Al centro dei lavori, in mattinata, è il riferimento del segretario di Stato per la Sanità e la sicurezza sociale, Francesco Mussoni, sull’ambito sanitario e, in particolare, sulle recenti critiche rivolte dalla Consulta sanitaria e da Asmo. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – Al centro dei lavori, in mattinata, è il riferimento del segretario di Stato per la Sanità e la sicurezza sociale, Francesco Mussoni, sull’ambito sanitario e, in particolare, sulle recenti critiche rivolte dalla Consulta sanitaria e da Asmo in capo alla dirigenza dell’Iss e il dibattito successivo. Ai commissari sono consegnati dal segretario di Stato due documenti: un piano strategico dell’Iss che “fornisce una proposta di lavoro per guardare in prospettiva- spiega Mussoni- rispetto alle problematiche e anche a scenari positivi”. Il secondo documento è “una valutazione economica delle dinamiche di bilancio dell’Iss- illustra- lo stanziamento previsto per l’Istituto non è sufficiente, se vogliamo servizi e una corretta gestione dobbiamo stanziare di più o fare decisione politiche diverse”. Quindi il segretario di Stato censura le dichiarazioni del direttore Iss, Bianca Caruso, ai media, sul reparto di Ginecologia e Ostetricia: “E’ evidente che la modalità ha creato una forte tensione e preoccupazione”. E così, rispetto la lettera inviata dalla Consulta a tutti i membri del congresso di Stato e a tutti i consiglieri, Mussoni riconosce che “esprime una posizione forte che non va accantonata- spiega il segretario di Stato in Aula- nei suoi contenuti vedo uno sfogo”. Rigetta poi l’ipotesi di allontanare l’attuale dirigenza dell’Iss: “Rispetto alla testa del direttore, la Consulta parla di Comitato esecutivo- prosegue- si rileva l’opportunità di prevedere interventi legislativi sulla governance dell’istituto, non si chiede la testa di qualcuno. Pensiamo a non commissariare l’Iss, non dobbiamo fare la cacciata dei dirigenti che sanno fare il loro lavoro”. Mussoni rileva che “c’è un problema, che riguarda i rapporti interni” all’istituto e si prende la responsabilità di impegnarsi nei prossimi mesi per “invertire questa tendenza”. Quindi invia un messaggio chiaro alla maggioranza: “A luglio voglio vedere se vuole governare la sanità, e parlo anche del bilancio dell’ISS, oppure se non lo vuole fare”. Infatti, anche nella replica ribadisce il concetto: “Non ho detto che do le dimissioni, ma c’è un aspetto politico- insiste- ci sono tematiche politiche aperte, non dobbiamo far ricadere l’istituto in questo terreno, ci devono essere le condizioni per fare leggi, interventi, risposte che servono, non è questione ‘dirigenti si o no'”. E ancora: “Ci devono essere le premesse per continuare il lavoro di riforma e riorganizzazione e incidere nel settore- manda a dire- se invece i temi dei rapporti, le conflittualità del problema politico sono prevalenti, è evidente che si dovranno fare le necessarie valutazioni”.
Nel corso del dibattito i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza stigmatizzano le dichiarazioni ai media del Direttore Caruso. Roberto Venturini, Pdcs, parla della sua esperienza: “Lavoro nell’ospedale da 25 anni. Non ho mai avvertito il clima di tensione attuale. In questi mesi non c’è un clima sereno, c’è disagio negli operatori, insofferenza”. Augusto Michelotti, Su, punta il dito direttamente sulla dirigenza: “Bisogna cambiare le persone. Il direttore generale non va bene, non ha creato armonia nella struttura”. Per Franco Santi, C10, “se non vengono presi provvedimenti il Consiglio deve chiederne conto”. Elena Tonnini Rete, rileva che “un equilibrio precario politico si sta evidentemente riflettendo sull’equilibrio precario dell’Iss”. Enrico Carattoni, Psd invita a capire “se il problema sono le persone messe nei ruoli o solo i ruoli, serve un ragionamento al netto della bagarre politica”. Nicola Renzi, Ap evidenzia che “nella gestione del comparto socio sanitario ci sono problematiche evidenti- prosegue- non possiamo derubricare tutto alla ricerca di certi equilibri politici”.Infine, Stefano Canti, Pdcs, propone di invitare la Consulta in audizione della commissione sanità, proposta che viene approvata dal segretario di Stato Mussoni.
Il dibattito proseguirà con le repliche nel pomeriggio dalle 16,30.
