Home categorieComunicati Stampa La Smac è uno strumento di equità e di trasparenza: va difesa con determinazione e rafforzata

La Smac è uno strumento di equità e di trasparenza: va difesa con determinazione e rafforzata

da Redazione

Alla disperata ricerca del consenso, risulta inaccettabile la presunzione della IUS di erigersi a rappresentanti degli interessi dei lavoratori, dei pensionati e – tanto per non farsi mancare nulla – anche dei consumatori, in relazione alla SMaC ed in particolare alla sua sacrosanta funzione di accertamento dei redditi introdotta con la riforma dell’IGR. La CSU respinge con determinazione questa “crociata” demagogica contro l’equità e la trasparenza fiscale che IUS, in mancanza di argomentazioni concrete e credibili, cerca di promuovere millantando anche improbabili “soluzioni condivise”.

Le associazioni (Sportello Consumatori e ASDICO) che tutelano i consumatori esistono da molti anni, sono riconosciute giuridicamente e operano con serietà e concretezza a difesa e protezione dei cittadini consumatori ed utenti. Ci risulta che siano migliaia i cittadini che si sono rivolti a queste organizzazioni che hanno portato avanti con successo molte battaglie sociali e svolgono un importante ed efficace ruolo di tutela e di promozione dei diritti dei cittadini utenti (ci risulta peraltro che anche molte aziende, imprenditori e lavoratori autonomi si rivolgono a queste associazioni).

Crediamo che i giovani, i lavoratori, i pensionati ed i consumatori non abbiano bisogno di paladini improbabili che hanno come reale obiettivo solo la strenua difesa di interessi particolari e di un sistema fiscale “opaco” che, in passato, ha favorito pochi furbetti a discapito dei tanti onesti (appartenenti a tutte le categorie sociali) e del sistema Paese.

Appare sin troppo chiaro che nonostante quanto si sforza di dichiarare pubblicamente, il vero obiettivo di IUS è quello di far saltare la funzione di accertamento dei redditi attraverso lo strumento della SMaC; in parole povere, evitare di pagare le tasse in base ai redditi effettivi, dopo decenni di dichiarazioni dei redditi che poco o nulla hanno avuto a che fare con la realtà dei fatti.

Questa strategia comunicativa di IUS – sapientemente costruita con polemiche inconsistenti e disinformazione strumentale – ha cercato di coinvolgere anche altre categorie di cittadini, dipingendo la SMaC come il “male assoluto”, ma sottacendo furbescamente il tentativo di difendere strenuamente uno status ormai superato che agevola l’elusione e l’evasione fiscale.

La CSU invita tutti a non cadere nel tranello della disinformazione; il vero problema non è certo la SMaC – che si pone come uno strumento innovativo ed efficace di accertamento dei redditi, in grado di portare finalmente un po’ di equità fiscale in questo Paese dove la larghissima parte della contribuzione fiscale è da sempre stata a carico dei lavoratori dipendenti, ovvero della maggior parte dei consumatori ed utenti.

Il problema vero, e questo IUS non lo dice, sono le enormi risorse economiche che – grazie ad un sistema fiscale opaco ed inefficace, di fatto senza controlli e sanzioni – alcuni “furbetti e disonesti” appartenenti a categorie di lavoro autonomo hanno sottratto nei decenni passati alla collettività, ipotecando il futuro delle giovani generazioni e togliendo risorse preziose per lo sviluppo del Paese, attuando inoltre anche una forma di concorrenza sleale nei confronti dei propri concorrenti. I dati ufficiali pubblicati in più occasioni testimoniano in maniera oggettiva e indiscutibile dichiarazioni con redditi risibili e mediamente inferiori al reddito medio dei lavoratori dipendenti.

Tra le cose che IUS si guarda bene dal mettere in evidenza, va sottolineato che tutti gli acquisti effettuati in territorio anche grazie all’utilizzo della SMaC stiano da tempo sorreggendo ed aiutando il sistema commerciale sammarinese in un momento di forte crisi dei consumi. Grazie a questo strumento, agli sconti (ove presenti) ed alla ricaduta fiscale, i cittadini privilegiano San Marino per i loro acquisti, nonostante che da noi l’inflazione rilevata sia più alta rispetto al circondario, soprattutto in alcuni settori. Quale scenario si presenterebbe per l’intero comparto commerciale del paese se i sammarinesi, senza avere più l’incentivo della SMaC, andassero in massa a fare spesa nel circondario ?!?

IUS si è preoccupato di tutelare la popolazione anche rispetto alla IGC – Imposta Generale sui Consumi; la motivazione è che l’introduzione dell'”IVA sammarinese” possa alzare i prezzi. Ricordiamo a tal proposito che fin dall’avvio del confronto col Governo la CSU ha posto con forza la pregiudiziale che questa nuova forma di imposizione non sia usata come pretesto per un rialzo dei prezzi e delle tariffe, a danno dei consumatori e dei cittadini.

Il progetto di legge dovrà indicare chiaramente le aliquote – anche per consentire una valutazione più compiuta dello stesso progetto legislativo – dovrà evidenziare il confronto tra attuale sistema e IGC e dovrà prevedere un adeguato sistema di verifica e sanzionatorio per evitare evasione e truffe, unitamente agli strumenti più efficaci di controllo e monitoraggio dei prezzi e delle tariffe.

Invitiamo i cittadini a guardare oltre ai polveroni strumentali ed alle polemiche interessate finalizzate unicamente ad evitare che lo strumento della SMaC possa finalmente rivelare i redditi reali delle categorie rappresentate da IUS, premiando i contribuenti onesti e sanzionando gli operatori disonesti a qualunque categoria appartengano. Per la CSU, e per tutti i lavoratori, è irrinunciabile l’obiettivo dell’equità fiscale e sociale, affinché tutti i cittadini contribuiscano in ragione dei propri redditi reali, per finanziare lo stato sociale che deve continuare a garantire servizi di qualità a tutti e per dare una prospettiva di ripresa economica ed occupazionale all’intero Paese.

 

c.s. CSU

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