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Teatro Concordia, luogo di pace (e di una “prima)

da Redazione

I lavori iniziarono nel 1866 e si conclusero solamente 6 anni più tardi. Inaugurò con “Adelinda”, negli anni venne restaurato. Oggi ha 402 posti.

 

Situato nell’antico Mercatale – Borgo Maggiore, dal 2008 inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO assieme al Centro storico -, il Teatro Concordia era il più prestigioso teatro della Repubblica di San Marino di fine Ottocento.

Completamente ristrutturato e fornito di avanzatissime tecnologie per ospitare qualsiasi evento, oggi è tornato al pubblico più bello e funzionale di prima.

Ha una capienza di 402 posti ed è servito da un ampio parcheggio adiacente la funivia che in circa novanta secondi garantisce il collegamento con il centro storico della capitale.

 

IL CONCORDIA, IERI

Per recuperare la storia del teatro, scegliamo le preziose parole di Corrado Ricci, utilissime per recuperare qualche pagina.

“I borghigiani costituirono ‘La Società del nuovo teatro di Borgo’ e dai verbali che iniziano dal 1865, sappiamo che per soddisfare questa necessità, formularono un progetto contenente le basi generali dell’associazione e le esigenze della costruzione. Si stabiliva, inoltre, che il fabbricato restasse di proprietà dei Soci, ognuno dei quali sarebbe diventato proprietario di uno dei palchi previsti. I lavori vennero iniziati nel 1866, sotto la direzione di Giuseppe Reffi e del fratello Eusebio, e terminarono solo nell’agosto 1872”.

Già un anno prima avrebbe potuto essere terminato se non fossero finiti i soldi a disposizione per la sua realizzazione.

Nell’ottobre del 1871, infatti, si comunica che occorrevano ancora 10.000 lire per la sua ultimazione, e per reperirle si propone l’assegnazione di alcune onorificenze a persone che le avevano richieste.

 

LE RIFINITURE ALL’INTERNO

Il romano Luigi Cocchetti, insegnante all’Accademia di Roma, raffigurò la Repubblica in forma di donna, avvolta nella bandiera bianco azzurra e seduta sopra un macigno della Rupe del Monte Titano, mentre osserva, con amore ed attenzione, la congiunzione delle mani appartenenti a due angeli che simboleggiano Borgo e Città.

Una stupenda immagine femminile, che rappresenta la Concordia, protegge la stretta delle mani dei due angeli.

In basso vennero rappresentati due putti: l’uno sosteneva un sacchetto a borsa e l’altro alcuni frutti freschi che, allegoricamente sottolineavano quanto la riconciliazione fra i due paesi fosse foriera di ricchezza e prosperità. (Il dipinto, deterioratosi durante la seconda guerra mondiale, finì per avariarsi completamente).

La sera del 18 agosto 1872 ebbe luogo l’inaugurazione del Teatro con lo spettacolo della nuova opera musicale “Adelinda”, ambientata proprio in Repubblica.

I giornali dell’epoca ricordano tanto gli autori (Ghislanzoni e Mercuri) quanto i magnifici esecutori di quest’opera che furono applauditissimi e chiamati numerose volte a scena aperta alla fine di ogni atto.

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