Home FixingFixing Mastroianni: “Il teatro è tutto nella parola”

Mastroianni: “Il teatro è tutto nella parola”

da Redazione

Non sei la maschera che indossi ma il copione che pronunci in scena. Il segreto: accettare di essere l’attore principale ma non l’unico.

 

di Simona Bisacchi Pironi

 

Quale sarà la tua parte su questo palcoscenico? Prendi il mondo. Prendi la tua vita.

Afferra che sia il più grande spettacolo che sia mai stato portato in scena dall’inizio dei tempi. Accetta di essere l’attore principale. Ma non l’unico. Accetta di essere il protagonista. Ma non il regista. Il regista non si fa vedere ma scandisce i tuoi passi con la precisione disinvolta che di solito si attribuisce al destino. E siccome non ha più voce a forza di gridare cosa sarebbe meglio per la tua interpretazione, da qualche tempo è passato ai fatti, ti solleva e ti fa inciampare ogni volta che reciti il ruolo sbagliato.

Studia bene la parte, ma sappi che l’imprevisto fa parte della compagnia: non puoi cacciarlo dal palco, puoi solo imparare a improvvisare al meglio.

Porta uno specchio con te, perché tu possa riconoscere sempre te stesso qualunque sia il personaggio che devi recitare oggi.

Stira bene i vestiti di scena, cura trucco e pettinatura, e accudisci il tuo cuore, unico a dare vita ai tuoi quotidiani travestimenti. Senza di lui mantelli e scettri non ti farebbero apparire come un re, ma come un mendicante pazzo. Accudisci il tuo cuore e non pretendere di scoprire quello degli altri, rispetta il loro travestimento, e allora forse scoprirai che la loro corona di latta contiene dell’oro.

Rifugiati in camerino o dietro le quinte, ma non scendere in platea perché “Gli uomini devono sapere che in questo teatro, che è la vita umana, è concesso solo a Dio e agli angeli di fare da spettatori” (Francesco Bacone).

Impara il copione attentamente, “a teatro il testo va rispettato nelle sue virgole, va approfondito, perché tutto è nella parola” (Marcello Mastroianni). Non sei la maschera che indossi, ma le parole che pronunci.

E quando avrai imparato a inchinarti davanti ai fischi, quando tra inciampi e cambi di programma sarai comunque in grado di sostenere la tua parte, quando sarai talmente regale da non dover indossare corone di latta e mantelli per far capire agli altri chi sei… Allora finalmente potrai sentire il regista. Non la sua voce. Il suo applauso.

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