Home FixingFixing “Il freno a mano? Solo nel rally, mai in azienda”

“Il freno a mano? Solo nel rally, mai in azienda”

da Redazione

Paolo Bernardi di Latteria di San Marino: gli insegnamenti dalle 4 ruote. “Coraggio e grinta” fondamentali nelle corse e nel fare impresa.

bernardi paolo

 

 

di Alessandro Carli

 

“Come nel rally, anche per mandare avanti un’azienda ci vuole coraggio. Guidare un’automobile ti dà grinta ma richiede anche attenzione e calcolo. Non si improvvisa: dietro ogni curva ci può essere un ostacolo. Studiare una strada, sapere che a un certo punto c’è un passaggio difficile, permette poi di superarlo”.

Dalle quattro ruote alle… quattro zampe delle caprette: è tutto qui, o quasi, il mondo dell’imprenditore Paolo Bernardi, che ha conosciuto la Repubblica di San Marino circa due anni fa “grazie a Flavio Benedettini del Consorzio Terra di San Marino” e che – dopo aver partecipato al bando di concorso per la gestione della Centrale del latte (che alla fine non si è aggiudicato) – dall’estate scorsa fa spoletta tra il Piemonte e il Titano. Paolo Bernardi difatti, subito dopo Pasqua, aprirà la “Latteria di San Marino”, un’azienda che si divide tra Chiesanuova e Montegiardino e che si occupa di derivati dal latte di capra (soprattutto) e di mucca. Un universo che l’imprenditore conosce molto bene: viene dalla Valform, realtà ubicata in una zona montana del Piemonte, Martiniana Po, specializzata in formaggi di nicchia e prodotti locali e attiva da tre generazioni.

L’investimento economico del progetto sammarinese è, come spiega lo stesso imprenditore senza fare cifre, “molto importante” a pieno organico vedrà una forza lavoro complessiva di una decina di unità. La “materia prima” arriverà dal Piemonte, circa 100 capre, a cui si aggiungeranno anche 20 o 30 mucche, “in modo da variegare adeguatamente i prodotti”. Produrranno, capre e mucche, quel latte per creare “yogurt e formaggi, sia morbidi, ovvero freschi, che naturalmente stagionati”.

Parliamo quindi di alimenti quindi fatti sul territorio e che verranno espostati anche fuori dai confini dello Stato. Già, ma perché ha investito proprio in Repubblica?

Il Piemonte e altre regioni d’Italia – ma anche la stessa Francia – offrono comunque molte possibilità. Quello che è accaduto per l’assegnazione della Centrale del latte avrebbe scoraggiato chiunque…

“Credo fermamente che con il brand ‘made in San Marino’ si possa andare ovunque. Sul Monte ho notato uno straordinario rapporto tra prodotti enogastronomici e il territorio. Il terreno da cui partire è molto fertile. Valform ha una bella tradizione nei formaggi di capra: proveremo a implementare il paniere aggiungendo anche questa produzione. Fuori dai confini di Stato, il Titano rappresenta, perlomeno per il settore che conosco meglio ovvero quello alimentare, sinonimo di grandissima qualità”.

Ma torniamo al mondo delle automobili.

“Ho iniziato a correre i rally a livello regionale nel 1988 – spiega l’imprenditore classe 1963 – per circa sei anni. Poi ho ripreso nel 2008 con una Peugeot Super 2000. Ho sempre gareggiato sull’asfalto e non ho mai vinto una gara ma ho fatto molti piazzamenti, secondo e terzo posto”.

Non lo dice apertamente, però sa bene che sul Titano si corre il rally.

Una mezza promessa, o forse un auspicio però lo confida: “So che qui si corre anche sullo sterrato…”.

La passione per il rally e per le sbandate controllate, Paolo Bernardi l’ha trasferita al figlio Giorgio, che corre nel campionato italiano.

Ma c’è un particolare che ci riporta al parallelo tra automobili e impresa.

“Amo la velocità ma anche fare le derapate con il freno a mano. Che utilizzo solo quando corro: nella vita, e soprattutto nell’essere imprenditori e nell’affrontare le sfide e le curve dei mercati, non va mai azionato. Ci vuole coraggio, ottimismo, strategia, pianificazione ed esperienza per primeggiare sia nelle corse che nel mondo dei mercati. Ma anche riuscire a vedere oltre la curva, capire cosa può accadere e soprattutto avere l’orologio senza sotto mano. E’ importante la precisione ma anche la puntualità (confermiamo: per l’intervista ha ‘spaccato il minuto’, ndr). Tutto quello che ho imparato alla guida di un’auto l’ho trasferito anche nell’attività lavorativa”.

Ma prima, prima del rally, Paolo Bernardi ha avuto un’altra passione che, come quella delle due ruote, “parla” anche di azienda.

“Tra i 17 e i 20 anni mi sono dedicato al deltaplano senza motore. Volare significa libertà, aria aperta e terra (gli stessi elementi che poi ritrova nel suo lavoro, ndr), ma anche occhi sempre aperti: le correnti difatti possono allontanarti dal punto di arrivo”.

Per questo è fondamentale, spiega con convinzione, “sapersi trovare pronti quando ci si trova davanti un imprevisto non calcolato”.

E avere sempre fermo in mente il punto di atterraggio.

La terra, quella su cui le capre e le mucche si appoggiano.

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