Comma 1 – comunicazioni
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Chiedo la disponibilità per prolungare la seduta della mattinata fino alle 13.30 – 14, e riprendere alle 16 e 30”.
Stefano Canti, Pdcs: “Per noi va bene terminare all’una, abbiamo impegni. Se c’è esigenza di iniziare il pomeriggio più tardi non c’è problema”.
Paolo Crescentini, Ps: “Mi allinea a quanto detto da Canti. Questa sera il Ps non sarà presente ai lavori della commissione, abbiamo un impegno di partito”.
Franco Santi, Civico 10: “Mussoni ci regala sempre sorprese. Mi sarei aspettato un intervento rispetto a una situazione dirompente esplosa ieri. Mi viene da ridere, ma c’è poco da ridere. C’è un organismo istituzionale dell’ISS che ha lanciato una gravissima accusa nei confronti del comitato esecutivo. Il segretario non dice niente? Secondo me non è molto serio. C’è un conflitto istituzionale fortissimo, dovuto a una gestione, da parte del comitato esecutivo dell’ISS, che sta scontentando tutti: operatori, cittadini, organismi istituzionali. La politica deve trovare delle soluzioni. La consulta socio sanitaria chiede di mettere in discussione l’operato del comitato esecutivo. L’ha ritenuto non consono al suo ruolo. L’azione sta minando l’istituto. Un appunto alla Consulta lo devo fare: queste problematiche esistevano anche quando in Commissione si fece l’audizione del Comitato esecutivo. La sua voce doveva essere messa sul tavolo allora. Spero che i commissari abbiano intenzione di prendere dei provvedimenti. Magari con una discussione qui, oggi. Nella prossima seduta del Consiglio si potrebbe prevedere un comma specifico su questo tema”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Farò un riferimento nel comma previsto, davo per scontato fare lì un riferimento al documento della consulta. Non c’è volontà di sminuire”.
Augusto Michelotti, Su: “Si sono verificati incidenti nel reparto neo natale dell’ospedale. E’ stata gestita in modo approssimativo la situazione. E’ stato creato un allarmismo generato dai fatti verificati. Due morti di cui uno pre natale. Un altro bambino nato con problemi gravi. Si legge che il reparto non è all’altezza del suo compito. Per le indagini si è scelto un consulente che è parte in causa. Con quale criterio si possono fare queste cose? Serve una persone neutrale. Metto sul piatto la possibilità che il direttore generale possa essere messo in discussione per l’ennesima volta. Alla luce della lettera della consulta, mi pare che le tematiche siano talmente forti da richiedere risposte immediate. Le situazioni di disagio sono troppe. Derivano da scelte tecniche e politiche, dalla gestione. Ciò va inserito nell’ordine del giorno di questa seduta”.
Paolo Crescentini, Ps: “Quindi ne parliamo nel comma numero 2?”.
Oscar Mina, Pdcs, presidente: “Avrete il modo di parlarne in quel comma”.
Nicola Selva, Upr: “La lettera della Consulta ha una priorità su tutti i temi oggi in oggetto. Ci sono forti preoccupazioni sulla gestione dell’ISS. La lettera va tenuta in forte considerazione da tutti i consiglieri. E’ una forte critica alla direzione dell’istituto. Dobbiamo prendere i dovuti provvedimenti. Ci sono una decina di punti contro il comitato esecutivo dell’istituto. Non è stato presentato un budget, non sanno se è stato rispettato. Sono espresse preoccupazioni per alcune dichiarazioni sulla mala sanità. Serve un comma specifico nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Grande e Generale”.
Elena Tonnini, Rete: “Chiedo al segretario di cercare di rispondere in maniera pertinente su entrambe le tematiche. Anticipo un paio di domande in merito a quanto emerso dalla lettera. La consulta ha deciso di inviare ai consiglieri la lettera dopo aver interpellato la sua segreteria? Si è agito per prevenire determinate problematiche? Il malessere della consulta poteva essere affrontato il maniera diversa?”.
Paolo Crescentini, Ps: “L’argomento ha la priorità sui lavori. Nessuna forza politica vuole distruggere l’ISS. Anzi. Ma il problema c’è, eccome. Non possiamo più permetterci di avere una persona sola al comando”.
