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Le piante capaci di purificare ambienti domestici e di lavoro

da Redazione

All’interno del Vivaio Righi abbiamo organizzato un seminario proprio in questi giorni per parlare dell’utilizzo di piante per purificare le nostre case, i nostri uffici e tutti gli ambienti di lavoro.

 

di Cristina Righi

 

Dalla natura arriva la risposta ad uno dei problemi più attuali: l’inquinamento degli ambienti domestici e di lavoro. All’interno del Vivaio Righi abbiamo organizzato un seminario proprio in questi giorni per parlare dell’utilizzo di piante per purificare le nostre case, i nostri uffici e tutti gli ambienti di lavoro. Sono infatti molti gli interrogativi sulla qualità dell’aria che respiriamo all’esterno delle case e delle aziende, ma non è di minore importanza la qualità di quella all’interno degli edifici. Molti sono infatti i problemi correlati alla “sick buildings sindrome” (lett. sindrome dell’edificio malato). Mentre gli scienziati si arrovellano per trovare rimedi, noi come consumatori possiamo fare la nostra parte per migliorare la qualità dell’aria che ci circonda e allo stesso tempo aggiungere valore alle nostre abitazioni, ma anche alla comunità, aggiungendo piante, alberi e altre presenze vegetali. Per quanto riguarda gli ambienti chiusi, va ricordato che alti livelli di inquinanti possono influenzare gli ambienti di lavoro, per questo occorre intervenire. E le piante possono darci un grosso aiuto. Studi recenti e comparati da autorevoli Istituti e organi di controllo hanno dimostrato infatti che le piante rimuovono realmente gli inquinanti all’interno degli edifici, purificando l’aria contribuendo a creare un ambiente migliore e più sano. Anche le comuni piante da interno possono rappresentare una valida arma contro i livelli crescenti di inquinamento nell’aria all’interno degli edifici. In particolare i diversi studi e ricerche si basano sul dato che ogni pianta tipo è stata posizionata in una camera di plexiglass sigillata in cui sono state iniettate sostanze chimiche. Si è evidenziato che la maggior parte delle piante rimuove tossine dall’aria come formaldeide, benzene, cilene, ammoniaca, acetone ed etilacetato. Da questo studio è emerso che il Philodendro, il Chlorophytum e il Photos variegato sono le piante più efficaci nel rimuovere la formaldeide: si pensi che una pianta di Sansevieria in una camera chiusa e contenente formaldeide può rimuovere anche l’85% dell’inquinante in 24 ore. La Gerbera e il Crisantemo sono state classificate superiori nel rimuovere benzene dall’atmosfera. Altre piante rivelatesi efficaci purificatori d’aria sono la Chamaedora, il Spathiphyllum e il Ficus, ma anche la Dracena, la Sansevieria, l’Hedera helix e l’Aglaonoema. Se è vero che le piante prendono le sostanze attraverso le piccole aperture delle foglie, le ultime ricerche scientifiche hanno determinato che oltre alle foglie, anche le radici e i batteri del terriccio delle piante contribuiscono tutti a rimuovere livelli in traccia di vapori tossici. Volendo si può creare, in ogni ambiente, un vero e proprio “purificatore d’aria vivente”, combinando carbone attivo e un ventilatore con una pianta in vaso. Le radici della pianta crescono proprio nel carbone e lentamente degradano le sostanze chimiche ivi assorbite. Ciò riconferma che il mondo dei vegetali in genere è in grado di rigenerare gli ambienti, gli spazi, i territori, i biotopi locali, in particolare ottimizzano e migliorano l’evoluzione della specie umana. A riprova di quanto enunciato è inderogabile ripartire da un sistema agro rurale integrato.

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