Il consigliere dimissionario, prima di motivare la sua decisione, denuncia “l’ennesimo attacco” da parte della stampa, in particolare da parte della testata on line “Giornalesm”. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – I lavori del Consiglio grande e generale si aprono con la “resa dei conti” interna al Partito socialista: il primo a prendere parola è, come anticipato da giorni, il consigliere dimissionario Paride Andreoli che prima di motivare la sua decisione, denuncia “l’ennesimo attacco” da parte della stampa, in particolare da parte della testata on line “Giornalesm”. “Si legge- riferisce Andreoli all”Aula- che sarei stato raggiunto da una comunicazione di reato, fino a poche ore fa non ho ricevuto nulla. Questa mattina, mia moglie ha ricevuto la visita della polizia giudiziaria. Cercavano il sottoscritto. Non ho nulla in mano, nulla da temere. Quando arriva la polizia giudiziaria alla porta possiamo intuire cosa ci può consegnare. Ciò poche ore prima della seduta consiliare”. Alla luce dell’episodio, per il consigliere è chiaro che “nel Paese c’è qualcosa che non va”. Quindi si difende: “La politica è definita da tutti marcia. Ma i politici non possono essere tutti marci- prosegue- All’epoca della vendita dei Tavolucci ero da poche settimane in Consiglio Grande e Generale”. Quindi passa a leggere la mail anonima, ricevuta lo scorso settembre, che lo ha portato alla decisione di abbandonare il ruolo di consigliere: “Preparati. Simone Celli ti ha venduto (…). In autunno Paride Andreoli sarà sacrificato sull’altare della giustizia. non occorre ti dica per che cosa”. Il consigliere spiega di non avere oggi la serenità per continuare a restare in Aula: “Se dovrò essere sacrificato- conclude- non so per quale motivo, come mi è stato annunciato, ciò avverrebbe ingiustamente, non come politico ma come cittadino”. Prende poi la parola Rossano Fabbri, anche lui consigliere dimissionario del Ps, per spronare l’intervento di Simone Celli. Lo stesso risponde, dopo l’annuncio dato da Tony Margiotta, Su, della nascita del gruppo consiliare Su-LabDem. “Sono stato tirato in ballo- manda a dire, negando ogni coinvolgimento con la missiva anonima- non posso accettare che sul mio percorso politico vengano gettati fango e fumo in modo spregiudicato”. Non solo, Celli punta il dito contro “la tesi del complotto”, a suo dire, messa in piedi dai consiglieri che poco prima lo hanno preceduto in Aula. “La verità è che si vuole dire che c’è una macchinazione contro il Partito Socialista- prosegue- parte del complotto sarebbe Celli”. Al contrario, “mi pare evidente- prosegue- che le previsioni del mago Otelma siano fallaci. Non c’è niente, di quanto ha previsto, di vero, di accaduto”.
Segue Alessandro Mancini, capogruppo del Ps: “Io e te Simone- gli ricorda- siamo entrati in Consiglio grande e generale il 4 giugno del 2006, abbiamo condiviso tutto, cose belle e meno belle, molte volte bastava uno sguardo per capirci e intenderci. Poi qualcosa è cambiato”. Mancini lo incolpa di aver lasciato il partito a sé stesso e va anche oltre: “Se la barca stava affondando- prosegue- tu come capitano avevi il dovere di affrontare il problema, non di abbandonarla e, forse, fare tu in modo che affondasse”.
Nel battibecco socialista, interviene anche l’ex Federico Pedini Amati, ora consigliere indipendente, richiamando Celli alla sue responsabilità politiche: “Non si può dire- sostiene- che uno è immune quando ha ricoperto determinati ruoli”. Il dibattito in comma comunicazione tocca anche altri temi: dalla situazione delle carceri, affrontata da Andrea Belluzzi, Psd, a Carisp, per voce di Valeria Ciavatta, Ap. Ad entrambi rispondono i segretari di Stato Antonella Mularoni e Francesco Mussoni. Dalle fila dell’opposizione, Mimma Zavoli e Andrea Zafferani, C10, più Matteo Zeppa, Rete, evidenziano come governo e maggioranza siano al capolinea. Luigi Mazza, Pdcs, invia un messaggio alle forze del tavolo riformista: “Troverete la Dc sempre pronta al confronto perché il Paese ha bisogno di riforme- manda a dire- se il polo riformista pensa di farcela da solo lo faccia, se avrà bisogno del confronto con la Dc, la Dc ci sarà”. Gerardo Giovagnoli, Psd, torna sui litigi in casa socialista: “Sembra di vedere ‘House of Cards’- dice- spero sia l’ultimo capitolo di questa storia in cui il succedersi delle dimissioni compromette la lucidità della politica. Guardiamo avanti e non indietro”. Anche per Nicola Selva, Upr, rispetto a quanto accaduto “ci avviciniamo ai telefilm- puntualizza- ma il Paese ha bisogno di altro”. Ultimo intervento della mattinata è quello di Manuel Ciavatta, Pdcs, che invita “a guardare anche oltre ai nostri motivi di litigio e conflitto per guardare i conflitti veri”: anticipa così la presentazione di un Odg, per cui ricercherà la condivisione di tutta l’Aula, sul tema dei recenti attentati terroristici internazionali.
Di seguito un estratto degli interventi della mattina.
