Carla Cantone, Segretario Generale della Federazione Europea dei Pensionati (FERPA-CES), ieri ha fatto tappa a San Marino nel suo tour in tutti i paesi ove sono presenti i sindacati pensionati della Confederazione Europea dei Sindacati. Ricordiamo che FUPS-CSdL e FPS-CDLS sono anch’esse aderenti alla FERPA-CES, e partecipano attivamente alle riunioni e alle attività di questa grande organizzazione europea, che conta 10 milioni di pensionati iscritti.
clip_image001Dopo una visita a tutti gli uffici CSU e delle due Confederazioni, Carla Cantone, accompagnata da Livio Melgari, responsabile delle politiche internazionali dello SPI-CGIL, ha incontrato il gruppo dirigente delle Federazioni Pensionati, guidate rispettivamente da Elio Pozzi, Segretario FUPS-CSdL, e Nevia Casadei, presidente FNPS-CDLS, unitamente alle delegazioni delle due Confederazioni, guidate da Giuliano Tamagnini (CSdL) e Mirco Battazza (CDLS).
“Per me trovarmi a San Marino è come essere a casa”, ha esordito Carla Cantone nel sottolineare i rapporti di amicizia e collaborazione con le Federazioni sammarinesi, che derivano anche dal suo precedente incarico di Segretario generale dello SPI-CGIL. “Quando mi hanno proposto di candidarmi alla Segreteria della FERPA, ho posto una condizione: quella di incontrare i sindacati di tutti i paesi aderenti, ad iniziare proprio da quelli più piccoli, come le federazioni della RSM.” “Oggi c’è bisogno di costruire un sindacato europeo dei pensionati che sia meno burocratico possibile; la nostra sfida è quella di costruire un’Europa sociale, e per fare ciò serve un sindacato partecipato, unito e veramente rappresentativo. Tutti i paesi europei sono accomunati da politiche di Governo che hanno prodotto tagli allo sanità e allo stato sociale, oltre al blocco delle rivalutazioni delle pensioni, se non la riduzione delle stesse pensioni, peggiorando notevolmente le condizioni dei pensionati.
I Governi dal canto loro sono uniti nell’assumere queste misure che penalizzano i pensionati e riducono i livelli di stato sociale, senza dare nessun impulso alla creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani e i disoccupati; anche per questo dobbiamo costruire una grande alleanza dei sindacati a livello europeo per essere sempre più forti e uniti nel contrastare queste politiche di vero e proprio accanimento contro i diritti dei pensionati, tutelando al meglio le loro condizioni sociali ed economiche.”
“La disoccupazione, il lavoro precario e i tagli allo stato sociale – ha puntualizzato Carla Cantone – hanno reso il movimento dei lavoratori e le organizzazioni sindacali più fragili, ma dobbiamo reagire con forza. Sempre di più le decisioni e le strategie sindacali dovranno passare dal livello europeo, per aumentare la nostra forza e il nostro peso specifico nei confronti dei governi nazionali e delle istituzioni europee.
Questa forte alleanza sindacale è necessaria perché da soli i sindacati dei singoli paesi, compresi i sindacati pensionati, non hanno la forza sufficiente per far valere i propri diritti, ad iniziare dalla difesa dei sistemi pensionistici che sono in sofferenza in ogni parte d’Europa. Una delle mie prime iniziative che ho in programma è quella di costruire un manifesto dei diritti degli anziani che accomuni tutti i sindacati pensionati d’Europa. Un messaggio forte di 7-8 punti che contenga gli obiettivi fondamentali per tutelare i diritti dei pensionati.”
“L’unità del sindacato è la nostra grande forza – ha sottolineato Carla Cantone; la quarantennale esperienza della Centrale Sindacale Unitaria, che ha saputo – nel rispetto delle differenze – trovare sempre un punto di sintesi, è molto importante ed è un esempio per tutti i paesi europei.” Grande apprezzamento Carla Cantone ha espresso per il modello di contrattazione sociale rappresentato a San Marino dal Fondo Servizi Sociali; una conquista raggiunta dalla CSU attraverso accordi con le organizzazioni imprenditoriali, che non ha eguali in Europa, e che dovrebbe essere preso ad esempio da tutti gli stati.
I rappresentanti delle Federazioni Pensionati e della CSU hanno poi tracciato un quadro sintetico della realtà dei pensionati a San Marino. La situazione per i pensionati nel complesso ancora non è drammatica, a differenza di altri paesi europei, ma ci sono segnali preoccupanti che – se non fermati – potrebbero portare ad un significativo peggioramento delle condizioni di vita dei pensionati. Mancano politiche lungimiranti, in primo luogo per fermare la grave disoccupazione che si riflette inevitabilmente anche sui livelli di stato sociale e sulle risorse del fondo pensionistico, destinato – anche per effetto dell’allungamento della aspettativa di vita – ad un sempre crescente sbilancio tra entrate e uscite. Per questo è necessaria in tempi brevi una sostanziale riforma dell’intero sistema pensionistico che metta in sicurezza il sistema.
Per non parlare delle notevoli somme prelevate indebitamente dal Governo dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti, per finanziare il disavanzo pubblico. Federazioni pensionati e CSU ribadiscono: giù le mani dai fondi pensione! Lo Stato si impegni a ripianare in tempi certi tutte le risorse indebitamente sottratte ai lavoratori e ai pensionati. Abbiamo già segnali di tagli alla sanità e alla istruzione, che testimoniano la tendenza anche a San Marino ad una riduzione dei livelli di stato sociale, per fare cassa e per sopperire alla cronica carenza di politiche si sviluppo che sappiano dare una prospettiva di rilancio del paese.
I pensionati sammarinesi in questa lunga crisi che ha colpito il paese spesso hanno fatto da ammortizzatore sociale, aiutando i propri figli e nipoti in difficoltà. Sono una grande risorsa per il paese e una categoria che rivendica il massimo rispetto per i propri diritti. Le Federazioni pensionati sono impegnate a rappresentare le loro istanze e a tutelare al meglio le loro condizioni sociali ed economiche, in costante collegamento con le strategie della FERPA e di tutto il sindacato europeo.