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Rimini ridà fiducia a Gnassi, la Valmarecchia cambia colore

da Redazione

Nuovi rapporti di forza (Pd-Pizzolante) e nuovi sindaci nei Comuni attorno al Titano. Sammarinesi interessati dal capoluogo, ma anche da Novafeltria e soprattutto da Pennabilli.

 

di Daniele Bartolucci

 

Andrea Gnassi è ancora il sindaco di Rimini, anzi, i numeri dicono che sia ancora più forte di cinque anni fa. Ma è una forza che dovrà condividere, giocoforza, con Sergio Pizzolante, che con la sua lista “Patto Civico” ha portato in dote un’ampia fetta di consenso da quel mondo che storicamente non ha mai votato a sinistra. Lo stesso mondo, il fu centrodestra, che a Rimini come nel resto d’Italia, è alla ricerca di una nuova “casa”, visto che i candidati della Lega o di Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno ottenuto i voti che un tempo il nome di Berlusconi sapeva aggregare. E così Gnassi stravince, assieme a Pizzolante però, che dopo l’addio al Pdl sembrava aver perso un po’ di smalto, e invece – ma i sammarinesi lo conoscono bene – eccolo di nuovo sull’onda, con la sua operazione politica che, molto probabilmente, cercherà ora di rilanciare e replicare a livello nazionale, con Matteo Renzi stavolta. Tornando a Rimini, anche il Titano guarda con attenzione al nuovo mandato di Gnassi, non solo perché è il Comune più importante, ma perché molti sono gli interessi in comune, come turismo, aeroporto, MotoGp per citarne alcuni. Ed altri in competizione, visto che proprio Gnassi ha lasciato intendere che il Polo del Lusso a Rovereta, a lui, proprio non va giù. Si vedrà se con la mediazione del parlamentare riccionese, – che comunque la si pensi ha sempre rimarcato la sua vicinanza a San Marino – cambierà qualcosa e Rimini lavorerà con San Marino sui fronti più caldi, dal turismo appunto, all’imprenditoria (ci sono comunque migliaia di frontalieri che ogni giorno attraversano il confine). Dall’altra parte, San Marino è molto interessata anche a ciò che è avvenuto in Valmarecchia, con due Comuni al voto ed entrambi passati di mano dal Pd al centrodestra, seppur “liste civiche”. Novafeltria, dopo un incontrastato predominio della sinistra, sarà guidata dal Dott. Stefano Zanchini, stimato medico e grande sostenitore del referendum del 2006 che portò i sette Comuni dalle Marche alla Romagna. Dopo aver sfiorato la vittoria cinque anni fa con Elena Vannoni (comunque miss preferenze oggi), la lista Percorso Comune è riuscita a scalzare il Pd dal Palazzo, battendo l’uomo forte del partito, Gabriele Berardi, che per recuperare il gap di consenso costruito in cinque anni di legislatura- Marani, aveva deciso di tornare nella mischia, dopo aver fatto il sindaco già dieci anni prima. Non è bastato nemmeno aver “calato l’asso”. Poi c’è Mauro Giannini, nuovo sindaco di Pennabilli: la sua vittoria era scontata, perché costruita ben prima del voto. Cinque anni fa il centrodestra si presentò diviso e così Lorenzo Valenti riuscì a diventare sindaco con solo il 38% dei voti. Stavolta Giannini ha ricompattato i ranghi – grande merito a lui e alla sua squadra quindi – e ha vinto a mani basse con quasi il 63%. Pennabilli, forse ancora più di Rimini e Novafeltria, è nei pensieri di molti sammarinesi per tante ragioni, a iniziare dal fatto che è qui che ha sede la Diocesi che condividono, ma anche per legami storici fatti di lavoratori frontalieri e imprenditori che vivono e lavorano a cavallo del confine.

 

BALLOTTAGGI A BOLOGNA E RAVENNA

Se le vittorie di Gnassi, Giannini e Zanchini sono state nette, è vero che nella stragrande maggioranza dei casi i risultati sono rimasti in bilico fino all’ultimo in tutta Italia, e l’Emilia Romagna non fa eccezione. La vicinissima Cattolica andrà al ballottaggio: in questo caso non è riuscito il colpo ad effetto dell’ex parlamentare Sergio Gambini, tornato in campo per il suo Comune e costretto a sfidarsi con il grillino Mariano Gennari. Sempre il 19 giugno andranno alle urne anche i cittadini di Bologna e di Ravenna, dove il Pd, che esprimeva il sindaco uscente, non è riuscito ad ottenere almeno il 50% dei voti al primo turno. Per Virginio Merola, sindaco uscente di Bologna, è quasi una sconfitta, ma ha tempo per riprendersi se vuole battere definitivamente la sfidante del centrodestra Lucia Borgonzoni. Stessa cosa a Ravenna, dove Michele De Pascale (Pd) se la vedrà con Massimiliano Alberghini (centrodestra).

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