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Rimini ha il suo Piano energetico comunale: tutti i dettagli e i numeri

da Redazione

E’ il settore alberghiero quello in cui esistono le più alte potenzialità di risultato in termini di risparmio energetico.

E’ quanto emerge dal Piano energetico comunale che la Giunta di Rimini ha approvato nei giorni scorsi, frutto di un lungo lavoro di analisi che ha come riferimento il “Patto dei Sindaci per la salvaguardia del clima” approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2014, dove sono tracciati sia il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), sia le linee guida che hanno portato alla redazione finale del Piano energetico comunale (Pec) oggi approvato dalla Giunta.

L’obiettivo è quello di introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione di impianti di fonti rinnovabili, facilitazioni che incoraggino investimenti in progetti di piccole dimensioni per la famiglia, le piccole medie imprese, gli uffici pubblici, scuole, la comunità. Tutti obiettivi necessari per raggiungere risultati come la messa in opera d’iniziative per l’uso razionale dell’energia e di riduzione dei consumi nei vari settori di attività; il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto di riduzione delle emissioni di CO2; l’attuazione di politiche e strategie atte a perseguire gli obiettivi “20-20-20” dell’Unione Europea; l’autoproduzione della energia elettrica necessaria a sostenere i bisogni del territorio; l’aumento del contributo delle fonti rinnovabili utilizzando al massimo le risorse presenti sul territorio.

Le analisi e le indagini realizzate sul territorio riminese che hanno portato alla definizione del Pec hanno restituito un quadro preciso su quali siano i settori principali di interesse energetico su cui è necessario intervenire per raggiungere gli obiettivi posti dal Piano.

Per ogni settore è stato effettuato un censimento energetico, grazie al quale è ora possibile conoscere caratteristiche energetiche sotto un profilo non solo qualitativo ma anche quantitativo (es.: percentuale di presenza di strutture e stratigrafie di un certo periodo, età medie di edifici e impianti, etc.). Dal censimento energetico, per ogni settore è stato possibile, quasi automatico in alcuni casi, passare ad individuare le potenzialità di risparmio energetico ragionevolmente conseguibile (es.: conoscendo la percentuale di edifici degli anni ’50 e ’60 sul totale, è possibile calcolare quale miglioramento sia ottenibile intervenendo sugli isolamenti di parete di quelle tipologie di edifici, e da lì calcolare quale sia il miglioramento energetico potenziale che ne conseguirebbe per l’intero Comune, vedi esempio più sotto).

Una volta individuate potenzialità di rispamio energetico e gli ambiti di ragionevole intervento per ogni settore, diventa possibile quantificare obiettivi concreti in termini di abbattimento consumi ed emissioni inquinanti e climalteranti, ma – precisa il Piano – è sempre importante ricordare che una riduzione dei consumi di fonti fossili si traduce sempre in una uguale riduzione delle corrispondenti emissioni.

I settori analizzati sono quello residenziale, quello della pubblica amministrazione, l’alberghiero, l’industria – artigianato, i trasporti, l’illuminazione, i rifiuti. Tra è il settore alberghiero quello con le potenzialità più alte in termini di risparmio energetico, soprattutto in considerazione del fatto che una larga parte di tale settore potrebbe usufruire di grandi vantaggi intervenendo sui consumi estivi, dove i potenziali di intervento sui consumi estivi sono molto alti, e un obiettivo di riduzione di consumi ed emissioni del 25% nel breve-medio termine appare più che ragionevole.

Così come nell’analogo settore industria – artigianato (che rimane il settore più complesso su cui analizzare la situazione e intervenire anche se rimangono enormi le potenzialità di risparmio e recupero energetico) per raggiungere i risultati potenziali sono necessari interventi coordinati e incentivati di una certa complessità, a cui è indispensabile il forte coinvolgimento di tutti i protagonisti istituzionali e delle associazioni di categoria del settore.

Accanto ai settori produttivi, per quanto riguarda quello residenziale è stato effettuato un censimento energetico molto dettagliato in termini di edifici e impianti, dove sono state individuate tipologie edilizie diverse, legate principalmente a diversi periodi di costruzione. Il censimento energetico ha così evidenziato come un numero relativamente basso di edifici rappresenti la maggior parte dei consumi del settore e come intervenire su quegli edifici con interventi di riqualificazione energetica permetterà di conseguire ottimi risultati in termini di abbattimento dei consumi e delle emissioni prevedendo un abbattimento del 20% già nel breve-medio termine. Gli interventi già posti in essere presso la struttura del Grattacielo, in tal senso, che costituisce per coinvolgere più di 200 appartamenti uno degli interventi più significativi supportati anche nelle diagnosi dall’Ufficio dell’Energy Manager, sono molto significativi e apprezzabili.

Ruolo centrale delle Politiche ambientali del Comune di Rimini sarà quello dell’Energy Point che, composto da professionalità interne in materia di impiantistica, edilizia privata e pubblica, urbanistica e energie rinnovabili, avrà il compito di fornire supporto ai privati, monitorare benefici ed effetti delle azioni definite, individuare la possibilità di reperire risorse europee per lo sviluppo degli obiettivi di piano ponendo particolare attenzione allo sviluppo di competenze rispetto alle Fonti Energetiche Rinnovabile (FER) e al settore dell’edilizia e dei materiali.

Rivolgendosi agli sportelli dell’Energy Point sarà possibile così sapere, attraverso simulazioni, quale potrà essere il risparmio energetico finale per un intervento d’efficientamento energetico sulla propria abitazione, così da poterne programmare l’intervento anche attraverso la conoscenza delle misure incentivanti esistenti.

Ad esempio, programmando un intervento su un’abitazione monofamiliare di 130 mq di superficie utile riscaldata, tre piani fuori terra, costruita tra il 1977 e il 1991, si potrà sapere che il costo dell’intervento sarà di 18.000 euro ma che darà risparmi annui di 2.217 euro, con un tempo d’ammortamento di 6,6 anni senza detrazione che si dimezza con le detrazioni d’imposta del 50% a 3,3, abbassando i consumi da 408,46 a 156,49 kWh/m2.

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