“Ho visto sul Wall Street Journal che Trump si era incontrato con Salvini e sono subito entrato in argomento, gli ho chiesto come si vede rispetto ai movimenti politici europei più a destra e ho specificamente citato Le Pen in Francia e Matteo Salvini in Italia, che, gli ho detto, mi sembra abbia incontrato. A quel punto Trump ha subito detto ‘Non è vero non l’ho incontrato e non avrei voluto incontrarlo’ gli ho detto di aver visto la notizia sui giornali, e ha semplicemente ripetuto: ‘Non l’ho incontrato’. Questo è stato in sostanza quello che ci siamo detti. Mi è sembrato chiaro che non volesse parlare dei politici europei, e di certo voleva chiarire di non aver avuto una relazione di nessun genere con Salvini.” Cosi Michael Wolff giornalista autore dell’intervista su Hollywood Reporter a Donald Trump, intervenuto ad America24 di Mario Platero su Radio 24, racconta la reazione del candidato americano alla domanda del giornalista su Salvini. Wolff spiega poi ancora: “l’impressione che ho avuto io durante questa nostra lunga conversazione è che Trump vuole liberarsi di qualunque cosa che possa distogliere l’attenzione da se stesso. In sostanza non diceva soltanto ‘non lo conosco, non l’ho incontrato’ ma diceva anche “di questo non me ne importa nulla parliamo di me”.
A Platero che gli chiede se Trump sia uguale agli esponenti della destra europea Wolff risponde: “Non credo lo sia. Provo a descriverlo, Trump non è affatto interessato alla politica o alle opinioni politiche, non ha né una politica né una sua ideologia. La sua intera motivazione elettorale ruota attorno a se stesso. Tutta la sua credibilità si fonda sul fatto che lui è una persona straordinaria, non perché creda in cose eccezionali, attenzione, ma perché la gente pensa che lui sia una persona fuori dal comune. E’ l’esempio perfetto dell’auto celebrazione, dell’intrattenitore.” E a Platero che su Radio 24 domanda se sia possibile fidarsi risponde sincero: “Credo sarebbe un straordinario atto di fede fidarsi di qualcuno le cui idee, opinioni e punti di vista cambiano in ogni momento. Puoi essere certo che otterrà molti consensi, che attirerà l’attenzione di un numero elevatissimo di persone, che sarà come un incantatore sul palco. Non credo però che potrà essere in grado di impostare una vera e propria linea di governo, queste e’ una differenza non da poco.” E aggiunge: “Non credo che possa vincere a Novembre. Penso che rappresenti un’idea talmente assurda di quel che dovrebbe essere un uomo politico, o di un nuovo modo radicale di fare la politica che alla fine la maggioranza degli americani non avrà il coraggio di passare su quello, potranno trovarlo ipnotico e divertente ma nessuno può pensare che potrà gestire la macchina del governo”.
A Platero che gli fa notare che abbiamo avuto qualcuno simile a lui in Italia, Berlusconi, un intrattenitore, che divertiva e catturava l’immaginazione della gente, e che ce l’ha fatta, Wolff replica: “E’ vero ma direi che sarà proprio quell’esperienza in Italia a far risuonare quella nota di cautela nella testa della maggioranza degli elettori americani.”