Comma 1. Comunicazioni
Paride Andreoli, Partito Socialista: “Solitamente intervengo a braccio. Ma per diverse ragioni oggi leggerò il mio intervento. Dopo giorni di riflessione e analisi sul passato e presente, ho maturato la convinzione di rassegnare le mie dimissioni, ma di non tacere più su fatti che ritengo preoccupanti e di grande valenza politica. Il 28 febbraio scorso ho sentito il dovere di comunicare ai vertici del mio partito la mia decisione di lasciare il Consiglio, e inviare alla stampa, a titolo personale, un comunicato stampa che avrei motivato nella successiva seduta consiliare. Il 2016 rappresenta per me 28 anni di impegno. Anni dedicati con entusiasmo e spirito di servizio per il Paese. Sempre in prima fila per centrare obiettivi e dare al Paese certezze e serenità economica. Sottolineo che il Partito Socialista ha fatto parte di diversi esecutivi, assumendosi responsabilità ha portato avanti ogni utile azione in favore del Paese. In questi anni il Ps ha messo in campo azioni mirate, tendenti a dare apporto di idee. Ha dato la disponibilità per sedersi al tavolo per confrontarsi con questa maggioranza e l’opposizione. Il nostro Paese sta attraversando una crisi sociale, economica, politica e istituzionale. Il percorso del patto di legislatura era iniziato bene. Poi ha trovato ostilità e timori. A dicembre interrompemmo il percorso. Ammetto che per il sottoscritto non è facile intervenire oggi. In particolare per lo stato d’animo che ho dall’8 febbraio scorso, quando su Facebook venne pubblicata la notizia che ero assoggettato ad accertamenti da parte del tribunale. Io non avevo ricevuto comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria. Il giorno dopo era sui giornali locali. In questi giorni sono stato tormentato dal pensiero se rassegnare o meno le dimissioni. Ma soprattutto se rendere pubblica la motivazione della mia decisione. Ho preso una decisione, non a cuor leggero, ma con serenità. Appare sconcertante quanto comunicatomi con una semplice email inviatami mesi fa da una persona che non si è firmata. Non le avevo dato il peso dovuto. A un politico può capitare di subire pressioni. Io ne ho subite molte. E anche di ricevere intimidazioni e avvertimenti. L’ultima ieri sera, denigrazioni e falsità che non hanno limite. Su Giornalesm l’ennesimo attacco, dal direttore che definisco un animale ferito nell’orgoglio, per la mia denuncia dello scorso 9 marzo. Si legge che sarei stato raggiunto da una comunicazione di reato. Fino a poche ore fa non ho ricevuto nulla. Questa mattina, mia moglie ha ricevuto la visita della polizia giudiziaria. Cercavano il sottoscritto. Non ho nulla in mano, nulla da temere. Quando arriva la polizia giudiziaria alla porta possiamo intuire cosa ci può consegnare. Ciò poche ore prima della seduta consiliare. Non desta anche in voi qualche sospetto? Perché proprio oggi che inizia il Consiglio? Come faceva a sapere Giornalesm, che ha scritto ‘leggiamo dell’avviso di garanzia’ sulle tangenti per l’affaire Tavolucci? Come faceva a sapere, ieri sera, alle 18 o 19? Questa fuga di notizie, che arrivano prima ai giornali che agli interessati. Nel Paese c’è qualcosa che non va. Detto questo, quale credibilità può avere un giornale che scrive menzogne, al di là di sapere in anticipo. Qualcuno glielo avrà detto. Quale credibilità quando riporta dati che non corrispondono alla verità? Dove ha preso quelle notizie e quei dati? Tira in ballo Ambrogio Rossini. Un immobile venduto 15 anni or sono. Tira in ballo Ambrogio Rossini, alludendo che abbia vuotato il sacco. Ma su cosa? Mi fermo qui. Diversi consiglieri, e anche segretari di Stato, possono capire la situazione. In altre circostanze hanno subito lo stesso trattamento e gli stessi attacchi personali da questo personaggio, che continua a girovagare senza meta nel territorio sammarinese. Così non può continuare. E’ un invito che faccio a voi. Non potete stare silenti e subire. La politica è definita da tutti marcia. Ma i politici non possono essere tutti marci. La politica è un animale strano. All’epoca della vendita dei Tavolucci ero da poche settimane in Consiglio Grande e Generale. Entro nel merito della email. Il 14 settembre scorso, di mattina, il mio telefonino mi avvertiva dell’arrivo dell’email. Erano le 9 e 02 minuti. Uno sconcertante scritto al quale non diedi il peso che meritava. In quel momento non mi sono preoccupato, come oggi sono. Ho pensato più volte di rendere pubblico il contenuto della email, ma pensavo fosse privo di fondamento. Coinvolgeva qualcuno del partito di cui faccio parte. Pensavo: incasso ma non parlo. Prendo gli schiaffoni e non li do. Ma vado avanti. Ma se mi si tocca in maniera forte, reagisco e divento un leone. Non ho paura di nessuno. Ho fatto 28 anni aiutando i cittadini e il partito e le istituzioni. Non mi fermerò nemmeno quando non sarò qui dentro. Optai per il silenzio. Non volevo creare allarmismi. Nessuno sapeva dell’email. Ho depositato la email presso legali e successivamente in altra sede istituzionale. La leggo.
