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San Marino, un popolo di anziani e pochi bebè

da Redazione

Ad esempio, si scopre che sul Titano l’indice di vecchiaia è tra i più alti al mondo, 147 over 65 per ogni 100 under 15.

 

di Daniele Bartolucci

 

L’invecchiamento generale della popolazione è un problema con cui si stanno scontrando un po’ tutti i Paesi europei. L’innalzamento dell’aspettativa di vita, che a San Marino ha raggiunto livelli record, unito all’evidente crisi di natalità dell’occidente, genera un mix esplosivo che mette, o metterà, a rischio la stabilità sociale ed economica, in quanto ci saranno sempre più anziani a cui prestare servizi (pensioni, assistenza…) e sempre meno giovani che garantiranno con il proprio lavoro le risorse necessarie. E’ per certi versi il problema dei problemi, e anche San Marino, che non ha mai affrontato la situazione da questo punto di vista, non è immune. Anzi, come si è visto, la continua crescita di pensionati a fronte di un numero di lavoratori attivi che si è ridotto notevolmente (e che, per fortuna oggi sembra riprendere fiato grazie alla spinta del manifatturiero), ha costretto anche l’attuale Governo ad aprire le trattative per l’ennesima riforma delle pensioni.

Nel frattempo, però, la situazione va analizzata, anche guardando in casa degli altri. Ad esempio, si scopre che a San Marino l’indice di vecchiaia è tra i più alti al mondo, 147 over 65 per ogni 100 under 15. In Europa fanno peggio la “vecchia” Italia e la potente Germania (che però hanno tanti lavoratori attivi).

Ma Francia e Inghilterra, per citare due superpotenze, viaggiano sotto la parità, ovvero ci sono più minorenni che pensionati.

La differenza l’hanno fatta le politiche messe in campo in questi Paesi, in termini di famiglia e immigrazione.

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