Il Partito Democratico Cristiano Sammarinese esprime tutta la propria contrarietà al referendum proposto per togliere il quorum dalle consultazioni referendarie.
Pensare che in un Paese democratico una ridottissima minoranza possa decidere per l’intera popolazione risulta inaccettabile.
Al contrario, proprio per qualificare lo strumento del referendum e dare alla cittadinanza una maggiore possibilità di incidere sull’operato del Consiglio Grande e Generale per questioni rilevanti di interesse pubblico, il quorum referendario è stato portato al 25% degli aventi diritto di voto, residenti in territorio e all’estero. In sostanza servono circa 8500 SI perché un referendum sia valido.
Ad oggi, questa scelta consente alla cittadinanza anche la possibilità di abrogare una legge fatta dalla Maggioranza democraticamente eletta, che rappresenta circa 11.000 cittadini.
Togliere il quorum significherebbe che qualunque proposta legislativa potrebbe essere eliminata anche da una strettissima cerchia di persone che, all’occorrenza, potranno richiedere un referendum, costringendo ogni volta tutta la cittadinanza a dover partecipare per confermare una scelta fatta dal Governo che, legittimamente, la rappresenta su mandato elettorale.
E’ estremamente chiaro come un referendum senza quorum possa diventare uno strumento politico in mano a minoranze risicate, (guarda caso anche questi ultimi referendum sono stati proposti proprio da soggetti appartenenti ad alcuni movimenti o consiglieri indipendenti), se non addirittura ad alcune lobby che, magari sostenute economicamente, potrebbero incidere sulle scelte democratiche del Consiglio Grande e Generale.
Una ridotta minoranza rappresenta solo se stessa, non il Paese. Per questa ragione il Partito Democratico Cristiano Sammarinese invita la cittadinanza a votare no all’abolizione del quorum nei referendum.
c.s.
