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San Marino, domanda e offerta si incontreranno online

da Redazione

La riforma del mercato del lavoro: le prime osservazioni di ANIS. Una risposta alle esigenze delle imprese e al crescente numero di disoccupati.

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di Alessandro Carli

 

Il mondo del lavoro, a San Marino, è regolamentato da leggi e norme che in molti casi riportano la data del vecchio millennio. Un problema più volte rimarcato dalle aziende e che, se messo a specchio con altre Nazioni, limita sensibilmente il “fare impresa”: i mercati chiedono di aprirsi, di confrontarsi con l’esterno, di regole al passo con i tempi. Da due anni il Titano ha iniziato a lavorare sulla materia e a inizio marzo è stata presentata la nuova riforma, denominata “Disciplina dei rapporti di lavoro”, che di fatto racchiuderà in un testo unico tutte le normative (tra le più importanti, ricordiamo la Legge numero 7 del 1961 “per la tutela del lavoro e dei lavoratori”; la numero 23 del 1977, la numero 95 del 1989 sul collocamento, la 131/2005 e la numero 156 del 2011 sulle semplificazioni). Una riforma che potrà avere un ruolo strategico per tutto il sistema Paese in ragione della sua capacità di “modernizzazione” e innovazione, potrà essere decisiva per le dinamiche economiche ed occupazionali dei prossimi anni. Sulla possibilità di migliorie e integrazioni da apportare alla bozza del Progetto di Legge, che è già stata presentata alla politica (maggioranza e opposizione) e alle parti sociali, il Segretario di Stato Iro Belluzzi si è detto “disponibile: è una bozza che può essere ancora oggetto di aggiustamenti”. E’ per questo, ma soprattutto per la sua importanza, che ANIS ha iniziato a convocare il tavolo della commissione interna, chiamato a studiare gli articoli-chiave e a scambiarsi opinioni ma soprattutto ad elaborare una serie di osservazioni “concrete”. Un lavoro in progress, quello della commissione dell’Associazione Nazionale Industria San Marino. Assieme al Segretario Generale William Vagnini facciamo il punto sullo stato di avanzamento. “Il testo richiede molto tempo in quanto parliamo di una riforma strutturale, e quindi necessita di analisi e approfondimenti”.

Dal primo confronto comunque, e prima di addentrarci in alcuni articoli specifici, sono emerse alcune riflessioni di massima: “Certamente la norma ha il merito di accorpare le leggi e i decreti che disciplinano, sin dal 1961, la materia” spiega il dottor Vagnini.

 

ANAGRAFE DEL LAVORO E SERVIZI

Tra i primissimi articoli esaminati del PdL, un’attenzione particolare è ricaduta sui numeri 6 e 7 (Titolo I), dedicato il primo all’anagrafe del lavoro, che “contiene la raccolta e l’aggiornamento dei dati (…) relativi a coloro che prestano o hanno prestato un’attività lavorativa” e il secondo ai servizi al mercato del lavoro.

“Le funzioni di intermediazione tra domanda e offerta, pur rimanendo di interesse pubblico – racconta il Segretario Generale –, si aprono ad altri soggetti attraverso l’utilizzo di una infrastruttura informativa” che di fatto consentirà “ai datori di lavoro e ai lavoratori di visualizzare online tutti i dati utili alla ricerca e selezione di personale”. Sempre l’art. 7 prevede la creazione di un Comitato per la Formazione e il Lavoro che sarà composto dal Direttore del Centro di Formazione Professionale e dell’Ufficio del Lavoro (o delegati), da un membro di ogni associazione dei lavoratori e dei datori di lavoro registrata e da un funzionario delegato dalla Segreteria di Stato per il Lavoro. “Un passo in avanti per avvicinare pubblico e privato – commenta -, ma diversa dalla creazione di un’agenzia privata come auspicato”. Questi due articoli specifici, piuttosto importanti, potrebbero essere oggetto di una norma stralcio con un suo iter indipendente e più veloce, per attuare da subito una migliore operatività del matching tra domanda e offerta.

 

SUBORDINAZIONE E DIPENDENZA

La commissione ANIS si è poi soffermata sull’articolo 9 (Titolo II), sulla “Subordinazione e dipendenza”.

“A nostro modo di vedere la legge e la giurisprudenza hanno individuato con precisione i criteri per definire il rapporto di lavoro dipendente e quindi le ulteriori complesse precisazioni creano nuove complicazioni. Il tutto per limitare un fenomeno che nella Repubblica di San Marino ha un rilievo assolutamente marginale” spiega il Segretario Generale. In attesa dei prossimi incontri sulla corposa materia, che racconteremo ai nostri lettori, ANIS guarda in avanti. “L’auspicio – conclude Vagnini – è che la ‘Disciplina dei rapporti di lavoro’, una volta terminati i tavoli di confronto e l’iter di approvazione, risponda a quello che è il contesto sammarinese: un ‘vestito su misura’ che sia semplice, chiaro e soprattutto fruibile”.

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