SAN MARINO – Dopo la presentazione del progetto riguardante la centrale elettrica – prima alle forze politiche e poi alla cittadinanza nella serata pubblica a Faetano – in cui la Segreteria al Territorio ha illustrato gli aspetti tecnici ed economici di questo investimento di rilevanti dimensioni, il PDCS intende effettuare alcune riflessioni.
Il valore di questo progetto, che vede come promotrici alcune aziende, quotate in borsa, di primo piamo sul panorama internazionale, conferma ancora una volta la fiducia che San Marino ha recuperato verso l’esterno e l’attrattività che il nostro Paese esercita sugli investitori esteri per la competitività del proprio sistema economico-fiscale.
Sul piano tecnico, sebbene non siamo in grado di valutare eventuali conseguenze che questo progetto potrebbe avere a livello microclimatico-ambientale, si deve rilevare la portata tecnologica di un impianto all’avanguardia con un altissimo rendimento energetico che potrebbe costituire una soluzione alla fornitura di energia elettrica per il territorio.
Tuttavia, per una centrale di queste dimensioni, che supera enormemente il fabbisogno energetico di San Marino e che si insedierebbe per produrre energia elettrica da vendere ad acquirenti esteri, utilizzando gas importato da fuori confine, oltre all’importante impatto ambientale, si deve definire con attenzione l’accesso, garantito nel tempo, al mercato energetico in ingresso (gas naturale) ed in uscita (energia elettrica). Una condizione indispensabile per il buon esito del progetto.
Pertanto, comprendendo e condividendo le perplessità sollevate dalla cittadinanza nella recente serata pubblica a Faetano, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese invita il Governo a valutare la fattibilità di questo investimento attraverso la creazione di forme consortili con le Regioni limitrofe, come previsto nell’Accordo di Cooperazione tra San Marino e l’Italia.
Una sinergia finalizzata ad un progetto di utilità comune ad Italia e San Marino, che potrebbe garantire a questo investimento i vantaggi economico-fiscali – concessi dal nostro Paese – e, nel circondario, quegli spazi utili ad insediare stabilimenti produttivi di così grandi dimensioni e tipologia che il nostro territorio, per le limitate dimensioni e caratteristiche, non è in grado di offrire.
Il PDCS ritiene, pertanto, che solo cercando utili e reciproche sinergie con i territori limitrofi – sul piano economico ed energetico – potranno essere superate le criticità presentate da questo investimento. Un’importante opportunità per garantire l’autonomia energetica di San Marino e di molte amministrazioni locali italiane – per tutto il tempo necessario al progressivo passaggio alle energie rinnovabili – che consentirebbe di portare aziende che, per Know-how e capacità imprenditoriale, sarebbero un’indiscutibile risorsa per tutto il territorio.