Nicola Renzi, Alp: “Questa lettera è una novità importante, non si può sottacere. Merita un dibatitto ampio. La tempistica con cui è stata presentata ha fatto sì che non potesse essere tema dell’ordine del giorno. Non vorrei che si iniziasse a personalizzare le cose, a parlare solo di alcune peculiarità, perdendo d’occhio la necessità di mantenere una sanità di alta qualità, come in passato. Non ci possono essere delegittimazioni. Mi aspetto che ci sia una presa in carico forte dell’argomento”.
Stefano Canti, Pdcs: “Faccio una proposta: dibattiamo il tema nel comma 2, prima affrontando il punto B, poi entrando nel merito del riferimento del segretario alla Sanità con il passaggio sulla lettera”.
Enrico Carattoni, Psd: “Una lettera rivolta ai consiglieri non è un elemento che può essere lasciato passare in sordina. Vanno date spiegazioni sulle denunce fatte dalla Consulta. Vorrei capire se in questa lettera sono contenuti altri temi rispetto al dibattito che c’è stato in commissione in marzo? Nella lettera della consulta ci sono elementi che non rispecchiano quantro ci era stato detto dai vertici dell’ISS”.
Oscar Mina, Pdcs, presidente della commissione: “Facciamo prima l’audizione e poi il dibattito”.
Franco Santi, Civico 10: “Entro oggi mi piacerebbe trovare la sintesi per dare un messaggio forte alla popolazione su cosa la politica intende fare per risolvere la situazione. Se posticipiamo la discussione perdiamo un giorno e questo non è giusto. Propongo di fare per prima la parte sulla comunicazione della consulta”.
Nicola Selva, Upr: “Mi associo a Santi”.
Oscar Mina, Pdcs, presidente della commissione: “Diamo per mantenuto l’ordine del giorno come previsto”.
Comma 2. Riferimenti su tematiche attinenti l’ambito sanitario e della sicurezza sociale:
a) Riferimento da parte del Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale
b) Audizione del Consiglio di Previdenza dell’ISS
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Questa Commissione è conseguenza di quella di marzo, quando avevamo avuto modo di esprimerci su dei contenuti e dei problemi che i dirigenti dell’ISS avevano evidenziato in modo chiaro. C’era un Odg che chiedeva la testa del direttore. In aprile si scaricò la tensione sulle persone e si tornò ai contenuti. Ho portato documenti che la Commissione analizzerà responsabilmente. Ho consegnato un piano strategico dell’ISS. Fornisce una proposta di lavoro per guardare in prospettiva, rispetto alle problematiche e anche a scenari positivi. Il secondo documento è una valutazione economica delle dinamiche di bilancio dell’ISS. Lo stanziamento previsto per l’ISS non è sufficiente. Se vogliamo servizi e una corretta gestione dobbiamo stanziare di più o fare decisione politiche diverse. Dopo la convocazione del Consiglio di marzo, dove erano state respinte le richieste di dimissioni di Caruso, il 18 aprile è stato firmato l’accordo con l’Università di Modena e Reggio Emilia per le specialità mediche. In aprile anche l’accordo sulla sanità con la regione Marche per uno scambio dei servizi. Il fatto nuovo è rappresentato dalla bagarre giornalistica. Sono critico verso il Direttore, se il giornalista ti chiama serve una risposta fredda e oculata. Chiederò alla Direzione di non fare più dichiarazioni sui giornali. Ci saranno comunicazioni strutturate. L’intervista nasceva da situazioni difficili riscontrate e comunicate in malo modo in un reparto. Se rileggo le dichiarazioni, togliendo i titoli e l’emotività, i dirigenti e i medici non dicono cose diverse. Siamo tutti con i medici. Ma all’ISS ci sono anche amministrativi e dirigenti. Non dobbiamo fare valutazioni solo su quanto uscito sui giornali. I medici vanno guidati. Questo clima di scontro rende difficile l’analisi. A me questo clima non piace. Ci sono delle complessità, la politica le deve gestire, oltre a evidenziarle. La strada non è quella del rimuovere a colpo secco. C’è il tema medici, c’è il tema dirigenti, c’è il tema politica attorno all’ISS. Il mandato dei dirigenti è già nella mia disponibilità. E’ una decisione che posso prendere domani mattina, non servono 6 giorni di dibattito e un Odg. Stop alle derive mediatiche e politiche. Ognuno stia al suo posto e faccia il suo mestiere. Mi impegnerò di più per essere più vicino ai medici, ai dipendenti dell’ISS, ai dirigenti e ai politici, di maggioranza e opposizione. I problemi non si risolvono cacciando, ma mettendo ordine.
