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L’azienda LCS mette al centro la salute dei lavoratori

da Redazione

E’ partito il progetto con la nutrizionista Simona Bracaglia: davvero ampia l’adesione. L’80% dei dipendenti ha risposto positivamente. Ecco qualche consiglio pratico.

LC Beauty nutrizionista Simona Bracaglia 17 

 

 

di Alessandro Carli

 

Come mangiamo? Ma soprattutto, l’apporto energetico che richiede il nostro corpo è adeguato alle nostre esigenze e al nostro lavoro? Perché, nonostante uno spuntino veloce a pranzo, appena riprendiamo il lavoro ci sentiamo stanchi? E infine, “perché” quei chili di troppo che continuano ad aumentare nonostante “spizzichiamo” davvero pochissimo?

In LCS è in pieno svolgimento un’importate e innovativa iniziativa dedicata ai dipendenti e che non punta direttamente al miglioramento della produttività (anche se le ricadute innegabilmente e parzialmente, ci sono) ma piuttosto alla salute delle persone. Una forma di welfare aziendale, dall’importanza non tanto di natura economica ma piuttosto “rivolta” al “benessere” delle singole persone, che è diventato il primo step di un percorso triennale voluto dall’azienda sammarinese. Per questo primo anno, l’iniziativa è partita con la figura di un medico nutrizionista. Per i prossimi invece, ovvero per il 2017 e il 2018, LCS è ancora in una fase decisionale. Il percorso parte proprio da un gesto di grande essenzialità e quotidianità, quello cioè del cibo. La dottoressa Simona Bracaglia prima ascolta e poi aiuta i dipendenti, uomini e donne, ad avere una corretta alimentazione. Tema di straordinaria attualità (ogni mese “escono” in tutto il mondo report ad hoc), che in questo caso specifico viene zoomato in una sfera più prettamente lavorativa, quella aziendale.

 

GENESI DELL’INIZIATIVA

Come detto, l’iniziativa pensata dal General Manager di LCS Walter Scotti e dal responsabile del personale Claudia Vecchietti, dopo il “lancio” avvenuto a dicembre quando è stata presentato il progetto, è in piena fase di svolgimento. Claudia Vecchietti presenta i primi, parziali ma incoraggianti risultati. “In una fase di studio a tavolino – racconta -, il gruppo si era posto una determinata percentuale di adesione, attorno al 70%. Ad oggi siamo già attorno all’80%. Le visite e i colloqui, che hanno una durata che va dai venti minuti all’ora, si svolgono durante l’orario di lavoro”.

In estrema sintesi, dei circa 100 lavoratori di LCS, circa i 4/5 hanno aderito. Significativo anche il ventaglio dell’età dei lavoratori che hanno risposto positivamente al progetto: il range difatti va dai 25 ai 63 anni. Un ventaglio che “copre” quasi tutta l’età “lavorativa” delle persone.

“LCS è impegnata a migliorare costantemente la sicurezza e la salute dei propri dipendenti – prosegue Claudia Vecchietti -, ed è proprio in quest’ottica che abbiamo pensato e promosso questo progetto, denominato ‘Salute e benessere’. Negli ultimi anni si discute molto su quanto una sana alimentazione incida sul nostro modo vivere ed è per questo che il primo medico inviato a prestare la propria opera nel nostro gruppo è stato un nutrizionista”.

Nell’ambito della loro responsabilità sociale, prosegue la responsabile del personale, “le aziende devono assumere un ruolo attivo nella promozione della salute ed investire sulle risorse umane. I dipendenti quindi non sono visti come solo forza produttiva, “ma come persone, alle quali – conclude – vogliamo dare alcuni strumenti per stare bene e sentirsi bene. Investire quindi sulle proprie risorse per diminuire malattie e il loro costo, non solo a livello aziendale, ma anche sociale”.

 

LA NUTRIZIONISTA

Con la dottoressa Simona Bracaglia entriamo nello specifico: oggi più che mai parlare di nutrizione è attuale e il primo passo per mantenere la forma fisica, ma anche la salute e il benessere. “Purtroppo abitudini alimentari sbagliate, spesso amplificate da una informazione fuorviante associate ai ritmi di vita sempre più frenetici, incidono profondamente su come mangiamo. Quando parliamo di dieta, non ci riferiamo solamente a un piano dimagrante ma a uno stile alimentare che tenga conto del fabbisogno di nutrienti per ciascuno di noi. Il risultato è star bene, da subito, tornare in forma, ed essere pieni di vitalità, e energia”.

Ricordiamo però che il nostro corpo, per seguire il ritmo della giornata, ha bisogno di un determinato apporto energetico sin dalla mattina . “Partire con una colazione adeguata ci permette di affrontare con energia e concentrazione l’attività lavorativa, fisica o cerebrale.

Nella realtà tantissime persone, saltano completamente questo primo pasto e questo ci porta ad avere durante la mattinata degli importanti cali energetici che ci portano a mangiare malissimo.

I distributori di alimenti inducono a consumare biscotti, brioche, patatine e succhi pieni di zuccheri e grassi (tra l’altro di pessima qualità) che non saziano e ci fanno ingrassare”. Anche il pranzo è un altro momento difficile, soprattutto per i tanti che mangiano in ufficio o in mensa. “Saltarlo non è salutare, così come un pranzo troppo ricco e abbondante”. Bracaglia poi “entra” in azienda. “L’esperienza in LCS si sta rivelando entusiasmante perché ho avuto e ho tutt’ora modo di incontrare tantissime persone. Una popolazione davvero eterogenea per età, esigenze nutrizionali – ci sono numerosi sportivi, così come persone più anziane o con intolleranze e/o patologie varie – e abitudini alimentari”.

Dopo un incontro di informazione generale con tutto il personale riunito, ne è seguito uno individuale. “Durante tali incontri si sono effettuate tutte le misure necessarie al calcolo del fabbisogno energetico e alla definizione della composizione corporea e a ciascuno sono stati elaborati e rilasciati dei consigli alimentari personali”.

Il primo ciclo di incontri dell’iniziativa promossa da LCS, come confermano i numeri, si è rivelata un successo. Il progetto prevede una serie di ulteriori fasi: un secondo step di incontri e una relazione finale redatta dalla dottoressa.

 

IL “CORRETTO” EQUILIBRIO DEL PRANZO E DELLA CENA

Lo sbilanciamento dei pasti, chiaramente, si ripercuote sull’equilibrio e sulla salute delle persone. Alla fine, come si suol dire, sono sempre i numeri che “vincono”. Già, ma quali sono nello specifico? La nutrizionista li sintetizza così: “La colazione ha un peso del 20%; il pranzo, solitamente più calorico, del 40%. La cena del 30% e il rimanente 10% va equamente suddiviso tra gli spuntini della mattina e del pomeriggio”.

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