‘Preparati. Simone Celli ti ha venduto. Cerca di capirlo. Affossare una parte del partito era l’unico modo che aveva per diventare segretario e garantirsi un futuro. Il suo tutore è caduto in disgrazia e resta sotto la ‘spada Carrirolo’. In autunno Paride Andreoli sarà sacrificato sull’altare della giustizia. non occorre ti dica per che cosa. Firmato: un tuo estimatore di un tempo’. Ora capite meglio il motivo del mio silenzio. Era uno scherzo? Un avvertimento? Un’anteprima di quanto capitato? Corrisponde a una verità? Ciò spaventerebbe chiunque. Ci sono interessi politici troppo grandi a cui dò fastidio? Consiglieri, è da troppo tempo che il PS è sotto la lente d’ingrandimento, e considerato un pericolo. Subisce attacchi politici e non solo. Non posso credere che sia da attribuirsi a un caso, ma a un percorso ben guidato, sotto l’aspetto politico. I politici partecipano alla scrittura della storia del loro partito e Paese. I compagni hanno visto in me la continuità dei valori socialisti che ho cercato di trasmettere agli altri. Mi sono messo in terza fila per assecondare il percorso di rinnovamento. Mi è tornato alla mente lo slogan: ‘Il partito socialista c’è’. Continuerà a esserci. Alla luce della decisione, che non è figlia di remore sull’attività passata o vicende giudiziarie che mi hanno toccato, presenterò alle Eccellenze la lettera di dimissioni da consigliere. Non ho più serenità per onorare un ruolo di così grande importanza. Mi sento di dire che la scelta mi è imposta da un fatto che giudico preoccupante. Non nascondo che certe vicende possono suscitare timori e paure personali. Esco dal Consiglio ma non farò mancare il mio apporto al partito. Se dovrò essere sacrificato, non so per quale motivo, come mi è stato annunciato, ciò avverrebbe ingiustamente, non come politico ma come cittadino”.
Rossano Fabbri, Partito Socialista: “Non tacere diventa un dovere. Tornerò a occuparmi a tempo pieno della mia attività professionale in campo forense. Pongo domande di natura politica rifacendomi alla realtà delle cose. Verrò meno a una regola che mi ero imposto: non sfiorare argomenti all’ordine del giorno che avrebbero potuto pormi in imbarazzo o incompatibilità rispetto alla vita privata e professionale. Una parte della stampa, minoritaria, è farneticante e garibaldina nell’esercitare l’attività giornalistica. Il Ps nutre totale fiducia rispetto all’operato della magistratura sammarinese. E’ consapevole del percorso virtuoso dell’attuale dirigenza, che sta dando frutti e ne darà a venire. Il reclutamento di magistrati avviene tramite concorso. Non c’è nomina politica, calata dall’alto, frutto di giochini di palazzo. Oggi San Marino può fregiarsi di aver ripristinato un adeguato sistema di giustizia e controlli che ha tolto l’impunità diffusa di alcuni anni or sono. Non significa che tale lavoro non debba continuare. A titolo personale: è esistito un sistema con il quale gli uomini più rappresentativi hanno posto in essere comportamenti criminali, l’interesse personale è prevalso su quello generale. E’ cristallino. Quanto emerso rappresenta la punta dell’iceberg. Concessione di residenze. Assunzioni nella PA di intere famiglie senza concorso. Concessioni edilizie. Sgravi fiscali agli amici degli amici. Un’associazione a delinquere paragonabile alla mafia, come risulta dall’ipotesi accusatoria emersa nelle aule di giustizia. La politica si deve curare dei bisogni dei cittadini. La certezza del diritto latita. Quando si volterà pagina si affronteranno con serenità le riforme per dare continuità al lavoro eseguito. La segreteria alla Giustizia non può essere accorpata agli Interni, non fosse neanche la segreteria alla nettezza urbana, con tutto il rispetto per la nettezza urbana. Celli è uscito con motivazioni ai limiti della follia politica. Mi chiedo se in ragione di quanto detto, di un percorso preannunciato da un anonimo, Celli ha qualcosa da dire al popolo socialista. Lo faccia adesso o taccia per sempre”.
Tony Margiotta, Sinistra Unita – Labdem: “Comunico che Celli è entrato nel gruppo consiliare di Sinistra Unita, creando così il gruppo Sinistra Unita – Labdem. Vuole essere un segnale di semplificazione dal punto di vista politico”.
Simone Celli, Sinistra Unita – Labdem: “Questa sessione si è aperta come una direzione del Partito Socialista. Una resa dei conti nel partito. Ne avrei fatto a meno. Sono stato tirato in ballo. Non posso accettare che sul mio percorso politico vengano gettati fango e fumo in modo spregiudicato. Chi si aspetta da me una reazione scomposta rimarrà deluso. Non farò polemiche. Cercherò di ricostruire i passaggi politici di una vicenda che mi è costata molto in termini personali, mi ha provocato dolore. Si parla di una premonizione di un mago Otelma in salsa sammarinese. Non uso lettere anonime, io ci metto la faccia. Dico quello che penso. Forse è un difetto. Faccio ciò in cui credo. Prima non lo facevo. Spiegherò il perché. Andreoli dice che può andare in giro a testa alta, io ancora di più. C’è la tesi del complotto, messa in piedi dai consiglieri che mi hanno preceduto. La verità è che si vuole dire che c’è una macchinazione contro il Partito Socialista. Parte del complotto sarebbe Celli, si dice. Mi pare evidente che le previsioni del mago Otelma siano fallaci. Non c’è niente, di quanto ha previsto, di vero, di accaduto. Oggi non solo non sono il segretario del PS, ma nemmeno esponente del PS. Nel congresso del marzo 2015 ho fatto in tutti i modi per non essere candidato alla segreteria. Non