La Consulta è un organismo al quale ho sempre partecipato. Ci sono le componenti sociali del Paese. Ha fatto un lavoro sempre molto buono in questi 3 anni e mezzo. E’ un organismo di indirizzo, non un consiglio di amministrazione. Nella seduta di maggio ero assente. La relazione esprime una posizione forte che non va accantonata. Nei contenuti della relazione vedo uno sfogo. L’arrivo del Budget era già previsto. In futuro servirà più puntualità. Rispetto alla testa del direttore, la Consulta parla di Comitato esecutivo. Si rileva l’opportunità di prevedere interventi legislativi sulla governance dell’istituto. Non si chiede la testa di qualcuno. Si dice che la legge del 2004, che ha riorganizzato l’ISS, ha dei limiti. Si chiede una risposta legislativa.
Pensiamo a non commissariare l’ISS. Non dobbiamo fare la cacciata dei dirigenti che sanno fare il loro lavoro. C’è un problema, che riguarda i rapporti interni. Mi prendo le mie responsabilità, voglio vedere se nell’arco di alcuni mesi riusciamo a invertire questa tendenza. Centralizzerò di più per capire se serve un azzeramento oppure è sufficiente correggere le cose. In Consiglio in giugno non ci sarò perché a New York, alle Nazioni Unite, ho un impegno preso da tempo. Non può esserci un dibattito senza di me. A luglio voglio vedere se la mia maggioranza vuole governare la sanità, e parlo anche del bilancio dell’ISS, oppure se non lo vuole fare”.
Franco Santi, Civico 10: “Rispetto all’elenco delle dolenze fatto dalla consulta, si evince chiaramente che è una situazione che si porta avanti da tempo. Non è una cosa degli ultimi giorni. E’ uno sfogo, sì. Ma allucinante. E’ una denuncia di mancanza di rispetto istituzionale che crea problemi all’ISS. Se c’è un problema personale di rapporti fra gli organismi si deve fare qualcosa. L’ISS viene messo in difficoltà continuando a perpetrare questa situazione. L’unica cosa da fare è modificare i rapporti, con persone nuove. Se non vengono presi provvedimenti il Consiglio deve chiederne conto. Era opportuno un comma nel prossimo Consiglio. Se il segretario è assente si può pensare a una comunicazione condivisa della commissione con ciò che va fatto da domani”.
Augusto Michelotti, Sinistra Unita: “La consulta denuncia di non aver potuto vedere il budget, come previsto dalla legge. La consulta esprime perplessità sulla gestione dell’ISS da parte di un comitato esecutivo con 3 direttori che trasmettono l’impressione di essere in conflittualità fra di loro. Come può funzionare un apparato che si basa su figure apicali di questo tipo. Si riversa incertezza sul futuro. Come si può tenere in piedi una struttura giudicata non idonea. Bisogna cambiare le persone. Il direttore generale non va bene, non ha creato armonia nella struttura”.
Elena Tonnini, Rete: “Il segretario ha legato ciò che accadrà all’ISS al proprio ruolo. Ha mandato una specie di aut aut alla propria maggioranza. Un equilibrio precario politico si sta evidentemente riflettendo sull’equilibrio precario dell’ISS. Il segretario di Stato ha il dovere di indicare un indirizzo quando inizia il suo mandato. Agire sulla prevenzione, per esempio. Quello è un indirizzo. Il tentativo di portare in aula una legge su Fondiss che va a recepire quanto abrogato con il referendum, per ora rimandata, è una forzatura. Serve una politica di dialogo, anche con il comitato amministratore. Non si doveva fare in modo di arrivare a questo punto. Credo sia necessario cambiare le persone. Ma non è l’unica soluzione. Bisogna trovare soluzioni stabili per l’ISS, che non devono rispecchiare gli equilibri di maggioranza. Bisogna slegarsi da logiche di tipo partitico. Queste situazioni sono anche specchio di un governo che scricchiola? Non ci dobbiamo limitare a dire che una testa non va cambiata. Serve, ma assieme ad altro. C’è già un’indicazione sui prossimi nomi? E’ già deciso? Lo vorrei escludere”.
