Home FixingFixing Imprese, segnali positivi: raggiunte le 5.200 unità

Imprese, segnali positivi: raggiunte le 5.200 unità

da Redazione

Segno in su per il manifatturiero, la “locomotiva” dell’economia della Repubblica. Crescono però i disoccupati. Meno di 100 i frontalieri, molti sono “alti profili”.

PMI bandiera 

 

 

di Alessandro Carli

 

Cresce il numero di imprese operanti sul territorio della Repubblica di San Marino. Siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi ma i dati dell’Ufficio di Statistica, riferiti a fine febbraio 2016 (e quindi piuttosto “freschi”), mettono in evidenza un trend di crescita. Complessivamente difatti il numero di imprese presente è di 5.202 unità. Numeri interessanti se comparati a quelli del 2013 (5.184), del 2014 (5.080) e del 2015 (5.141), ma anche rispetto ai mesi di dicembre 2015 (5.141) e di gennaio 2016 (5.157). Come già scritto da San Marino Fixing più volte, a trainare il sistema, soprattutto per il suo saper creare posti di lavori ed economia, è il comparto manifatturiero, mai così in salute dal 2013 (ultimo anno disponibile nel bollettino): al 29/2016 le imprese operanti in questo settore sono risultate essere 495 (nel 2013 erano 443, 445 nel 2014, 485 nel 2015). I numeri realizzati il mese scorso, a leggere i dati, sono in linea con la crescita registrata nel mesi precedenti: da luglio 2015 in poi difatti si è passati da 464 alle 471 unità di agosto, alle 472 di settembre, 479 di ottobre, 485 a novembre e dicembre, 492 a gennaio 2016.

L’attività che vede il maggior numero di realtà è quella della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 65 imprese. 50 sono quelle che si occupano di fabbricazione di macchinari e apparecchiature NCA, 45 le industrie alimentari, 41 le “altre industrie manifatturiere”, 29 per “riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature”, 28 rientrano nella sezione “Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici” e nella confezione di articoli di abbigliamento, pelle e pellicce, 27 quelle inserite nella “Fabbricazione di carta e prodotti di carta” e nella stampa e riproduzione di supporti registrati, 24 chi fabbrica “articoli di gomma e materie plastiche”, 22 per “Fabbricazione di mobili”, 20 le industrie del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili). Nove sono invece le aziende tessili. Le circa 500 aziende manifatturiere, sempre al 29/02, danno lavoro a 5.279 persone. La maggior parte dei dipendenti lavora nelle società manifatturiere (5.106), 161 invece sono quelli impiegati nelle imprese individuali, 9 nelle cooperative e 3 in “altre forme giuridiche”. In salita le attività professionali, scientifiche e tecniche (1.079 a febbraio quando a dicembre 2015 erano 1.056 e a gennaio 2016 una in meno rispetto al mese precedente, 1.055) e altre attività di servizi (596: nel 2013 erano 521, 564 l’anno successivo; 586 nel 2015). Più o meno in linea con i mesi e gli anni scorsi invece i numeri delle imprese che si occupano di agricoltura (a febbraio 2016 sono state contate 73 realtà), trasporto e magazzinaggio (99), attività di servizi di alloggio e ristorazione (179), attività finanziarie e assicurative (68), quelle immobiliari (262), il noleggio agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (189), istruzione (23), sanità e assistenza sociale (124). In sofferenza invece le costruzioni. Eccezion fatta per il 2013 (431 realtà), dal 2014 in poi i numeri oscillano tra le 415 unità e le attuali 417 (gennaio e febbraio 2016). Il comparto, al 29/02, dà lavoro a 850 persone, quasi tutte impiegate nelle “società” (759) mentre sono 91 quelli che lavorano nelle imprese individuali. Se guardiamo gli anni passati, vediamo che nel 2013 – periodo in cui la crisi era già assai presente anche a San Marino – le società che operavano sul territorio davano lavoro a 1.093 persone mentre l’anno successivo i dipendenti erano 1.027. La soglia psicologica dei “mille” è stata superata nel 2015 quando, al 31/12, i lavoratori sono risultati 930.

 

I RAMI DI ATTIVITÀ ECONOMICA

Per numero di imprese, a far la parte del leone è il commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli con 1.173 aziende. Al secondo posto le attività professionali (1.079), al terzo posto le altre attività di servizi (596). Nonostante i grandi numeri espressi assieme (poco più di 2.500 realtà), il numero dei dipendenti complessivo è al di sotto di quello del manifatturiero: 4 mila unità in tutto, suddiviso tra “commercio all’ingrosso e al dettaglio…” (2.525), attività professionali (1.138) e altre attività e servizi (386). Se mettiamo a confronto i numeri di quest’ultima voce, è facile notare una apparente “stortura”: il numero di attività presenti è di 596 unità mentre i lavoratori sono 386. Il bollettino di statistica riporta che i dipendenti che lavorano nelle società sono 151 (più o meno in linea con i numeri di ottobre, novembre, dicembre 2015 e gennaio 2016) mentre quelli delle imprese individuali sono 145.

 

FORZA LAVORO E DISOCCUPATI

Al 29 febbraio 2016 la forza lavoro complessiva (dipendenti + indipendenti + disoccupati) è risultata essere di 21.596 unità, in salita sia sui dati di dicembre 2015 (21.516) che su quelli di gennaio (21.404). Nello specifico, cresce il numero di dipendenti (18.095 quando a dicembre 2015 erano invece 18.082 e a gennaio 17.954) mentre cala quelli degli indipendenti (1.832 al 29/02; il mese prima erano 1.841). Preoccupanti i numeri dei disoccupati totali: 1.669, ma i così alti dal 2013. Dal 2013 sono sempre cresciuti, passando da 1.336 unità a 1.437 del 2014 e a 1.511 del 2015. Solo un anno fa (febbraio 2015) erano quasi 100 unità in meno rispetto ad oggi: 1.594.

Nel dettaglio, nel totale dei disoccupati la fascia di età più colpita è quella tra i 20 e i 24 anni (303), seguita dai “25-29 anni” (233). Sopra le 200 unità anche le fasce “30-34” (203), “35-39” (213) e “40-44” (204). Sempre a fine febbraio 2016 i disoccupati totali “over 64” sono 4. Quelli “in senso stretto” invece sono precisamente 1.346, soprattutto “20-14enni” (220), ma anche “25-29enni” (203). Sopra le 100 unità risultano essere le persone comprese tra i 30 e i 54 anni.

 

FRONTALIERI, SONO MENO DI CENTO

Sono soprattutto alti profili, quelli occupati dai frontalieri che lavorano a San Marino. Al 29 febbraio 2016 l’Ufficio di Statistica ne ha contati 98 alla voce “Dirigenti e assimilati” (più o meno stesso numero a gennaio 2015), 374 tra “Responsabili ed esperti di settore” (in calo di 10 unità rispetto a 12 mesi prima), 1.100 “Impiegati specializzati e tecnici” (+ 16 su febbraio 2015), 519 “Impiegati operativi” (erano 531), 26 “Operai caporeparto” (29 nel 2015), 1.157 “Operai specializzati e tecnici” (1.223 a febbraio 2015) e 1.057 “Operai qualificati” (febbraio 2015: 1.085).

Il totale, che comprende anche la voce “altri” (13 unità al 01/16), si attesta a 5.081 lavoratori frontalieri, in calo rispetto a 12 mesi fa quando complessivamente i frontalieri che prestavano le proprie maestrie sul Titano erano 5.206.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento