Nonostante la sua taglia minuta (al massimo 15 cm), è un vorace predatore e si ciba di un gran numero di invertebrati.
di Daniele Bartolucci
Il paganello è un comune pesce d’acqua salata, appartenente alla famiglia dei Ghiozzi. Nonostante la sua taglia minuta (al massimo 15 cm), è un vorace predatore e si ciba di un gran numero di invertebrati. Questo lo rende un’ottima preda per i pescatori, anche poco esperti: infatti abbocca senza indugi, riempiendo i carnieri dei suoi cacciatori, facilmente riconoscibili sulle palate dei porti di mezza Italia. Le sue carni infatti sono prelibate, adatte per fritture o brodi raffinati. E’ un pesce presente nel Mar Mediterraneo, di cui è originario, così come nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale, ma è anche una delle pochissime specie che, attraverso il Canale di Suez, sono riuscite a colonizzare il Mar Rosso. In pratica, mentre i migranti lessepsiani hanno invaso i nostri mari, il paganello ha fatto il percorso inverso, cercando fortuna nei paesi arabi. E nonostante sia un pesce “emigrato” e longevo (vive anche 10 anni), passa quasi tutta la sua vita nascosto negli anfratti in attesa delle prede. E’ in questi luoghi nascosti che accade ciò che probabilmente pochi sanno di questo pesce, che vive per diverso tempo nella condizione di ermafrodito. Il paganello vive infatti in gruppi formati da un individuo maschile circondato da femmine, le quali hanno la naturale tendenza a cambiare sesso, ma il maschio dominante evita che ciò avvenga. Quando però il maschio muore, immediatamente una delle femmine cambia sesso trasformandosi nel nuovo padrone del nascondiglio.