Pittsburg, l’atleta del Tecnoplay Team è ancora il “Re del flipper”. L’azienda sammarinese: “Estremamente fieri di lui e di tutta la squadra”.
di Daniele Bartolucci
Daniele Acciari ha sbancato anche Pittsburgh, laureandosi per la quarta volta campione mondiale di flipper. L’atleta di Rocca di Papa ha portato quindi ancora una volta sul gradino più alto del podio i colori italiani e del Tecnoplay Team, con una vittoria schiacciante ai Mondiali di Pittsburgh, sbaragliando gli agguerritissimi avversari che hanno cercato di scalzarlo dal trono. Ma il re è il re e Acciari ha dettato legge per l’ennesima volta vincendo il torneo a gironi dosando grinta e tranquillità, due doti rivelatesi fondamentali soprattutto in finale, dove ha strapazzato l’americano Josh Sharpe con il punteggio di 4 a 2. “L’ansia infatti”, ha sempre raccontato ai giornalisti, “gioca un ruolo negativo nelle gare. L’emozione è stata mia nemica in molte occasioni, per esempio nelle competizioni importanti come gli Europei e il Mondiale, ma anche in altri tornei minori: fa parte di me stesso e non posso eliminarla del tutto, solo nasconderla, controllarla e agire in modo che i concorrenti mi temano, rendendoli più vulnerabili a livello psicologico”. La strategia funziona, se è vero che questo è il suo quarto mondiale, dopo Minneapolis nel 2010, Seattle nel 2012, Goteborg nel 2015. Tutte competizioni che, assieme ad Europei e altri tornei importanti, hanno portato Acciari in giro per il mondo, grazie al suo straordinario talento e il supporto, che non è mai mancato, di Tecnoplay, azienda sammarinese leader nel settore del gaming, che “è estremamente lieta di complimentarsi con Daniele Acciari che, per la quarta volta negli ultimi 6 anni, ha conquistato il titolo di Campione del Mondo di flipper sportivo. Siamo estremamente fieri”, spiegano da Tecnoplay, “di avere supportato anche quest’anno la squadra italiana che ci ha dato e continua a darci grandi soddisfazioni e vogliamo quindi ringraziare ufficialmente tutto il Tecnoplay team e complimentarci con tutto lo staff Ifpa Italia ed il suo rappresentante Alessio Crisantemi per il grande successo della trasferta italiana a Pittsburgh. Negli ultimi anni il nome del Tecnoplay team ha aggiunto alla propria vetrina trofei su trofei e questo grazie all’impegno ed alla costanza di tutto il gruppo ed alla bravura dei giocatori che ne fanno parte”. “Complimenti ancora sia a Daniele per il mondiale che al team Europeo che ha conquistato la Epstein Cup”, ricordano dall’azienda, citando l’ennesimo titolo a squadre raccolto proprio in questi giorni, sconfiggendo – proprio come Acciari due giorni dopo – il team statunitense.
Sfide mondiali, dunque, per un gioco che non tramonta mai e che fa riscoprire valori antichi, ormai persi nella società moderna. Valori che Acciari conosce molto bene e che, come ambasciatore del flipper, ha portato in giro per il mondo in questi anni, ma anche in radio (intervistato anche da Radio Deejay) e in tv (ha partecipato anche a Italia’s got talent): “In Italia vedo molte persone che associano il flipper a giochi di azzardo, tipo slot machine e quindi ad un gioco di fortuna, ma non è affatto cosi. Il flipper è un gioco dove bisogna mettere in risalto le proprie qualità di controllo palla, i riflessi e soprattutto la versatilità di cambiare macchina in ogni momento. Non tutti hanno la capacità di abituarsi all’istante alla nuova macchina da gioco, ma il punto forte nei tornei è proprio quello e basta un buon allenamento per cavarsela egregiamente. Il flipper non è uno sport semplice”, spiega il pluricampione, “in realtà è molto difficile da capire ed ha molte varianti. A differenza del calcio con regole universali in ogni campo da gioco, nel flipper ci sono regole completamente diverse nei vari contesti ed occorre impararle in modo da acquisire una strategia valida su ogni tipo di flipper, considerando che si avrà a che fare con oltre 150 varianti. Un buon giocatore deve capire immediatamente con quale tipo di macchina ha a che fare, lo stato di usura, la sua pendenza, i rimbalzi che compie la palla e quindi prevedere ed evitare buche che portano alla fine della partita”. Eppure “sembra che un giocatore di flipper non faccia nulla di faticoso, ma il discorso è ben diverso quando si gioca una competizione cosi intensa. Basti pensare alle braccia e al petto che cominciano a far male dopo il primo giorno e sempre più fino alla fase conclusiva del torneo e a questo si deve aggiungere, ripeto, la pressione psicologica”. Ma perché tutti questi tornei all’estero e non, magari in Italia? Acciari vorrebbe infatti che anche in Italia questo sport avesse una maggiore diffusione per poter rappresentare nelle gare internazionali, non solo se stesso ma tutta la Nazione. Per questo sta pensando di fondare una Lega nazionale di flipper, soprattutto per riavvicinare i giovani a questo sport. Nel frattempo si gode questo titolo, giocando e allenandosi per il prossimo torneo.