Nicola Renzi, Alleanza Popolare: “Alleanza Popolare ha condiviso le battaglie su Fondiss e libera professione medica. Pensavamo fossero proposte utili per il Paese. Non possiamo derubricare tutto alla ricerca di certi equilibri politici. E’ riduttivo. Nella gestione del comparto socio sanitario ci sono problematiche evidenti. Il primo attore dell’azione sanitaria deve essere l’assistito. Come per il sistema educativo c’è lo studente. Ma non si può pensare di fare un ospedale contro i medici, una scuola contro gli insegnanti. Altrimenti non si coglie l’obiettivo della qualità. La consulta non lamenta principalmente di non essere coinvolta, ma che alcune decisioni prese siano state sovvertite alla sua insaputa. Ciò diventa problematico. C’è la nostra disponibilità per ridisegnare la struttura della governance. Ciò non può bloccare altri percorsi, valutativi, sulle azioni messe in campo dalle persone che hanno ricoperto certi ruoli”.
Enrico Carattoni, Psd: “Quando è stata fatta l’audizione dei vertici in marzo avevo fatto un ragionamento. Avevo detto, da non esperto, che l’ISS è unico nel panorama che ci circonda, perchè comprende tantissimi servizi e settori. Ciò richiede competenze speciali, particolari. Non è come gestire un’ASL italiana. Dobbiamo fare i conti con gli organismi che abbiamo e con quello che ci dicono. Prendo atto delle difficoltà, si sono intrecciati vari livelli decisionali. La struttura fornita più di 10 anni fa all’ISS non deve essere autonoma. Bisogna capire se il problema sono le persone messe nei ruoli o solo i ruoli. Serve un ragionamento al netto della bagarre politica. Purtroppo il tema della sanità viene portato spesso agli onori della cronaca e dell’Aula. La politica deve capire, se ci sono queste tensioni dell’istituto, a cosa sono dovute. Ci sono state questioni per le quali i medici hanno invocato il trattamento retributivo. I referendum non hanno aiutato la risoluzione dei problemi. Va capito se quelle della consulta sono semplici sfoghi o meno. Non è utile per l’istituto andare avanti con un’acredine di questo tipo”.
Roberto Venturini, Pdcs: “E’ stato sbagliato intervenire sulla stampa sulle dinamiche di certi servizi, quello del direttore è stato un errore. Bisognava capire quanto successo e intervenire di conseguenza. Fare audit con attori che sono parte in causa non aiuta. Mi riferisco a ginecologia. Lavoro nell’ospedale da 25 anni. Non ho mai avvertito il clima di tensione attuale. In questi mesi non c’è un clima sereno, c’è disagio negli operatori, insofferenza. I dibattiti sulla libera professione hanno in parte causato ciò. C’è un senso di smarrimento da parte degli operatori perchè c’è una mancanza di condivisione delle scelte, che vengono sempre calate dall’alto. Non so se è da imputare al carattere dei dirigenti. Se due organismi come la consulta socio sanitaria e l’ASMO mandano dei gridi d’allarme, non si può fare finta di niente. Va capito cosa c’è sotto. Parliamo del bene più prezioso che abbiamo per i cittadini”.
Nicola Selva, Upr: “Ci sono vicende su cui non si può fare finta di nulla, cosa cambiare ora? La dirigenza? Non voglio tagliare la testa a qualcuno, ma qualcosa bisogna fare. Ci si chiede se dentro l’Iss siano diventati tutti matti. Non abbiamo mai assistito a lettere, dibattiti, polemiche come oggi. Nessuno vuole commissariare l’Iss ma non si può fare finta di niente o sminuire il problema. Il documento della Consulta non è fulmine a ciel sereno ma conseguenza di quanto si è trascinato da fin troppo tempo. Nell’ultimo Consiglio siamo stati troppo accondiscendenti era lì che dovevamo prendere provvedimenti. La politica si deve far carico dei problemi e per questo chiediamo oggi interventi determinanti sulla governance dell’Iss. La prima cosa che si dice è che i contributi all’Iss non sono sufficienti, la Consulta dice che i budget non li ha visti, non c’è trasparenza sulla spesa, sono aspetti che vanno chiariti se si dice che non bastano i contributi all’Iss”.