volevo fare il segretario di quel partito. Non volevo ricandidarmi. Sono stato spinto a ricoprire nuovamente quel ruolo. Il mago Otelma afferma che ho affossato parte del partito. I miei compagni, amici di una vita, oggi non sono con me. Ho intrapreso un percorso, alcuni compagni mi hanno seguito, altri no. Forse ho affossato me stesso. Il mago Otelma dice che avrei venduto Andreoli per garantirmi un futuro. Meglio stendere un velo pietoso. Chi mi conosce sa cosa sto passando in questo momento della mia vita. Io una posizione di prestigio ce l’avevo, era essere segretario del PS. Era una posizione comoda. Ho deciso di lasciarla in nome delle mie idee e dei miei valori. I valori socialisti in quel partito non erano più rappresentanti. Passo all’ultima chicca del mago Otelma. Dice che la spada Carrirolo pendeva su di me. L’email è di metà settembre. L’archiviazione è del 12 giugno. Sono 3 mesi prima. A settembre la spada Carrirolo era già immondizia. Dal punto di vista politico quelle del mago Otelma sono menzogne, fuffa. Se c’è un complotto dimostriamolo, siamo tutti a disposizione, nessun problema. Nella mia lettera di dimissioni avevo posto attenzione su 3 temi. L’appiattimento sulla DC e sulla maggioranza. La questione morale. Il percorso del tavolo riformista. In nome dell’unità del partito tutti abbiamo cercato una sintesi, un compromesso, da posizioni opposte. Il PS è stato pronto a mettersi in gioco per un progetto unitario dell’area riformista e democratica. Questa è la visione che mi appartiene. Ho accettato un compromesso, ho sbagliato. Ho capito che non era la cosa giusta sulla ricapitalizzazione di Cassa di Risparmio. Lì ho capito molte cose. Il Ps ha sostenuto la linea della Dc. In quel momento ho maturato l’idea che il Ps aveva rinunciato alla propria sovranità decisionale in nome dell’alleanza con la Dc. Ho capito che il mio impegno nel Ps non era utile. Avevamo obiettivi diversi. Ricordo una lettera riservata che ho inviato ad alcuni compagni del partito. Il 13 ottobre ho detto che nutrivo un profondo disagio nel ricoprire il ruolo di segretario, la vicenda Carisp era la goccia che faceva traboccare il vaso. Ho temporeggiato perché me lo hanno chiesto alcuni compagni. Il 13 ottobre avevo deciso. Ho voluto recuperare la libertà politica di agire. Io voglio portare avanti una linea politica. E’ una colpa? Andreoli mi ha insegnato, in 6 anni e mezzo, una cosa importante. Che le istituzioni si rispettano e difendono. Da compagno di partito gli avrei consigliato di non dare adito alla teoria del complotto”.
Alessandro Mancini, Ps: “Parto con una domanda cui tenterò di dare risposta. Oggi per un giovane è più facile o difficile fare politica attiva nelle istituzioni rispetto 10-15 anni fa? Sono entrato nel Consiglio nel 2006, ma il mio percorso politico è iniziato molti anni prima nel Partito socialista sammarinese, in cui ho seguito la famosa gavetta, dove ho imparato a rispettare le opinioni di tutti. Il rapporto oggi tra giovani e politica è molto diverso. In passato interessarsi di politica era normale, oggi i partiti sono considerati luoghi noiosi e lenti a recepire le esigenze dei cittadini. La nascita dei movimenti nella nostra Repubblica sono diretta conseguenza di questo. Oggi è più facile essere eletto in Consiglio grande e generale, i tempi sono più stretti. Appartenere ad una formazione politica è però confronto e rispetto, partecipare al confronto democratico. Ovvero, quando si è minoranza, bisogna cercare di diventare maggioranza e non cercare percorsi più brevi. Gli ostacoli in politica vanno smussati ma non aggirati, perché la ‘ruota gira’, anche se a volte più lentamente di altre. Pensare di avere la verità in tasca e fregarsene delle opinioni di altri è quanto di più negativo che un politico possa commettere. Se poi quel politico è un giovane che ha di fronte a sé una carriera politica è un errore soprattutto per se stesso. Io e te Simone siamo entrati in Consiglio grande e generale il 4 giugno del 2006, abbiamo condiviso tutto, cose belle e meno belle, molte volte bastava uno sguardo per capirci e intenderci. Poi qualcosa è cambiato. Tu hai avuto l’onore di guidare prima i Psrs e poi il Ps, sei diventato grande ed hai fatto diventare grande l’organizzazione politica che dirigevi e il passato risultato elettorale, al di fuori di ogni aspettativa, lo ha confermato. Quindi le tue proposte fino al patto di legislatura, sostenuta da tutto il partito, poi all’improvviso la tua assenza, la perdita di fiducia, la scarsa partecipazione, fino alle tue dimissioni come segretario, con una lettera in cui esprimevi uno stato di malessere che non sei riuscito però a manifestare con determinazione agli organismi del partito. Invece di coinvolgere tutto il partito, hai intrapreso un percorso personale fino all’ingresso nel gruppo di Su. Molte cose mi sfuggono e le tue scelte così repentine e radicali lo confermano. Se la barca stava affondando, tu come capitano avevi il dovere di affrontare il problema, non di abbandonarla e, forse, fare tu in modo che affondasse. Ringrazio Andreoli come capogruppo e come amico, la sua scelta è difficile e maturata nel modo giusto e, in completa solitudine, ha informato i colleghi consiglieri quando la scelta l’aveva fatta e ha cercato di dare motivazioni che ha completato con il suo intervento. Voglio ringraziare a nome di tutti i socialisti Andreoli e se il Ps dovrà evolversi e cambiare, sarà non per volontà del consigliere Mancini e di altri, ma del popolo sammarinese”.
