La prima impressione non è un marchio indelebile ma non si deve sottovalutare il fatto che potrebbe essere anche l’unica e ultima occasione per “dimostrare” un determinato valore.
di Roberto Parma
“La prima impressione è quella che conta”. Chiunque ha avuto la possibilità di riscontrare quanto concreta sia questa affermazione.
Non so se sia giusto o sbagliato ma penso sia inevitabile dare un primo giudizio basandosi unicamente sulle apparenze. Nelle aziende, situazioni di questo tipo si verificano spesso e le conseguenze non sono sicuramente trascurabili.
Pensiamo ad esempio ai colloqui di lavoro o al momento quando il venditore e il cliente si incontrano per la prima volta, oppure a tutte quelle circostanze di lavoro in cui non si esita a esprimere un’opinione sull’operato di un collega o di un collaboratore senza approfondire il contesto o conoscere i dettagli.
La prima impressione non è un marchio indelebile ma non si deve sottovalutare il fatto che potrebbe essere anche l’unica e ultima occasione per “dimostrare” un determinato valore.
Ugualmente però, cercare di fare colpo subito e ad ogni costo non è la strada da percorrere sempre: perché il rischio di creare un eccesso di aspettative facendo promesse che non si potranno mantenere avrà un effetto a volte persino peggiore di quello di una cattiva prima impressione.
Le aziende non sono immuni da pregiudizi ma hanno assoluto bisogno di persone costanti, di persone su cui poter contare.