Paolo Crescentini, Ps: “Sull’Iss non si deve sviluppare una diatriba politica, ma la politica deve trovare soluzioni per far sì che la sanità resti un fiore all’occhiello della Repubblica di San Marino. E’ vero che ultimamente le cose non vanno come dovrebbero, le nostre critiche le abbiamo mosse da diverso tempo. Solo impostando nuove linee di indirizzo si risolvono i problemi. Le dichiarazioni rilasciate dal Dirigente ledono la credibilità ottima del reparto di Ginecologia e di tutta l’Iss, è inammissibile che certe dichiarazioni siano rilasciate con questa facilità agli organi di informazione. Si cerca di denigrare il lavoro di altri per salvaguardare il proprio. Se oggi siamo di fronte a questa situazione non si può non sottolineare la debolezza della gestione politica dell’Iss, il segretario di Stato ha lanciato un diktat preciso, o governo e maggioranza sono in linea con quanto deciso o è necessario fare un esame al proprio interno. Siamo a fine legislatura è difficile capire se le linee intraprese saranno portate avanti dal prossimo governo, ma sulla Sanità si deve trovare una strada comune per far continuare l’Iss a svolgere il suo ruolo. Per noi è necessario che la governance dell’Iss che sappia salvaguardare istituto e non denigrare gli altri per salvaguardare se stessa”.
Stefano Canti, Pdcs: “Nel precedente dibattito sull’Iss di marzo sono emerse le buone qualità dell’istituto. Nel frattempo la lettera della Consulta vuole evidenziare problematiche emerse successivamente a quel dibattito. Oggi noi avremmo dovuto affrontare un dibattito differente da quello emerso. Il segretario di Stato ha portato oggi delle problematiche su cui governo e Consiglio saranno chiamati ad esprimersi, come il piano strategico dell’Iss, oggi il dibattito doveva essere improntato su questo ambito. Mi auguro sia portato avanti successivamente. Oggi siamo qui a dibattere sulla lettera dalla Consulta che ha posto problemi che vanno presi in debita considerazione. Si stigmatizza la comunicazione a mezzo stampa del Direttore generale, è stato un atto irresponsabile. Ha creato allarmismi e non va bene. Non credo utile parlarne però nel prossimo Consiglio dei contenuti della lettera della Consulta, ma magari è possibile convocarla in audizione in Commissione a luglio e successivamente fare dibattito in Consiglio”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato, replica: “Oggi c’è stato un dibattito molto chiaro. Censuro in questa sede le dichiarazioni del Direttore, è evidente che la modalità ha creato una forte tensione e preoccupazione. Non dobbiamo passare dal dibattito sui problemi della sanità a quello dei rapporti interni alla sanità. Io su questo ci voglio lavorare. Il Consiglio Grande e Generale nel suo Odg ha dato un mandato politico chiaro alla segreteria di Stato di fare gli atti che servono, abbiamo fatto la stabilizzazione, il fabbisogno e tante altre cose. Oggi non ho sentito un dibattito sui servizi che non vanno ma una preoccupazione della Commissione sui rapporti, i caratteri, le dichiarazioni. Io non ho detto che do le dimissioni, ma non bisogna nascondersi che c’è un aspetto politico, ci sono tematiche politiche aperte, non dobbiamo far ricadere l’istituto in questo terreno, ci devono essere le condizioni per fare leggi, interventi, risposte che servono, non è questione ‘dirigenti si o no’. Non ho lanciato la provocazione, ma ci devono essere le premesse per voler continuare il lavoro di riforma e riorganizzazione e incidere nel settore, credo ci sia la volontà di tutti. Se invece i temi dei rapporti, le conflittualità del problema politico sono prevalenti, è evidente che si dovranno fare valutazioni. Credo la Consulta possa essere sentita. Potrebbe essere una buona idea quella di fare un’audizione prima della prossima seduta del Consiglio grande e generale per chiarire gli aspetti da chiarire. Diversamente c’è un percorso già delineato dagli Odg approvati in Consiglio. Mi parerebbe un passaggio intelligente. Ho dato conferma a partecipare all’Onu per compiere un discorso sulla disabilità, il mio intervento è già fissato e non posso non andare a New York. Non vorrei entrare sui singoli interventi, non ho sentito di per sé riflessioni sbagliate, ma c’è necessità di gestire questi percorsi. Non si può dire: ‘ora c’è tensione e mandiamo la gente a casa’. Bisogna dare il giusto peso alle cose, discuterne e fare le valutazioni poi. L’Iss è l’unico ente che ha anticipato dei meccanismi di condivisione delle scelte, dopodiché le scelte poi vanno prese. Non sono d’accordo sulla liquidazione coatta, ma sull’affrontare seriamente le cose. Io sono altra cosa dai dirigenti Iss, dal Comitato esecutivo e dalla cittadinanza cui dobbiamo guardare, pazienti e persone non devono avere problemi. Sono successi fatti gravi, non devono più accedere, c’è il mio impegno a lavorare di più, lavoriamo tutti per essere costruttivi, non per liquidare situazioni con velocità anche sospetta”.