Mimma Zavoli, C10: “Se si ritiene che le condizioni politiche per continuare l’azione di governo non ci sono più, bisogna essere coerenti e staccare la spina del respiratore, non procedere ad innesti. Le piante bisogna che siano adeguate per fare l’innesto, se no si compromette l’esito. Quali sono i progetti che si apprestano ad innestare sulla pianta? Soprattutto, perché continuate a non essere coerenti con le parole, smontatela questa scena. Le affermazioni dirompenti del collega Gian Nicola Berti e di altri dimostrano che il governo di Bene comune è un morto che cammina. Questa inazione viene spesa come irresponsabilità nei confronti dei cittadini. Andatevene. Si arresta il Paese con un immobilismo su tematiche la cui soluzione rappresenta modo per salvarlo: lavoro e territorio, due temi su cui si apriranno i referendum, Cassa di risparmio e improbabili equilibrismi per la sua governance, a dimostrare che nulla è cambiato, in barba a Odg trasversali, tutte condizioni disattese. La sanità e le sue criticità in cui ai numeri snocciolati si dovrebbero confrontare reali disagi degli utenti. Siete arrivati al capolinea, anzi non siete mai partiti, questa coalizione non è mai stata in sintonia con il Paese che ora rischia il tracollo e non è per fare i gufi. Voi pensate ad altro, le alchimie politiche hanno fatto il loro tempo e ne abbiamo avuto dimostrazione negli interventi che ci hanno preceduti. Serve un nuovo Paese in cui il potere viene sottoposto ai cittadini e non ad altri. Il vero bene comune non dovrà più essere uno slogan”.
Luigi Mazza, Pdcs: “Questa apertura del comma comunicazioni, ci dà alcuni spunti. Colgo anche l’invito della collega Zavoli a dire qualcosa di politico. La politica oggi è fondamentale. Quando Andreoli ha parlato di notizie su Fb, intimidazioni e avvertimenti dico che questa è stata una legislatura molto particolare in cui si sono seguiti attacchi sui social network dei giornalisti, con l’idea che si può abbattere l’avversario senza i metodi del confronto. Su Fb sono apparsi persino articoli che dicevano che erano in corso perquisizioni nel mio ufficio o chi mi tirava in ballo in casi giudiziari. Io personalmente e la Dc abbiamo confermato piena fiducia nella magistratura, le approvazioni di leggi in questa legislatura ed interventi per rafforzare in organico e nelle procedure la magistratura vanno in questo senso. Chiedo anche io chiedo che la magistratura sia lasciata a svolgere il suo ruolo e che la politica non strumentalizzi. C’è un clima complesso, si parla di riaggregazione: Celli si unisce a Su, va bene, poi abbiamo l’estrema sinistra che si riunisce all’estrema destra, va tutto bene. Ma guardiamo l’evolversi del quadro politico: il Paese ha bisogno di risposte e i progetti politici di breve respiro non arrivano da nessuna parte. Ringrazio Celli che ha detto che il suo progetto del polo riformista è volto a collocare il Pdcs all’opposizione, lo sapevo già. Mi chiedo se sia la posizione di tutti coloro che partecipano a quel tavolo. L’alternanza è un processo tipico delle democrazie avanzate, è normale che le aree di riferimento si collochino prima o dopo verso l’alternanza, ma anche in passato l’alternanza numerica e di cifre alla Dc è sempre stata possibile, eppure la Dc non ha mai governato da sola. Le coalizione Patto per San Marino e Bene comune, pur negli errori, ha fatto riforme che in passato nessuna maggioranza è riuscita a fare, dopo3 0 anni ha portato alla riforma tributaria, interventi per sostenere nei fatti il tribunale, parlo poi dell’uscita della black list, ma tanto ancora deve essere fatto. Siamo in fase di completamento delle riforme: Iva, pensioni, accordo con l’Europa. Il polo riformista ritiene di poterle fare da solo? Serve consistenza politica, la Dc è pronta a mettersi sul tavolo di questa riforme. In questo direzione è andata la conferenza programmatica. Oggi come oggi, la Dc crede che con le sue proposte e il confronto è in grado di affrontare con tutte le altre forze politiche ogni obiettivo. Oggi il Paese ha bisogno di forze politiche che ci mettano la faccia e noi in questa legislatura l’abbiamo messa, anche quando la riforma tributaria che era necessaria ha portato all’assalto a Palazzo pubblico. Troverete la Dc sempre pronta al confronto perché il Paese ha bisogno di riforme, se il polo riformista pensa di farcela da solo lo faccia, se avrà bisogno del confronto con la Dc, la Dc ci sarà”.
Andrea Belluzzi, Psd: “Cambio argomento e parto dalla visita del collega Podeschi al carcere. Da qui a pochi mesi in potenza vi sono procedimenti penali in appello e in attesa di conclusione di giudizio che possono portare la nostra struttura carceraria a non avere condizioni per ospitare in modo dignitoso delle pene definitive. La nostra struttura ha grossi limiti. Abbiamo nel nostro progetto di investimenti in infrastrutture l’ipotesi di potenziamento del carcere, ma non esistono sulla carta ipotesi di soluzione, mentre le condanne stanno arrivando. Il sovraffollamento può portare condanne nei confronti di San Marino da parte di organismi internazionali ed è una questione di dignità. Denuncio la necessità di affrontare questo problema per tempo. Altri aspetti lacunosi sono le misure alternative al carcere e la rieducazione e lavoro. Come Parlamento abbiamo dovere e responsabilità politica di dare soluzioni”.
