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Rimini, in crescita le richieste di finanziamento per l’acquisto di beni durevoli

da Redazione

Tra le prime dieci in Italia, seconda in Regione, Rimini conferma la crescita delle richieste di finanziamento da parte delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli, che nel 2015 ha raggiunto i 315 milioni di euro con una crescita del 8,9% rispetto all’anno precedente.

E’ quanto emerge dalla ricerca pubblicata quest’oggi dal Sole 24 Ore sui consumi delle famiglie che, nella classifica provincia per provincia, posiziona Rimini all’ottavo posto per variazione del numero di richieste di finanziamenti realizzati.

Nel periodo febbraio 2016 – febbraio 2015 cresce del 30,4% il numero delle richieste di finanziamento nel territorio riminese (è del 24% il dato nazionale, del 32,7% a Forlì-Cesena prima tra le province dell’Emilia Romagna), mentre è di poco sopra i 6.000 euro l’importo medio richiesto.

“Diciamo che il dato, per definizione, si presta a una doppia interpretazione – commenta l’assessore alle Politiche finanziarie Gian Luca Brasini –. Da una parte ricorre al prestito chi è in difficoltà, ma dall’altra senza dubbio una maggiore propensione alla spesa, specie per beni durevoli, è sintomo di un ritorno a guardare al futuro con un pizzico di speranza in più. Ed è quest’ultimo l’aspetto che emerge con maggiore nitidezza dall’analisi del Sole 24 Ore.

Un ritorno alla propensione della spesa attraverso il prestito da parte delle famiglie – ha proseguito l’assessore Brasini – che registriamo con molto interesse e tra l’altro in controtendenza con la storica “avversione” delle famiglie italiane al ricorso al credito al consumo rispetto per esempio alle famiglie dei paesi anglosassoni. Ripeto è un dato che può essere letto anche negativamente ma un rilevo che dopo due anni di contrazione di questi dati, dovuta all’effetto ‘ritardato’ della crisi economica sul territorio riminese, ci sembra di leggere un segnale di fiducia verso il futuro. Una maggior aspettativa verso una ripresa dell’economia che, seppur ancora a tratti incerta, convince le nostre famiglie a tornare alla spesa programmando nel tempo il pagamento. Ricordo che il paese oggi è in un contesto di indicatori macroeconomici molto vicino alla deflazione e pertanto i consumatori tendono sempre a rimandare gli acquisti ad un momento successivo, dato che vi è la ragionevole probabilità che i prezzi di determinati beni e servizi continuino a scendere.

Questo sentimento di timida fiducia quindi ci rincuora e in parte ne abbiamo percepito la reale consistenza attraverso le numerose manifestazioni di interesse tra i nostri operatori per i progetti del Parco del Mare. Lo sviluppo economico della Città, per diventare concretezza, ha bisogno di una stretta sinergia, di programmazione e d’investimenti, tra pubblico e privato. L’adesione oltre le previsioni al programma è motivata principalmente dalla volontà di guardare al futuro come a un orizzonte possibile di crescita piuttosto che a un grande e incerto interrogativo.”

Nell’analisi del quotidiano economico si evidenzia come le richieste del credito finalizzato siano legate soprattutto all’acquisto di beni o servizi come elettrodomestici, auto, mobili, elettronica di consumo, facilitate dalle molteplici offerte “a tasso zero” delle catene commerciali o dai tassi promozionali per l’acquisto di beni a lungo rimandati dalle famiglie durante la crisi. Questo è stato reso possibile dall’effetto combinato di tassi di interesse in calo vertiginoso e da una politica espansiva della BCE che ha immesso nel sistema bancario europeo un enorme quantitativo di liquidità attraverso il cosiddetto Quantitative Easing.

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