E’ in corso in questi giorni a Roma la 154° sessione del Consiglio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), alla quale partecipa di diritto anche la delegazione della Rappresentanza permanente sammarinese. San Marino è infatti stato eletto nel Consiglio della FAO nel 2015, con mandato a termine nel 2017, quando la Repubblica lascerà il posto all’Estonia, prossimo Presidente di turno dell’Unione Europea.
Il Consiglio, organo esecutivo dell’organizzazione, durante questa settimana è chiamato a deliberare sulle linee guida in tema di semplificazione delle procedure, sull’importante processo di decentralizzazione in corso e soprattutto sui nuovi obiettivi strategici dell’Organizzazione, che riflettono i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite lo scorso settembre. In particolare, molta attenzione sarà posta sull’obiettivo 2: “eliminare la fame, conseguire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile”, che chiama in campo proprio la FAO e tutte le sue principali aree di intervento.
Si lavora quindi con una FAO rinnovata e sempre più efficiente, in grado di assistere i Paesi membri a implementare l’Agenda 2030 e di monitorare i risultati raggiunti attraverso la realizzazione di indicatori comuni. Inoltre, le recenti dichiarazioni di Parigi sui cambiamenti climatici – per le quali la FAO ha svolto un ruolo fondamentale nel dimostrare come l’agricoltura abbia un ruolo determinante nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici – nonché la preparazione di COP22 e la Conferenza di Istanbul sulle emergenze umanitarie, hanno evidenziato l’importanza del ruolo dell’agricoltura nel mitigare il fenomeno delle migrazione.
Oggi i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, l’emigrazione, la povertà e l’agricoltura sono sempre più intercorrelati. Ciò è emerso anche in occasione dell’evento parallelo organizzato nella giornata di lunedì da Santa Sede, Iran e Caritas Internazionale sul tema: “Fame e scarti alimentari; due facce della stessa medaglia”. Nel riprendere l’Enciclica Laudato Si’ del Pontefice, i partecipanti hanno ribadito che nel citare 800 milioni di persone che soffrono la fame non si parla di numeri, ma di esseri viventi, e della assoluta necessita di invertire la tendenza dalla logica del mercato verso una più equa e giusta distribuzione delle risorse.
I lavori del Consiglio dell’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite termineranno domani.