Home categorieComunicati Stampa 5 Maggio: Giornata Europea per la Vita Indipendente per le persone con disabilità

5 Maggio: Giornata Europea per la Vita Indipendente per le persone con disabilità

da Redazione

5 Maggio: Giornata Europea per la Vita Indipendente per le persone con disabilità.

“Il grado di libertà di un uomo si misura dall’intensità dei suoi sogni” (Alda Merini).

Poter decidere di esprimersi e di agire, poter scegliere il proprio stile di vita, i propri fini e le maniere in cui realizzarli, è la condizione minima, ma basilare, per cui un essere umano possa dirsi libero.

Per le persone con disabilità la libertà di scelta è il diritto di poter vivere proprio come chiunque altro, con la possibilità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e le proprie attività, con le sole limitazioni che hanno le persone senza disabilità. E’ il diritto all’autodeterminazione della propria esistenza per affrontare e controllare in prima persona, senza essere obbligati ad accettare decisioni esterne prese unilateralmente da altri, il proprio quotidiano e il proprio futuro. In definitiva, è la libertà alla Vita Indipendente, nonostante la disabilita’.

Ogni società che pretende di essere una democrazia e che rispetta i diritti umani deve estendere questi diritti a TUTTI i suoi cittadini.

Cambiare paradigma nella considerazione delle persone con disabilità è un passaggio fondamentale, che non può prescindere dall’applicazione dell’articolo 19 “Vita indipendente ed inclusione nella società”, della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Vivere indipendentemente rappresenta infatti la nuova frontiera da cui le politiche sociali dovrebbero partire, per riconoscere alle persone con disabilità il diritto di vivere come tutti gli altri, liberamente.

La vita indipendente è una tappa nel percorso di vita della persona, una tappa fondamentale che parte dal riconoscimento basilare della dignità e unicità della persona che, nellʼetà adulta, ha il diritto di realizzare il proprio particolare progetto di vita, al di là ed oltre i propri limiti.

Per questo quando si parla di vita indipendente occorre andare al di là di standard progettuali per mettersi nella prospettiva della costruzione di opportunità che partono dalla storia di “quella” persona e si aprano su scenari rispettosi delle differenze di ciascuno.

Molto spesso questo percorso è lasciato alla sommatoria di esperienze che il soggetto fa, e avviene quasi casualmente, ma è possibile immaginare delle tappe che aiutino le persone ad arrivarci in modo più consapevole.

Fondamentale è poter usufruire di percorsi riabilitativi che, come descritto nellʼICF*, possano avviare processi attraverso i quali mettere in condizione le persone con disabilità di raggiungere il loro livello funzionale ottimale, sia fisico che intellettuale, sensoriale e sociale, fornendo loro gli strumenti per cambiare le proprie vite attraverso l’acquisizione progressiva di un maggior grado di indipendenza.

Attraverso questi progetti di “(ri)abilitazione globale” sarà possibile attivare dei percorsi di supporto psico-sociale e di apprendimento, di formazione- informazione, insomma, che consentano alla persona con disabilità la possibilità di acquisire quella più ampia conoscenza di sé e quei dati che gli permettano di padroneggiare e gestire consapevolmente e autonomamente la propria vita.

Eʼ fondamentale dunque superare la cultura del mero assistenzialismo, e una delle chiavi per rompere tale cultura è, come già avviene in altri paesi, una maggiore attenzione e uno stile di assistenza alla persona disabile che punti all’autogestione e autodeterminazione allo scopo di consentirle di esercitare le proprie libertà. Sono queste le soluzioni che consentono alle persone con disabilità di liberare la propria esistenza che è costituita, come per chiunque, da bisogni e necessità ma anche da sogni. Il primo e più importante ausilio di cui le persone con disabilità necessitano per la loro libertà e per uscire dalla condizione di subalternità è l’Assistente Personale. È una figura professionale nettamente diversa da quel che è oggi in Italia l’assistente domiciliare. Si parla infatti di persone preparate a rispettare i principi della Vita Indipendente, formate dalle stesse persone con disabilità a svolgere le funzioni con esse pattuite. Soltanto rispettando queste indicazioni è possibile organizzare l’assistenza personale in modo che sia garantita la massima libertà di scelta. E’ necessario cominciare da qui: dal rendere possibile ad ogni singolo utilizzatore di questi servizi il poter scegliere: da chi farsi aiutare, come farsi aiutare, quando farsi aiutare.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento