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Prestiti assistiti dallo Stato: definito lo spread massimo

da Redazione

Il DD di riferimento (47/2016) è stato ratificato nell’ultima seduta del Consiglio Grande. Oscilla tra il 4,5% per i mutui a 15 anni e il 5,75% per quelli tra 21 e 25 anni.

 

di Alessandro Carli

 

Nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale (fine aprile – primi di maggio) è stato definito, tra le altre cose, anche lo spread massimo e il tasso di interesse nominale di applicarsi sino al 30 aprile 2017 ai prestiti assistiti dal contributo statale (Decreto Delegato numero 47 del 2016).

“Lo spread massimo – si legge nella relazione del Segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi – è determinato tenuto conto delle finalità sociali della Legge numero 44 del 2015 e sulla base dell’andamento dei tassi effettivi di mercato comunicato da Banca Centrale della Repubblica di San Marino, sentite le associazioni di categoria del settore bancario e finanziario e le associazioni dei consumatori giuridicamente riconosciute”.

In particolare, nel rispetto della Legge che prevede una differenziazione del contributo a seconda della durata del finanziamento, è stato definito lo spread massimo applicabile indicando il 4,50% per mutui di durata fino a 15 anni, il 5,25% per mutui di durata da 16 a 20 anni e il 5,75% per mutui di durata da 21 ai 25 anni.

“Il Decreto Delegato – così ancora nella relazione del Segretario di Stato Iro Belluzzi – in applicazione dell’articolo 6 della Legge numero 44 del 2015 modificato dall’articolo 20 della Legge di Bilancio numero 189 del 2015, visto quanto comunicato da Banca Centrale, indica il tasso effettivo medio pari a 4,5872% che permette di determinare l’importo del contributo statale per mutui stipulati, sia tasso fisso che variabile per l’anno 2016.

Per quel concerne invece le “Emissione di titoli del debito pubblico – Repubblica di San Marino, tasso misto con cap, 31 maggio 2026” rimandiamo il lettore al Decreto Delegato numero 48 del 2016 scaricabile sul sito del Consiglio Grande e Generale e ratificato sempre nell’ultima sessione consiliare non prima di soffermarci su alcuni aspetto, ovvero sulle caratteristiche.

Quelli emessi dallo Stato sono titoli del debito pubblico a tasso misto, fisso per i primi 2 anni e variabile per i successivi 8 anni fino alla scadenza, con applicazione di un massimo (cap) al tasso variabile riconosciuto, con pagamento periodico di interessi in forma di cedole semestrali posticipate e con rimborso del capitale in un’unica soluzione alla scadenza, ovvero anticipatamente, in caso di esercizio della facoltà di rimborso anticipato totale o parziale da parte dell’Emittente, l’Eccellentissima Camera della Repubblica di San Marino.

Il valore nominale complessivo massimo dell’emissione è stata stabilita in 10.000.000 euro, il valore nominale unitario del titolo non frazionabile 1.000 euro.

Il numero massimo di titoli oggetto di emissione è di 10.000; la data di godimento iniziale è stata fissata al 31 maggio 2016; quella di scadenza al 31 maggio 2026 (durata 10 anni).

Il prezzo di emissione è del 100 per cento del valore nominale unitario, così come il prezzo di rimborso a scadenza.

Due le date di pagamento della cedola: 31 maggio e 30 novembre di ogni anno di durata dell’emissione, o, se non lavorativo, primo giorno lavorativo immediatamente successivo, senza riconoscimento di alcuna maggiorazione di interessi. Il tasso cedolare nominale annuo lordo è così stabilito: tasso fisso per le prime quattro cedole semestrali pari al 2,00 per cento annuo lordo; tasso variabile per le successive cedole semestrali fino alla data di scadenza pari al tasso Euribor 6 mesi (base 360) aumentato di uno spread positivo pari all’1,50 per cento su base annua, con tasso corrisposto comunque non inferiore allo 0 per cento e non superiore al 4,50 per cento su base annua.

“Banca Centrale della Repubblica di San Marino – così chiarisce la relazione che ha accompagnato la ratifica del Decreto Delegato – assume la qualità di agente pagatore, interviene per conto dell’Ecc.ma Camera nel regolamento delle operazioni di sottoscrizione, di pagamento delle cedole e di rimborso dei titoli del debito pubblico. Banca Centrale assume inoltre il ruolo di agente di calcolo ai fini della determinazione del tasso di cedole semestrali variabili”. I titoli del debito pubblico sono emessi e circolano ‘al portatore’ e sono gestiti in regime di dematerializzazione ai sensi del Decreto Legge 21 gennaio 2016 n. 4.

E’ affidato sempre a Banca Centrale il servizio di gestione accentrata dei titoli de materializzati.

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