Valeria Ciavatta, Ap: “Rinnovo la richiesta fatta al segretario di Stato per le Finanze nella scorsa sessione per il recupero dei soldi che Cassa e Delta hanno versato all’amministrazione italiana per la presunta evasione. Avevo chiesto di attivarsi per la restituzione di quelle risorse a Cassa nell’ambito di tutte le procedure e facoltà consentite a seguito del proscioglimento in ambito penale. Dopo questa comunicazione Rtv, in un servizio, ha detto che sarà difficile agire per il recupero delle somme dopo il patteggiamento avuto con le autorità italiane. Ricordo che nella precedente legislatura il governo fu informato sull’ontenzione di andare a patteggiamento in ambito de procedimento penale e ci informò il Ccr, per il fatto che lo Stato aveva esercitato un impegno diplomatico con l’Italia e aveva iniziato a impegnare risorse pubbliche. Il governo si è espresso in modo contrario al patteggiamento in ambito penale. Personalmente non sono mai stata informata dell’intenzione di un patteggiamento in ambito fiscale, non so se altri colleghi ne erano a conoscenza. Se questa era una delle ipotesi che avevano animato nelle intenzioni i vertici di Cassa di risparmio io non l’ho mai saputo e non ho neanche mai saputo che questo patteggiamento sia avvenuto. Nella precedente sessione consiliare avevo fatto una serie di sollecitazioni senza procedere per interpellanze, credo più in generale sia opportuno chiedere un riferimento da parte del governo o da parte segretario alle Finanze nella prima seduta utile su questa vicenda.
Condivido la levata di scudi su voci ad arte diffuse attraverso social network per contrastare l’attività di esponenti politici, sono terreni diversi. Inutile dire che si è in favore della magistratura, poi se quello che fa arriva ai giornali, viene il dubbio che quando si toccano certi nodi si sollevino sensibilità particolari in questa Aula”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Per sottolineare come la segreteria di Stato per le Finanze abbia comunicato al congresso che la gestione del rapporto con il fisco italiano, dopo la sentenza citata, sia all’esame del Cda do Cassa di risparmio ed è una delle questioni aperte con il fisco italiano. C’è stato un riferimento chiaro. Rispetto al patteggiamento, non ci risulta sia stato effettuato e certamente, come richiesto, ci faremo portatori rispetto al segretario alle Finanze- ora impegnato con l’Fmi- per un riferimento preciso su questi aspetti, giustamente sollevati dal consigliere Ciavatta”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “Siamo a parlare per l’ennesima volta di dimissioni che vano ad ampliare di nuovo il quadro di composizione del Consiglio. E’ a cadenza constante ritrovarci in Aula a parlare di dimissioni. Dobbiamo convenire su una cosa: governo e maggioranza di Bene comune hanno cessato definitivamente la propria azione. A vario titolo lo stanno riconoscendo vari esponenti di maggioranza, nei fatti il governo non sta più governando il Paese e sta campando alla giornata. In Aula manca coerenza e visione di futuro: si rincorrono enunciati di partiti di maggioranza e opposizione per dire chi è il più bravo, ci stiamo elogiando da soli, non facendo i conti con chi fuori di questo palazzo ci guarda da anni. Da una parte il governo non va avanti, d’altra arte si affacciano nuovi movimenti, alleanze dell’ultima ora e squesta mattina assistiamo alla resa dei conti del Ps. I fatti vano raccontati: Liberamente San Marino con tutti i suoi uomini e Pedini Amati, che era nel Ps, hanno fatto in tempi non sospetti battaglie interne al partito dicendo ‘non andiamo a fare da stampella a questa maggioranza, facciamo opposizione’. Non si è fatto. Ero critico su alcune nomine interne al partito e dove ci sono state le alleanze più becere per ottenere il proprio piccolo momento di gloria. E poi il Ps è finito come vediamo, purtroppo. Perché c’è chi risponderà in tribunale, ma altri ragazzi,come Crescentini ed altri, non me la sento di dire che sono persone sbagliate perché fanno parte del Ps. La sua dirigenza invece ha sbagliato tutto il percorso che ha prodotto. Oggi qualcuno di loro dice di non volersi più confrontare con il Pdcs. Se qualcuno al tavolo riformista vuole confrontarsi con Luigi Mazza il mio è un no. Diversamente se la Dc si rinnova perché dentro ci sono uomini degni di nota. Ma qui Celli non può esimersi dalle sue responsabilità, uscire dal Ps e crearsi nuova vita in Su. Il Ps, ai suoi tempi, non doveva chiedere un governo di emergenza, non doveva tracciare la terza via e, in ultimo, fare il patto di legislatura: lo dico ora in onda come l’ho detto allora dentro al partito. Con questo percorso il Ps ha subito quello che ha subito. Gli errori sono stati fatti da parte di tutti, vecchi e giovani. Non si può dire che uno è immune quando ha ricoperto determinati ruoli”.
Antonella Mularoni, Segretario di Stato al Territorio: “Rispetto al carcere, è nel progetto di legge di spesa di 30 milioni di euro in 3 anni. I primi 10 milioni saranno a breve disponibili. Stiamo facendo valutazioni preliminari per costruire un nuovo carcere a Murata. Servirà un tecnico che ha già costruito carceri. Un Paese civile si caratterizza anche per queste cose. In passato San Marino alle organizzazioni internazionali, vista l’inadeguatezza delle strutture per le lunghe permanenze, diceva che le lunghe permanenze non c’erano. Oggi ciò non si può più dire, i fatti di cronaca lo dimostrano. Sento spesso dire, perché non mandiamo i nostri carcerati in Italia? Non credo sia una strada percorribile. Le carceri italiane sono sovrappopolate. La popolazione carceraria è quasi il triplo di quanto le strutture potrebbero avere al loro interno. Cercheremo di realizzare una struttura moderna, per la rieducazione dei condannati. Molte volte le condanne sono più forti dal punto di vista mediatico. Per il lavoro si può pensare al lavoro prestato durante il giorno fuori dal carcere e poi il rientro. Sul personale che si occuperò del carcere, si sta lavorando. Ci sarà un dipartimento di polizia dedicato a questa tematica. Rimango perplessa di fronte a una prassi, quella che vede le notizie riguardanti una singola persona essere pubblicate prima sui giornali, poi comunicate alla persona interessata”.
