Home FixingEditoriali Editoriale: Spending review più incisiva, UE, va ampliato il rapporto

Editoriale: Spending review più incisiva, UE, va ampliato il rapporto

da Redazione

La nostra Repubblica sta vivendo una situazione a più facce: se da un lato stiamo ancora facendo i conti con alcune pagine che riguardano il passato (su tutte, quelle relative alla vicenda “Torre d’Avorio”), dall’altro abbiamo due tempi – il presente e il futuro – che presentano fermento e sfide da vincere.

 

di Alessandro Carli

 

Il tam tam mediatico e di intenti che ruota attorno al Referendum ha parzialmente allontanato l’attenzione sullo stato di salute del Paese.

La nostra Repubblica sta vivendo una situazione a più facce: se da un lato stiamo ancora facendo i conti con alcune pagine che riguardano il passato (su tutte, quelle relative alla vicenda “Torre d’Avorio”), dall’altro abbiamo due tempi – il presente e il futuro – che presentano fermento e sfide da vincere.

Dopo l’approvazione della Legge sulla Rappresentatività, che apre una nuova era delle relazioni industriali, fondamentali per accompagnare la ripresa e lo sviluppo economico di San Marino, crediamo che sia assolutamente necessario portare a compimento le altre riforme – che fanno parte del programma elettorale del Governo – che sono ferme sui tavoli da molto, troppo tempo: in prima battuta l’introduzione dell’IGC – per la quale lo studio è stato praticamente concluso tant’è che è pronto il progetto di legge e la bozza del decreto attuativo –, ma anche il macroprogetto sul mercato del lavoro, strumento di “semplificazione” per le imprese in particolare per quel che riguarda la facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta, ma anche la riforma che dovrà riequilibrare il sistema pensionistico sul quale è stato preso l’impegno di redigere un progetto di legge che deve essere pronto entro il mese di settembre una volta completato il confronto con tutte le forze politiche e sociali.

Il Paese ne ha assoluto bisogno.

Questo è il momento di accelerare, anche perché i dati del Bollettino di statistica dell’UPECEDS relativo al primo trimestre 2016 – segnalano un aumento: al 31 marzo le imprese sono risultate essere 5.217, con un incremento, soprattutto grazie al manifatturiero (+8,2%), di 108 unità.

Questi timidi raggi di sole però non “scaldano” ancora, non ci si deve accontentare: il Paese ha bisogno di una schiarita generale e soprattutto duratura nel tempo.

Per questo l’ampio e lungimirante programma di Governo va portato sino in fondo, e accompagnato da altre significative misure, come quella della spending review, che deve essere rigorosa e incisiva: al fine di razionalizzare le politiche di bilancio e quindi liberare risorse preziose da investire in una serie di interventi mirati alla crescita, all’attrattività e alla competitività dell’intero sistema Paese.

Un altro elemento strategico è rappresentato dall’ampliamento del rapporto con l’Unione Europea per il quale è stata individuato l’accordo di associazione, uno strumento per perseguire obiettivi che possano delineare concreti orizzonti di crescita sociale, economica e culturale.

Lo chiedono le imprese ma anche i giovani, che rappresentano il futuro del Paese.

A loro va data una Repubblica non arroccata su vetusti status quo, ma all’avanguardia, dinamica, che sappia dialogare con l’esterno, che sappia guardare al futuro con speranza.

Una Repubblica di cui andare orgogliosi.

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