronti che verranno sia portata anche la preoccupazione del personale di Banca centrale”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Fa piacere sentire che quello che da tempo denunciamo, sia condiviso da altri. Ma attenzione, non vorrei che la sostituzione sia sostituita con un’altra nomina di tipo politico, ci ritroveremmo nella stessa situazione in un momento successivo. Forse bisogna terminare di spartirsi la nomina nella sanità, come in Banca centrale. Su Bcsm, Grais è stata una nomina improvvisa e vincitrice a cui non è stato riconosciuto il tetto stipendi, attribuendogli l’incarico anche della Fondazione. E’ vero però che a dicembre il Cda di Banca centrale aveva deciso di chiudere la Fondazione perché era inutile? Oggi è utile per dare 70 mila euro a Grais e anche a Savorelli? A chi chiediamo di controllare il rispetto leggi, poi gli facciamo bypassare le norme. E’ vero poi che Grais ha preteso un appartamento più grande del suo predecessore e un’auto nuova? Sono benefit o spese di Bcsm? Sono elementi che abbiamo chiesto in una interpellanza. Chiediamo che l’atteggiamento per chi viene da fuori sia quello di fargli rispettare le nostre leggi e istituzioni. Ricordo che Gentili non veniva in divisa a Palazzo perché prima voleva il riconoscimento di Generale. Mi auguro che in quest’Aula si possa parlare di Banca centrale e di ispezioni, ma anche di banche. E’ sulle banche che si gioca la partita politica”.

Augusto Michelotti, Su: “In commissione 4^ mercoledì scorso è stato approvato un Odg che impegna il segretario di Stato per la Sanità a riferire della nota della Consulta sanitaria. Oltre ad alcune querelle apparse sulla stampa tra Direttrice Iss e medici, si getta il panico per le persone che si rivolgono al reparto neonatale, parte l’indagine e ti va a nominare un esperto coinvolto nella vicenda quindi incompatibile. Altre grosse scorrettezze sono quindi riportate anche nella lettera della Consulta invitata a Reggenza, Congresso r membri del Consiglio da parte della dirigenza Iss. Qualcuno ha detto ‘aspettiamo di vedere cosa dice il segretario’ che oggi non c’è. Mi chiedo se era il caso, in una situazione come questa, andare a New York per 4 giorni, la situazione è grave e ci siamo stancati di convocare la commissione 4^ solo per discutere dei problemi della sanità e non del resto delle sue competenze. Il segretario ha chiesto pure il sostegno del governo e della maggioranza in modo polemico, forse non si sente tutelato. L’Iss sta creando scontenti da tutte le parti. Occorrono rimedi, bisogna non solo modificare la struttura dirigenziale, ma cambiare le persone che non sanno mantenere rapporti con i medici. A fine mese siamo riconvocati come commissione per ridiscuterne”.

Mario Venturini, Ap: “Sono d’accordo con chi ha affermato che facciamo le cose alla sammarinese e attribuisco a questa espressione una connotazione di pressapochismo e superficialità. Le cose alla sammarinese si fanno a livello di maggioranza, opposizione, governo e Paese. Anche qui in Consiglio. All’interno di governo e maggiorana ci sono profonde divisioni su Cassa di Risparmio, Banca centrale e le vicende legate alla direzione generale Iss. Su Cassa, Ap è da una parte e dall’altra tutta la maggioranza. Sulla dirigenza Iss c’è solo il Psd che fa quadrato attorno al Direttore generale. Su Bcsm Dc-Psd sono l’uno contro l’altro. Allora esprimo non tanto la mia preoccupazione, ma una valutazione su questi comportamenti. Se le divisioni si protrarranno, per governo e maggioranza non c’è né presente, né tanto meno futuro. I comportamenti sono poi incoerentemente diversi. Basti pensare a come parte della maggioranza si sia avvicinata a Cassa di Risparmio o a Bcsm. Rispetto ai dipendenti finiti nel mirino della magistratura, da una parte c’è licenziamento, dall’atra non c’è né trasferimento ad altra mansione né sospensione. Oggi giustamente si pretendono dal Consiglio direttivo di Bcsm chiarimenti e motivazioni per il licenziamento di Vivoli, per Cassa col cavolo che la maggioranza ha chiesto chiarimenti rispetto al vicedirettore vicario, ad eccezione di Ap. Se si dovesse giudicare lo stato dell’arte dai rapporti tra le forze politiche su questi tre casi, Ap se ne dovrebbe andare diritta all’opposizione, perché non potrebbe avere prospettive sui due partiti maggiori con cui è alleata. Potremmo proseguire anche su un’altra questione, quella dell’energia. Qualcuno paragona il caso Vivoli con quello di Caringi. Se vogliamo parlare delle modalità con cui è stato licenziato Caringi possiamo discuterne, il suo licenziamento fu dovuto ad un intervento della maggioranza e sollevo di questo il governo di allora. Il problema non fu che Caringi fu mandato via, ma che fu mandato via troppo tardi, per la mancanza di controlli e di vigilanza adeguata”.

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