Matteo Zeppa, Rete: “Viene da chiedersi quando è legittimata quest’Aula visto quanto successo. Noto posizioni di vicinanza alla magistratura, poi altre puntualizzazioni. O ci si crede, oppure si chieda perché quello che sta accadendo lo sanno prima i giornalisti. I giornalisti trovano le notizie. Ma chi fa la gola profonda? O manda le email anonime? Noi abbiamo fatto esposti alla magistratura, perché crediamo nella magistratura. In questa legislatura si è fatto poco, una legge tributaria continuamente rivista, peraltro. E’ stata fatta la scelta di portare una riforma a inizio legislatura perché si sapeva che alla fine non si sarebbe potuto. Adesso c’è lo spettacolo, degradante, di membri della maggioranza che danno reciprocamente addosso. Membri dello stesso partito che si danno addosso. Il governo non riesce a fare niente. Mazza parla di massoneria. Ci sono illazioni, email anonime. Se io ricevo qualcosa che mi tira in ballo lo vado a denunciare. Quest’Aula dovrebbe fare politica e basta. Nel futuro politico si andrà verso un’accozzaglia di menti per mandare la DC all’opposiozione. L’unico scopo sarà governare l’ingovernabile. La DNA ha redatto il suo report sul 2014 e 2015. San Marino c’è dentro per aspetti positivi come le rogatorie, ma anche negativi. Chiedo: leggete i report che parlano di mafia. Gli atteggiamenti che si riscontrano nella società sammarinese sono quelli che si pensa non ci debbano essere perché siamo uno Stato sovrano”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Ci ritroviamo a discutere di complotti, di parti deviate dell’economia, della società. Non ne faccio parte e non ne conosco. Non che ne neghi l’esistenza. Parlerò di quello che serve al Paese, e non serve. Non serve la perenne accusa, il conflitto, puntare il dito su questioni che in quest’Aula non possono essere verificate e giudicate. Non è compito della politica valutare se ci sono state personalità che hanno cercato di stravolgere partiti. Per il bene nostro e del Paese si deve superare questa fase. Il Psd e il tavolo riformista devono lavorare a questo. Questa mattina, e in questi giorni nei social network e nelle proposte nuove di partiti e movimenti, non mi sembra che ci sia una reale possibilità di costruzione. Penso a una forza che debba rappresentare da sola il centro sinistra del Paese. Per la quale non ci sono volontà di esclusione. Il progetto non può essere un minestrone. In ogni caso non vedo preclusioni rispetto agli scenari futuri di coalizione. La maggioranza del tempo che spendiamo durante i lavori fra un Consiglio e l’altro non è condizionata di quello di cui parliamo stamattina. Si cerca, ognuno con le proprie visioni, che possono differire, di risolvere le cose e fare le riforme. Che sono state concluse o messe in cantiere. Dalla riforma fiscale all’inquadramento della repubblica nel contesto europeo, il lavoro, la rappresentatività. Non è vero che qui si sta solo a litigare. Non si deve pronosticare il momento delle elezioni, ma risollevare le sorti del Paese. Calma e sangue freddo a chi ha parlato all’inizio di questo comma comunicazioni. Ci sarà la possibilità di vedere se ci sono state volontà di far deviare con metodi antidemocratici le questioni. Concentriamoci sulle cose da fare in ambito politico per il bene del Paese. Ci sono portatori di sventura sulla stampa. Mi chiedo come alcune notizie trapelino in maniera anticipata. Ciò provoca ulteriore confusione politica. Il Paese non ha bisogno di niente di tutto ciò. Sembra di vedere ‘House of Cards’. Termino dicendo che spero sia l’ultimo capitolo di questa storia in cui il succedersi delle dimissioni compromette la lucidità della politica. Guardiamo avanti e non indietro”.
Nicola Selva, Upr: “Avevo chiesto nome e curriculum del candidato per il ruolo direttore generale di Banca Centrale. Rimango in attesa. Rispetto a quanto succede stamattina, ci avviciniamo ai telefilm. Il Paese ha bisogno di altro. Risposte ai problemi del lavoro, la ripresa del sistema economico, la Sanità, le banche. L’esito della visita del FMI. E’ di questo che, credo, dobbiamo discutere. Le riforme decantate non sono adeguate e non sufficienti alla ripresa del Paese. Serve qualcosa di nuovo. Le proposte non ci sono, se ci sono sono prive di slancio in vista di un nuovo sviluppo. Al Paese non interessano le nostre battaglie politiche. Osla, Usot e Usc mettono sul tavolo della politica problemi tangibili, come la Smac, l’introduzione dell’IGC”.
Andrea Zafferani, Civico 10: “Mi sono sentito stimolato da un dibattito anche politico. Le dichiarazioni sui giornali certificano che la maggioranza è al capolinea. E’ paradossale questa situazione. Buonsenso istituzionale vorrebbe che se ne prenda atto a livello di atti istituzionali conseguenti. In questo quadro ci sono segretari di Stato che pensano di portare riforme sostanziali in Aula. Mi risulta simpatico, ma in ottica di vendere fumo alla cittadinanza ci sta. Le riforme si contano sulla punta di un dito. Una sola, quella fiscale. Per il resto rinvii e parole. La riforma della Camera di Commercio non si è vista. Il rinnovamento è anche delle persone. Se ne deve parlare. Chi governa ha nomi e cognomi. Se persegue finalità diverse dall’interesse del Paese, il rinnovamento delle persone è un problema serio per il futuro. Su Cassa di Risparmio, bisogna capire chi vuole mantenere un feudo di potere e chi no. Su questo si valuterà la differenza fra chi dice di voler fare le cose, e chi le vuole fare sul serio”.
