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In pista al fianco di “Dindo” Capello

da Redazione

L’Amministratore Delegato di Lima SM, Luka Simetovic: hi-tech, cultura, musica e auto. “La frenata della Audi R8 LMS è impressionante”.

Luka Simetovic web

 

 

di Alessandro Carli

 

Spesso gli aneddoti e le “pagine personali” della propria vita vengono aperte quando, come si dice in gergo, si parla a “microfoni spenti”. Così anche con Luka Simetovic, amministratore delegato di Lima SM e anche South East Europe & Middle East Area Sales Manager di Lima Corporate che, prima di parlare di sé, giustamente spiega i grandi cambiamenti lavorativi che ha vissuto, da dentro l’azienda, negli ultimi 6 o 7 anni. In prima battuta, il passaggio da Hit Medica a Lima Corporate: “Da marzo 2015 l’azienda ha cambiato nome e oggi si chiama ‘Lima SM Spa’ proprio per concludere un lungo percorso di integrazione con il gruppo che ci ha acquisito nel 2008”. Non ci si è fermati al solo nome: “Nella primavera del 2015 il gruppo Lima ha acquisito da due concorrenti due prodotti importanti, un ginocchio monocompartimentale dalla Zimmer e una protesi per il gomito dalla Biomet”.

Il gruppo Lima Corporate – che ha l’headquarter a San Daniele del Friuli e due distaccamenti, uno a San Marino e uno in Sicilia – si è trovato a dover decidere dove produrre alcuni componenti. Entrambe le protesi sono composte principalmente da tre parti: due di metallo (leghe di Titanio, CobaltoCromoMolibdeno, eccetera) e una in polietilene: un inserto che serve da “interfaccia” per le altre due componenti. L’elevata esperienza maturata dallo stabilimento di San Marino nelle materie plastiche e nello stampaggio (a San Marino da anni si producono placche ed altri prodotti in CFR peek, un polimero additivato con fibre di carbonio, ottenuto per compression moulding) ha fatto si che il gruppo ci scegliesse per implementare anche questa nuova linea di componenti con investimenti in tecnologie e formazione specifica per oltre 1,5 milioni di euro.

Il prossimo mese Luka Simetovic si recherà ad Adana, in Turchia, per il nono congresso ortopedico nazionale turco sulla spalla. “E’ una patologia trasversale, in grande incremento, che riguarda gli sportivi ma anche gli anziani. Le prospettive di vita delle persone si sono alzate, così come la richiesta di qualità di vita. Oggi le persone sono molto più attive rispetto a una volta. La richiesta di movimento è assai diversa. Vent’anni fa la richiesta era solo fare movimenti elementari con la spalla oggi si vuole continuare a giocare a golf ed a tennis”.

A livello di mercato, “la spalla ‘cresce’ di più rispetto al ginocchio e all’anca ed in questi settori di nicchia e tecnologicamente avanzati noi stiamo facendo la differenza”.

 

LA CULTURA DEI PAESI

“E’ molto importante conoscere la cultura delle Nazioni che capita di frequentare” racconta Luka Simetovic, nato a San Marino nel 1978, sposato, padre di un figlio di sei anni, laureato al Politecnico di Milano. Luka ha vissuto per dieci anni a Milano lavorando in due multinazionali del settore biomedicale prima di rientrare a San Marino. “Per questo sto leggendo un interessante saggio sulla storia del medio-oriente ‘A History of the Middle East’ di Peter Mansfield”.

“Gestendo l’area dei Balcani, anche grazie alla conoscenza della lingua croata, e del Medio Oriente praticamente ho a che fare con tutte le religioni del mondo: dagli ortodossi in Serbia ai Musulmani in Turchia passando per la cultura ebraica in Israele. Ogni popolo ha le sue usanze e tradizioni e anche come gestire una trattativa commerciale va sempre calibrata in base all’ambiente. Qualche mese fa sono anche finito a Erbil, nel Kurdistan nel nord dell’Iraq. Dato che il viaggio era stato organizzato dal manager della filiale turca, ero convinto che il Kurdistan fosse una zona della Turchia. Ho scoperto che stavo andando in Iraq solo al check in… Da allora mi sono stampato una cartina del Medio Oriente in ufficio”.

Nei paesi arabi i tempi sono molto più diluiti: “Prima di concludere un affare la tradizione vuole che si prenda un tè, che si parli del più e del meno. Solo alla fine si inizia una trattativa. E se non la intavoli, si offendono: la trattativa è d’obbligo”. Luka, che ha sangue croato (il padre, il dottor Niksa, è nato a Spalato ed è stato medico sul Titano), ci parla anche di “contaminazione” e di confronto con altre realtà. “Credo che San Marino debba aprirsi al mondo. Non si deve essere autoreferenziali, fuori c’è un mondo che corre e offre mille opportunità: viaggio molto per lavoro e ho notato che all’estero si respira una voglia di crescita, di confronto, di apertura. Fuori dal Titano la voglia di imparare è tangibile”.

 

TRA MUSICA E VELOCITÀ

Come detto nel lead, quindi in apertura dell’articolo, spesso gli aneddoti più personali arrivano a fine intervista, quando si apre il diario personale. “Ho suonato la batteria in un gruppo di San Marino i “Turno di notte”: facevamo alcune cover di band blues. Era il periodo della musica fusion. Circa 20 anni fa abbiamo fatto anche un video sulla Rocca. Il mio ‘modello’ era Dave Weckl (ha suonato con Chick Corea, Paul Simon, Madonna, Robert Plant e altri, ndr), uno dei batteristi jazz/fusion più influenti e tecnicamente dotati di tutti i tempi”.

C’è poi una pagina recente della sua storia, che volutamente lasciamo alla fine. E che porta a Misano, più precisamente nel circuito di Santa Monica. Qualche anno fa Luka ha “testato”, assieme ad altri imprenditori, la linea R dell’Audi. “Con la R7 7 – ricorda – sono anche uscito di strada”. Nonostante la “lieve sbavatura”, la sua performance è stata premiata con un giro di pista al fianco di Rinaldo “Dindo” Capello su una R8 LMS da gara. “All’inizio ero abbastanza tranquillo. Poi, a mano a mano che giravamo, ho iniziato a ‘sorprendermi’. Le accelerazioni sono impressionanti, ma non come le frenate: la R8 ha spazi di decelerazione impressionanti. Avevo gli occhi sgranati”. Tutto confermato da Christian Montanari, amico di Luka e già ospite di questa “rubrica”, che casualmente ha visto il video girato dalla telecamera interna dell’automobile.

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