SAN MARINO – I primi passi nell’assistenza a domicilio nella Repubblica iniziano con la nascita del Servizio Domiciliare Anziani nel 1982, dapprima circoscritta al solo Castello di Borgo Maggiore e dal 1984 estesa a tutto il territorio. Inizialmente il Servizio si qualifica come sostitutivo alle famiglie, diversamente dall’impostazione assunta poi nel tempo e odierna.
Dopo alcuni anni, nel 1996, viene istituito il servizio di trasporto protetto, destinato a tutti coloro che hanno difficoltà a utilizzare i mezzi pubblici o non possono essere accompagnati dai familiari e nel 1998 apre lo sportello informativo e di accoglienza, importante interfaccia tra gli utenti e l’istituzione che in questo modo accoglie la persona e il suo disagio e, sempre nell’ottica di una maggiore vicinanza con gli utenti, si istituiscono nuclei operativi decentrati sul territorio per consentire una maggiore flessibilità organizzativa e garantire maggiore tempestività di supporto alle famiglie.
Nel 2004 il Congresso di Stato autorizza l’istituzione (prima in via “sperimentale” e poi definitiva) del Servizio Territoriale Domiciliare, la cui fascia di possibili fruitori viene estesa a tutte le età.
Oggi tale Servizio esplica la sua attività nei confronti dell’utente e della famiglia con interventi socio-assistenziali che hanno come scopo la promozione, il mantenimento e il recupero del benessere della persona e il suo pieno sviluppo in ambito domiciliare, comunitario e sociale. Le prestazioni riguardano attività di assistenza diretta alla persona, di aiuto domestico per la preparazione dei pasti, di accompagnamento per fare la spesa o disbrigo di commissioni, di supervisione delle attività quotidiane e monitoraggio delle condizioni di vita. Effettua anche il trasporto protetto per chiunque ne faccia richiesta e offre il Centro Diurno di Borgo Maggiore (dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 17.30) e una serie di attività di socializzazione al Centro Ricreativo Anziani “Vivi la Vita” di Dogana.
Il modello operativo prevede un puntuale lavoro in rete (interno ed esterno); il funzionamento dei servizi è quindi garantito da operatori che lavorano in collaborazione tra loro e che, periodicamente, sono chiamati al confronto sull’ operato. Operano nel Servizio Operatori Socio-Sanitari, Assistenti Sociali ed Educatori.
Per accedere al Servizio occorre compilare la domanda su apposito modulo che va corredata dai documenti richiesti al momento del colloquio informativo.
Ogni utente ammesso al Servizio è tenuto a compartecipare ai costi sulla base delle capacità del proprio reddito.
Nel corso degli anni il STD ha collaborato a progetti speciali con altri servizi quali Neurologia, Fisioterapia, Medicina di Base e anche con altre realtà presenti sul territorio ovvero Scuole, Giunte di Castello, Sindacati dei Pensionati per attività organizzate dai due Centri.
Entro il 2016 il STD, la Medicina del Territorio e il Servizio infermieristico domiciliare, attueranno un protocollo di collaborazione per l’Assistenza Domiciliare Integrata. Si tratta di un progetto importante che metterà in campo le risorse professionali già attive, integrandole per una migliore e più puntuale presa in carico dell’utente, nell’ottica della medicina proattiva.
Con la legge 22 dicembre 1955 n°42 è stato istituito il Sistema di Sicurezza Sociale per tutti i cittadini, disciplinando anche il rapporto di lavoro dei medici delle Condotte. Il primo Centro Sanitario fu quello di Serravalle del 1974, al quale fecero seguito quello di Cailungo, nel 1982, e Città, alla fine degli anni ’90.
La figura centrale del Centro Sanitario è certamente il medico di base, cui si affianca personale infermieristico; l’infermiere è oggi chiamato a numerose e differenti prestazioni e le attività erogate concorrono nel determinare la qualità dell’assistenza sanitaria, il livello di gradimento e l’immagine del servizio agli occhi dell’utenza.
Dal 1 giugno 2015 ha preso avvio la riorganizzazione della Medicina di Base su un progetto di educazione sanitaria della popolazione e un orientamento dell’attività medica e infermieristica verso un protocollo di medicina di iniziativa, volta a prevenire e gestire con un approccio moderno alcune patologie che interessano la popolazione.
Tale riorganizzazione ha previsto un servizio infermieristico domiciliare centralizzato che opera a stretto contatto sia con i Reparti ospedalieri – per le dimissioni protette-, sia con i Centri per la Salute, per garantire un servizio capillare qualificato ogni giorno della settimana (domenica inclusa), accessibile anche a chi, per impedimenti fisici o altro, non può raggiungere le strutture sanitarie di base.
Questo tipo di assistenza rappresenta un fattore indispensabile per ridurre o evitare ricoveri incongrui; nei primi sei mesi di sperimentazione, sono state eseguite 29 dimissioni protette che hanno coinvolto parimenti pazienti provenienti dai tre Centri.
La sfida su cui l’ISS ora sarà impegnato è l’Assistenza Domiciliare Integrata.