Luca Santolini, Civico 10: “Riferisco sulla delegazione presso Osce. Il rischio di fronterizzazione è elevato, la crisi dei profughi potrebbe diventare il punto debole del panorama Osce, facendo vacillare il suo compito primario, la sicurezza e la cooperazione. Chiudendo le frontiere si espongono gli uomini ai trafficanti di profughi. Aumenta il pericolo per le persone di essere esposte a sfruttamento sessuale per donne e bambini, frammenta le rotte migratorie rendendole difficile il monitoraggio. Dura posizione della delegazione russa dopo rappresentanti ucraini. Il flusso dei migranti potrebbe diventare una minaccia transnazionale. La presenza di San Marino in questo organismo riveste un’importanza non trascurabile per uno Stato come il nostro. Francesco Morganti, Psd: “Su disposizione dell’ufficio di Presidenza, una delegazione del Consiglio grande e generale formata dal consigliere Pedini Amati e dal sottoscritto ha partecipato alla10^ sessione plenaria della Pam, Assemblea parlamentare dell’area mediterranea. Obiettivo della Pam è rafforzare il dialogo tra Paesi dell’area del mediterraneo che raccoglie un bacino di 500 mln di persone. Scopo della missione è stato quello di valutare costi e benefici dell’adesione di San Marino alla Pam. I parlamentari si sono confrontati sulla situazione del medio oriente e del nord Africa, su immigrazione e terrorismo. A margine dell’assemblea la delegazione sammarinese ha posto in essere confronti bilaterali con la delegazione italiana a e del Principato di Monaco, quindi con il segretario generale della Pam, Piazzi, sull’ingresso della Romania e su un prossimo eventuale evento a San Marino. In caso di un suo ingresso, San Marino avrebbe lo stesso peso di altri membri in termini di voto”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “Questa mattina, prima di venire qui, ero preoccupato, ci si aspettava la lettura di una mail anonima, ieri sera si parlava di un avviso di garanzia, oggi veniamo a sapere che non è stato recapitato. E’ un momento complesso, ciò pone delle questioni per un giovane politico alla prima esperienza consiliare. Anni di attività giudiziaria sostenuta dall’Aula hanno fatto emergere scenari del passato molto problematici e, se confermati, esprimono la gravità della situazione Sempre di più si sta generando un clima di confusione e difficoltà che rende difficile trovare il bandolo della matassa, di fronte a una realtà politica sempre più conflittuale e litigiosa. Qualcuno ha parlato di complotto, strategie. Non ci voglio neanche pensare. Nessuno di noi può escluderlo se non la magistratura. Credo che alla realtà dei fatti si deve rispondere con la capacità di reagire e di rinnovare, è ciò che ci consente di andare avanti. Di fronte ad una realtà di questo genere, chi saranno quelle persone disposte ad impegnare la propria vita per cercare di recuperare una posizione che sembra sfilacciarsi? I giovani si attraggono se il contesto è attrattivo. Se non c’è un valore di realizzazione della persona nel prestare un servizio ad altri, resta che a guidare le persone siano solo interessi. Si parla di rinnovamento. Il nostro partito questo percorso lo ha iniziato e lo continua a fare, sono i volti che parlano, la loro novità che chiede sempre più novità nelle modalità. In questo rinnovamento posso garantire che nella Dc non cambieranno i valori. A chi dice che è stato responsabilità della Dc non aver realizzato un unico polo di centro, rispondo che si può rinunciare al nome, al simbolo, ma non ai valori della dottrina sociale. E’ chiaro che non possiamo far finire un’esperienza, una storia e valori validi dopo 70 anni. Mi chiedo se la fine di certi partiti e movimenti sia legata al fatto che non hanno più certi valori o che quei valori sono finiti. Anche in questo clima di sfiducia, cosa si può fare? Solo i gufi dicono che a San Marino no è cambiato niente, in tre anni e mezzo sono cambiate tantissime cose. Oggi il pane bisogna guadagnarselo, questa è la realtà. In queste difficoltà bisogna continuare a lavorare insieme. Noi proponiamo progetti e piste su cui lavorare, perché l’unica possibilità per risolvere la confusione che c’è è quella di lavorare insieme.Per questo credo che governo e maggioranza debbano andare vanti, migliorare, ma andare avanti E per farlo in modo realistico bisogna tenere gli occhi aperti anche sulla realtà che ci circonda. Oggi abbiamo litigato come bambini su problemi nostri. Ieri c’è stato un altro attentato in cui sono morte 100 persone, noi a queste cose non vogliamo pensarci? Spero di rappresentare tutta l’Aula e dare l’input a guardare anche oltre ai nostri motivi di litigio e conflitto per guardare i conflitti veri, fuori e sollecitare l’autorità internazionali perché pongano fine a queste stragi. Stiamo lavorando a un Odg in modo che sia più possibile concordato, proprio per dare mandato al governo per fare sempre più possibile in ambito internazionale e Onu per stimolare soluzioni, come Stato lo possiamo fare e sarà sempre più autentico se riusciremo a farlo in modo unanime. Lo depositeremo nella misura che ci sia condivisione di tutti i gruppi e poi ne darò lettura”.