Sul Progetto di Legge, assicura il Segretario di Stato per il Lavoro Iro Belluzzi, “ci sono margini di intervento”.
A distanza di poco più di due anni dalla prima “uscita pubblica” (febbraio 2014), nei giorni scorsi è stato presentato alle parti sociali il progetto di Legge sulla “Disciplina dei rapporti di lavoro”. Un documento che la commissione interna dell’Associazione Nazionale Industria San Marino ha già iniziato a studiare, e che approfondiremo nei prossimi numeri di Fixing.
Una riforma certamente necessaria, quella realizzata dalla Segreteria di Stato per il Lavoro, e che, politicamente, sarà oggetto, nei prossimi giorni, di una discussione.
L’obiettivo del PdL è quello di creare un testo unico di riferimento in materia di lavoro visto che la normativa in vigore è piuttosto datata (1961, a cui vanno aggiunti una serie di altri provvedimenti normativi successivi) e che, in oltre mezzo secolo, le dinamiche del mondo del lavoro sono profondamente cambiate. Un documento unico quindi, che racchiude le tante leggi, e che sappia essere anche attrattivo dal lato della competitività e per le caratteristiche di innovazione.
Tra i punti che compongono il testo (quattro titoli + due, sei in tutto), una particolare attenzione merita la riforma del collocamento, non più di impronta solamente pubblica ma anche privata (all’interno anche le categorie sindacali e quelle datoriali), in modo da “accorciare” le distanze.
Il testo, nella sua totalità affronta la “Disciplina comune a tutti i rapporti di lavoro”, quella del lavoro subordinato alle dipendenze del datore di lavoro, “Delle altre forme di lavoro indipendente, del contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, del lavoro svolto da pensionati”, il contratto di lavoro domestico, le irregolarità del rapporto di lavoro e relative sanzioni amministrative e le disposizioni transitorie e finali.
“La disciplina dei rapporti di lavoro” è già stato ufficialmente presentato a maggioranza e opposizione. Sul Progetto di Legge, assicura il Segretario di Stato per il Lavoro Iro Belluzzi, “ci sono margini di intervento”.