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Celebrato il quarantesimo della CSU: “Come 40 anni fa, possiamo uscire in avanti dalla crisi”

da Redazione

SAN MARINO – Passato, presente e futuro si sono intrecciati nella iniziativa di ieri per celebrare i quarant’anni della nascita della CSU. In un Teatro Titano pieno, si sono ritrovati, oltre agli attivisti di oggi e a tanti ospiti, i dirigenti sindacali degli ultimi decenni e alcuni dei protagonisti diretti di quell’evento datato 21 febbraio 1976, che sancì, attraverso un documento unitario votato dai direttivi di CSdL e CDLS, la costruzione della Centrale Sindacale Unitaria.

In un clima di commozione, ma anche di forte orgoglio, questi protagonisti del sindacato di ieri hanno evocato ricordi, aneddoti e racconti che hanno offerto un quadro vivo di ciò che ha rappresentato e rappresenta la CSU per i lavoratori, i pensionati e il paese. Tra loro alcuni ex Segretari generali e dirigenti di primo piano di CSdL e CDLS, che hanno contribuito a scrivere la storia di questi 40 anni di CSU.

Il dibattito coordinato da Sergio Barducci, capo redattore di San Marino RTV, è iniziato con l’intervento del Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini: “L’unità è stata realizzata quando le Confederazioni hanno raggiunto la piena autonomia dai partiti: i lavoratori, dal canto loro, indipendentemente dai loro orientamenti politici e culturali, erano già uniti. I dirigenti CSdL dell’epoca, Mario Nanni e Andrea Bacciocchi, si batterono fortemente per l’autonomia e per l’unità. L’esperienza della CSU dimostra che la pluralità è una ricchezza: le due Confederazioni, nonostante le differenze, hanno sempre trovato una sintesi, facendo sempre prevalere i diritti dei lavoratori e il bene del paese all’interesse della singola organizzazione.” “C’è ancora più bisogno di sindacato oggi – ha aggiunto Tamagnini – in cui le condizioni raggiunte dai lavoratori sono sotto attacco e in cui il diritto al lavoro è sempre meno garantito. Ma anche gli anni ’70 sono stati particolarmente difficili sul piano economico e occupazionale: oggi occorre costruire le condizioni per uscire in avanti, come allora, seguendo l’esempio dei “padri fondatori” della CSU. All’epoca abbiamo migliorato le condizioni dei lavoratori e del paese con la lotta, oggi lo strumento è il dialogo con le controparti, sempre comunque attraverso l’unità e la solidarietà tra tutti i lavoratori.”

Marco Tura, Segretario Generale CDLS ha affermato: “Il patto unitario siglato 40 anni fa dimostra che dalla crisi non si esce con la frammentazione e la paura. Oggi quella capacità di unire e quella volontà di rappresentare e difendere i lavoratori e i pensionati diventano valori ancora più importanti per affrontare e interpretare il futuro. Tra le sfide più importanti che il sindacato e l’intero Paese hanno davanti c’è senza dubbio quella dell’Europa. Abbiamo insomma il dovere di aprire senza paura la nostra comunità, la nostra cultura e la nostra economia per dare alle giovani generazioni nuove occasioni e opportunità.”

Emilio Gabaglio, uno dei prestigiosi ospiti intervenuti ieri, era Segretario Generale della Confederazione Europea dei Sindacati (CES), quando CSdL e CDLS nel 1991 fecero ingresso in questa grande organizzazione. “Anche in Italia all’epoca era nata la Federazione che riuniva CGIL, CISL e UIL, ma all’unità organica del sindacato non si è mai arrivati. L’augurio è che a San Marino possiate arrivarci prima di noi. CSdL e CDLS sono state sempre presenti al dibattito europeo per costruire una CES sempre più forte e rappresentativa. Anche sul piano interno sono state sempre fedeli al loro impegno europeista, spingendo lo stato sammarinese a stringere rapporti sempre più organici con l’Unione Europea, cosa che stanno facendo tuttora.”

“Il Fondo Servizi Sociali – ha poi rimarcato Gabaglio – realizzato dalla CSU attraverso accordi con le organizzazioni imprenditoriali, rappresenta un modello di ‘welfare state bilaterale’ validissimo che non ha eguali in Europa, e che dovrebbe essere preso ad esempio da tutti gli stati. Al contempo voglio sottolineare il forte impegno della CSU nel campo della solidarietà internazionale. “

Altro ospite di grande prestigio intervenuto è Walter Cerfeda: attualmente Presidente Ires-CGIL delle Marche, in passato è stato per diversi anni Segretario confederale della Confederazione Europea dei Sindacati. “In questi quarant’anni il mondo è cambiato e si è allargato: oggi non ci sono più frontiere che bloccano il movimento di capitali o di risorse finanziarie, spesso imprese e sindacati hanno di fronte gli stessi nemici esterni e la corresponsabilità diventa quindi fondamentale nell’affrontare le nuove sfide. Il compito di un sindacato moderno è quello di trovare un punto di equilibrio e di incontro tra le esigenze di competitività e di socialità, e uno scambio di reciproci poteri che trova un esempio concreto nel modello nord europeo dell’economia sociale e di mercato.”

“La CSU – ha evidenziato il Segretario di Stato al Lavoro Iro Belluzzi – anche in questi anni di crisi ha sempre tenuto un comportamento di grande responsabilità, preoccupandosi di tutelare i lavoratori ma anche di salvare le aziende in difficoltà, dimostrando di avere a cuore l’interesse dell’intero paese. Il mio impegno è quello di condurre in porto il progetto di legge sulla rappresentatività, finalizzato a consolidare il modello della contrattazione erga omnes; una specificità tutta sammarinese, in grado di tutelare tutti i lavoratori, ad iniziare dai più deboli, e di mantenere unito il mondo del lavoro.” In tal senso ha rivolto un appello alle forze di maggioranza (di cui erano presenti alcuni rappresentanti), ad approvare senza indugi e al più presto il progetto di legge sulla rappresentatività in seconda lettura. “La lunga storia di unità incarnata dalla CSU – ha proseguito Belluzzi – sempre capace di trovare una sintesi per il bene dei lavoratori e dei pensionati, dovrebbe essere di esempio anche per la politica, un mondo sempre più frammentato e pieno di individualismi.”

La condizione di precarietà lavorativa e di incertezza dei giovani è stato il filo conduttore dell’intervento del prof. Luciano Angelini, docente di diritto del lavoro all’Università di Urbino, collaboratore e grande amico delle confederazioni sammarinesi. Il suo intervento si è aperto comunque con parole di speranza. “Se quarant’anni fa i lavoratori di allora ce l’hanno fatta, perché non dovrebbero farcela anche quelli di oggi? In questa epoca, dove predomina la precarietà, c’è un grande bisogno di garanzie. I lavoratori devono sentire di non essere soli; il sindacato è una grande casa ove le persone ritrovano identità e senso di appartenenza. La mediazione del sindacato sul posto di lavoro è ancora fondamentale. Oggi i giovani hanno grandi difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, mentre i lavoratori vanno in pensione sempre più tardi; è un modello da rivedere, non si può costruire infatti una società basata sul conflitto generazionale.”

La CSU esprime grande soddisfazione per la piena riuscita di questa iniziativa ed apprezzamento per gli interventi dei prestigiosi ospiti, che hanno sottolineato la concretezza della CSU nell’affrontare e risolvere i problemi e il suo profondo senso di responsabilità verso tutto il paese. Conclusa la celebrazione di ieri, la storia continua…

 

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